il senso di Bruni per la Bergamo Bene

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mi sono innamorata di Roberto Bruni a prima vista, a un comizio, l’aplomb, il portamento, lo sguardo intelligente, sincero…

Per anni l’ho votato, sostenuto, appoggiato, difeso… ricordo l’entusiasmo di quei giorni, una giunta di sinistra a Bergamo, e con i verdi!

Per lui ho litigato con marito, amici, alunni. Apri gli occhi, mi dicevano.

Alla fine ho pianto. I fatti sono lì da vedere, sono fatti che gridano, e fanno piangere lacrime pesanti, d’amore tradito, e lasciano amarezze, e cicatrici profonde, da famiglia spezzata.

La prima ferita, il primo segnale: ruspe che sradicano gli alberi secolari del cortile dell’Accademia Carrara… un sacrificio necessario,  per sveltire i lavori di ammodernamento…

Ma la vera sorpresa è stata il progetto, che solo un giunta ecologista poteva realizzare senza trovare opposizione, di scavare un parcheggio interrato nel friabile (e sacro!) colle della Rocca, l’Acropoli della città.

Abbattuti centinaia di alberi della memoria, cancellato il parco faunistico, asportata metà collina, 2500 grossi camion avanti e indietro sulle mura venete (certo non progettate per sopportare quei pesi!).

E infine, come previsto dal geologo, il crollo, la frana, il panico (si teme il crollo della Rocca) le iniezioni di cemento armato, i lavori interrotti, il cantiere sequestrato, un bel cellophane azzurro a coprire la voragine.

Il costruttore viene arrestato (costruiva la Bre-be-mi utilizzando scorie tossiche, mentre la moglie consegnava tangenti da 100.000 al vice di Formigoni!).

E chi lo difende? L’avvocato di fiducia, l’amico di famiglia. Lui. Il sindaco Bruni.

La mattina come sindaco gli affida lavori pubblici che si rivelano un disastro (e un danno incalcolabile, e infatti nessuno l’ha mai calcolato) per la città; il pomeriggio, invece di denunciarlo e chiedergli i danni, si spoglia della fascia tricolore, indossa la toga di avvocato, e corre premurosamente a difenderlo (è un cliente! dovere professionale!).

Conflitto d’interesse? Ma cosa dite mai, quello riguarda Berlusconi!

Sono passati quattro anni, la voragine, il disastro, perfino il cellophane sono ancora lì, inguardabili, come del resto l’Accademia Carrara:

dopo cinque anni la pinacoteca, che era solo da rimodernare con allestimenti e bookshop,  è ancora chiusa, non si sa quando riaprirà, i quadri sono in giro per il mondo (gratuitamente!) e alcuni capolavori (tra i quali un Tiziano e un Bellini) sono stati danneggiati irrimediabilmente (sbriciolati) causa errate temperature e umidità delle nuove sedi espositive “temporanee” (Palazzo della Ragione). E chi se ne è accorta? La donna delle pulizie! Notizia imbarazzante, mai divulgata.

Poco dopo, un’altra mazzata: all’uscita dall’autostrada, dove da sempre abbiamo ammirato lo skyline di città alta, vero biglietto da visita della città, spunta un nuovissimo palazzone-centro commerciale (il noto “ecomostro di via autostrada”).

Si scopre che l’autorizzazione a sforare di 18 metri in altezza il piano regolatore è stata regolarmente concessa dalla giunta Bruni in fretta e furia esattamente nell’ultimo giorno di mandato…. certo, a pensare male si fa peccato…

Dunque la mia giunta, ecologista e di sinistra, e il mio sindaco, che mi faceva sognare a occhi aperti, con quell’appeal da filosofo, verranno ricordati per aver chiuso la Carrara, deturpato la Rocca e autorizzato (chissà mai per quale motivo, continuo a chiedermi) una colata di cemento che cancella il profilo di Bergamo Alta.

Tu pensi: cosa farà adesso quest’uomo, responsabile di tanto scempio?

Chiederà scusa alla città, certo si ritirerà quantomeno dalla politica, se non dalla professione forense.

Ma come niente fosse accaduto, in barba alla tanto proclamata “memoria storica”, alle ultime elezioni, ecco su L’Eco un appello titolato: “Dal mondo della cultura 42 artisti con Bruni”!

