5 sensi e 1 anima

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Burroughs with gun

la configurazione naturale dell’essere umano, la dotazione di cinque sensi e un’anima,

oggi è ormai compromessa in favore dell’ipertrofia di due sensi, vista e udito,

ciò che porta inevitabilmente alla disattivazione dell’anima, ridotta a ricettore audio-video,

oggi non parliamo più di uomini, ma di periferiche umane, prive di memorie, di elaboratore, di processore, questa è la realtà portata dalla rivoluzione tecnologica.

Oggi vediamo oggi sappiamo che si trattava di menzogne, parliamo del progresso tecnico, della democrazia, dei miracoli della medicina e delle telecomunicazioni,

oggi sperimentiamo che tutte queste cosiddette conquiste altro non sono che strumenti di ulteriori sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, cioè: dell’uomo bianco turbo-capitalista sul resto dell’umanità,

– l’uomo bianco dominatore nasce dal commercialista,

dopo la laurea la casa il cane la seconda casa come bene di lusso supremo si programma un figlio,

questo figlio nasce in seguito a dei test con utlizzo di tecnologia medica, appena nato è sottoposto a riprogrammazione chimica,

all’ingresso in età scolare è già stato trattato ad antidepressivi ed eccitanti ed è titolare di almeno quattro polizze assicurative,

entro la pubertà riceve i sacramenti della telefonia mobile e del pago bancomat –

l’uomo schiavo non bianco nasce dal coito sessuale,

la sua prima speranza di vita è quella di sopravvivere ai cacciatori d’organi,  il sogno ultimo è quello di ricevere un giorno dalla DHL un paio di Nike spedite direttamente dal paradiso da un fratello spacciatore o una sorella prostituta

è questa realtà –

dal basso, dalla strada viene la vita; dall’alto, dai palazzi di vetro viene la morte –

dagli strati bassi, dai poveri viene il gesto, la vita, l’innovazione, la materia prima della società della comunicazione;

gli espedienti, i segni, i modi,  i rimedi, le trovate, gli aggeggi, i suoni, le vesti, le musiche, tutto quel che i poveri inventano e creano diventa prodotto e merce e feticcio e packaging e moda attraverso l’industria occidentale e attraverso la mediazione degli artisti della classe creatrice-ricreatrice

c’è una precisa responsabilità di un’intera generazione di viaggiatori in cerca di sé stessi in realtà importatori di look e altri consumi ingranaggi fondamentali dell’economia degli stili di vita vero motore del mega-consumismo

ogni merce occidentale altro non è che sangue cavato ai poveri

col sangue dei poveri e la merda dei ricchi si inventano nuovi stili di vita, linee di prodotto e strategie di comunicazione

questo in ogni settore  dell’economia

e questo è il migliore dei mondi possibili, secondo loro

(Manifesto Turbo-Comunista by Sean Blazer, art.6 e 7, imago: il poeta Burroughs)

snoopy vs berghem gnorantù

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snoopy sopwith camel

oggi sono un pilota della prima guerra mondiale,

500 missioni di ricognizione in solitaria, 3 medaglie d’oro al valor militare,

il primo aviatore a sorvolare le Ande, e anche l’Atlantico,

io sono quello che guidava l’aereo e faceva le foto mentre  D’Annunzio bombardava Vienna di volantini in italiano,

io sono l’unico che durante il fascismo ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la corruzione del regime in parlamento,

io sono l’unico che da primo cittadino ha avuto il coraggio a Bergamo di andare contro i grandi proprietari immobiliari laici e non,

io sono quello che ha creato la Rocca e il Museo delle Rimembranze,

io sono quello che ha regalato il suo aereo alla sua città

io, il più grande aviatore italiano mai esistito, sono sempre stato e sempre sarò un personaggio scomodo,

per questo alla fine mi hanno mandato in una missione suicida in Etiopia, e io ci sono andato,

doveva essere una missione di pace, invece era un tranello, mi hanno fatto a pezzi quel giorno, in Africa Orientale,

poi il regime mi ha usato come eroe nazionale, perché io ero davvero quell’eroe intrepido e integerrimo che il Duce e il Vate e tutti gli italiani sognavano di essere,

e poi  caduto il fascismo hanno ricominciato a farmi a pezzi, a darmi del porco guerrafondaio fascista, a me,

eppure tutti quelli che mi conoscevano sanno che le mie armi preferite sono sempre state la fotografia e il lapis, i miei disegni hanno ancora oggi un certo valore,

sono praticamente l’unico eroe italiano senza macchia e senza paura,

mi conoscono e ammirano in tutto il mondo, a prescindere dal periodo storico nel quale sono vissuto,

soltanto nella mia città tutti, ma proprio tutti, mi trattano come un cane appestato!

agli amici antifascisti che da sempre insozzano il mio busto e insultano la mia memoria vorrei senza acredine solo ricordare alcuni “particolari”:

1)    quando il Fascismo ha preso il potere, io ero in Himalaya a scalare l’Everest;

2)    già nel 1930 venivo “esiliato” a Bergamo dopo essermi inimicato tutti i gerarchi per aver pubblicato sul giornale antifascista stampato a Parigi  La Libertà una lettera in cui denunciavo la corruzione dell’aeronautica e del regime,

3)    nel 1936, ben prima delle leggi razziali e dell’alleanza con la Germania nazista, io ero già morto,

mentre molti che in seguito fecero carriera come antifascisti restarono servi fedeli al regime fino all’ultimo momento utile:

Elio Vittorini ancora nel 1942 andava ai convegni degli intellettuali nazisti con Goebbels;

l’attuale presidente Napolitano ancora nel 44 era iscritto al partito fascista,

e il premio nobel Dario