Dove testualmente si dice “non dobbiamo affidare al centrodestra la gestione del patrimonio artistico, mortificato da un utilizzo dissennato del territorio…”

Seguono i più bei nomi della cultura e dell’arte cittadina. Ho ritagliato l’articolo e l’ho appeso, a “imperitura memoria” dell’ottusità totale (in buona fede!) degli intellettuali:

evidentemente, inconsciamente, queste persone, che conosco, che stimo, non hanno visto questi tre mega-disastri ambientali/culturali (Carrara, Rocca, Autostrada) avvenuti sotto la giunta ecologista di sinistra…. esattamente come quando si trova il partner a letto nudo con un’altra persona, e ci si rifiuta di credere a quello che si vede.

Il fascino Bruni, e la fede dei suoi fan, e io lo so bene, supera ogni disastro: sorridente, vincente, viene eletto in Regione con i voti della buona cultura di sinistra. Chi non lo vota, come me, e lo dice, si ritrova isolata, accusata di qualunquismo, fascismo…

L’ultima beffa, pochi giorni fa, il Corriere titola: “Se Bruni salva Podestà”.

Il fatto in sintesi: l’avvocato Bruni con magistrale abilità ottiene la prescrizione per il reato di firme false contestato a un consigliere del Pd (firme di persone decedute) e in questo modo offre a Pecorella (l’avvocato di Berlusconi…) l’escamotage e il precedente per far assolvere Podestà, presidente della provincia di Milano, accusato dello stesso reato…

Tipico caso di eterogenesi dei fini: pensavi (in buona fede) di “fare del bene” salvando “un amico”  (che ha sbagliato per una buona causa, la sinistra!) e in questo modo invece fai un grande servizio al “nemico” (che si è macchiato dello stesso reato, ma per la destra!)

Quando Bruni si ritirerà dalla politica, sarà sempre troppo tardi.

Io non credo che Bruni sia un mostro, un ladro, un venduto, un infiltrato della destra, un pagliaccio dei palazzinari, non credo che abbia preso soldi sporchi, tangenti (che bisogno ne avrebbe? la sua dichiarazione dei redditi è talmente sostanziosa!) e nemmeno con la fantasia riesco a pensare che sia immischiato nelle losche vicende d’affari tra la ‘ndrangheta e il pd lombardo, o che agisca ricattato per debiti o turpi vizi privati tipo poker o bunga bunga, no, assolutamente, niente di tutto questo, ci metto la mano sul fuoco:

la spiegazione, il senso storico dell’operato regressivo, deleterio di Bruni, è un altro, e quasi peggio, e non riguarda lui solo, ma il cuore del suo elettorato Bergamo Bene evoluta, di centro sinistra,

disastri in buona fede, con la coscienza pulita,

il senso di Bruni per la Bergamo Bene è proprio questo: una vita, una professione nel solco di famiglia, con i valori giusti, la cultura giusta, ma senza mai chiedersi, accorgersi dell’assurdità del proprio operare, senza mai prendersi davvero la responsabilità del proprio ruolo, senza mai ammettere un errore, una colpa, senza mai fare una scelta…

una fenomenologia paradossale, generazionale… tu prendi un borghese di buona famiglia, democristiano, bigotto, con i suoi difetti, lo fai diventare laico, socialista, aperto di mentalità… ed  ecco che perde l’unica virtù che aveva, la paura di andare all’inferno, che lo costringeva all’esame di coscienza…

Io credo che Bruni abbia sempre agito onestamente e in buona fede. Ce l’ha scritto in faccia. E’ questa la banalità del male, l’inconsapevolezza delle proprie azioni, condotte in buona fede, da persone per bene,

del tutto incapaci di mettersi in discussione, e recitare il mea culpa, mea maxima culpa.

 

9 thoughts on “il senso di Bruni per la Bergamo Bene

  1. …Dio solo sà quanto rivorrei quel piccolo Parco secolare, quei maestosi Alberi all’Accademia e un bel pò di metri cubi in più per deliziare la vista…e molta carta stampata in meno!

  2. Non capisco perchè l’essere in buona fede sia un’esimente, e perchè Bruni non dovrebbe difendere chicchessia. E’ un avvocato, e fa bene a difendere chiunque glielo chieda. Come sindaco si è dimostrato un incapace, e il fatto che fosse in buona fede è un’aggravante Quanto al conflitto tra il ruolo di Sindaco e quello di Avvocato, più terra terra ci si potrà ricordare di quando difese i Vigili accusati di peculato per avere abusato di trans al cimitero, ed il Comune non si costituiì parte civile contro di loro. O di quando spegiurò che non avrebbe accettato nuovi mandati durante la carica, ma tutti sanno che mai come in quel periodo era in carcere. Perchè i mandati non li riceveva, li riceveva il suo collega di studio, e poi lui lo sostituiva. Accadde molte volte, e tutti se ne dimenticano. Il problema secondo me non è tanto che Bruni sia una mezza calzetta, ciò che è evidente quando uno canta bella ciao per essere stato eletto, così insultando larga parte della cittadinanza che non si riconosce più in quel bel canto rapinato dall’ultra sinistra, quanto il fatto che non lo si dica, perchè non sta bene. E’ la solita Italia in cui non si giudica il fatto od il detto, ma chi lo compie. Così non fosse, Bruni sarebbe sempre stato il buon avvocato che è e non un arruffone incapace, che sta a Bergamo come le cavallette al grano.

  3. ecco finalmente le cose che tutti sapevano e che nessuno diceva… o magari le dicevano una alla volta (sempre sottovoce) e mai tutte insieme… sempre che non ce ne siano altre che solo pochissimi sanno…

  4. E’ l’ennesima delusione, ormai peò, non si ricevono che notizie di questa natura e non c’è scusa per il fatto che sia un avvocato, una perosna, non si può scindere a secondo dei ruoli che investe. Ma ragazzi, qualcuno riesce a far circolare notizie che ci facciano respirare di sollievo e che accendano una scintilla di luce a favore dell’umano? Io ne ho bisogno, veramente, non posso continuare a farcire le giornate di tristezze infinite. E non credo che non ci resti che piangere . Ciao.

  5. credo anche io, non è colpa loro poveretti, vittime dello spirito del loro tempo. condivido sul fatto che ormai in tanti-tanti debbano ritirarsi a vita privata per evitare il peggio e fare spazio ai giovani di nuova coscienza.

  6. L’articolo fa un po’ di confusione, se posso permettermi.
    I lavori alla Rocca furono deliberati e cartabollati dalla giunta Veneziani. La giunta Bruni avrebbe esposto il Comune ad una forte penale in caso di sospensione.
    La Carrara è ancora chiusa, sì, ma governa da quattro anni il centro destra. Cosa c’entra Bruni con questi ritardi o con il mancato monitoraggio delle temperature a Palazzo della Ragione (tra parentesi, mi sembra una notizia poco veritiera quella della cattiva conservazione dei dipinti, poiché sarebbe uno scandalo nazionale, altro che donna delle pulizie)?
    Su Locatelli, non è che Bruni “affidava” gli incarichi alla ditta di costui, semplicemente costui vinceva le gare d’appalto qui come in tanti altri comuni della provincia. Come sindaco, Bruni non aveva ruoli diretti sulla vicenda della Brebemi e come avvocato penalista è normale che difenda anche i presunti criminali. “Bruni salva Podestà” è un titolo provocatorio, e chi ha scritto questo pezzo forse non ha ben capito la vicenda.
    Su altri punti (muro autostrada in primis, e tanti altri.) ci sono stati sicuramente degli errori, ma l’articolo mette insieme un po’ tante cose senza completa cognizione di causa. E soprattutto ignora completamente le cose positive fatte dall’ex Sindaco (ciclabile del Morla, una stagione di restauri di monumenti che oggi ci sogniamo, sottopassaggio stazione, piste ciclabili ecc.). La Giunta Bruni ha sbagliato più volte, ma non ne parlerei in termini così critici.

  7. – sul conflitto d’interesse, come scrive un avcovato nei commenti “spergiurò che non avrebbe accettato nuovi mandati durante la carica, ma tutti sanno che mai come in quel periodo era in carcere. Perchè i mandati non li riceveva, li riceveva il suo collega di studio, e poi lui lo sostituiva. Accadde molte volte, e tutti se ne dimenticano”
    – sui quadri rovinati c’è stata un’interrogazione parlamentare: http://parlamento16.openpolis.it/atto/documento/id/49431
    nella risposta del ministro “si rassicura sin d’ora l’interrogante che la situazione è sotto controllo e, in tempi brevi, le opere danneggiate saranno restaurate.”
    – sulla vicenda Autostrada avevo svolto un vero lavoro d’indagine con parecchi particolari e nomi e cognomi e pubblicato un post “bomba” su blog bamboostudio…. post prontamente rimosso, e blog chiuso, ti lascio indovinare il motivo (i costruttori ti “fanno scrivere dagli avvocati”, e non nei commenti liberi)
    – su imprecisioni e omissioni, è chiaro, ma questo post è di fatto la trascrizione di un “discorso” non mio, sfogo personale di un’ammiratrice delusa di Bruni, riportato come testimonianza-opinione, senza pretesa di obiettività o esaustività

  8. Pingback: Bg 2019 contro Manifesto / pianoB | calepio press ©

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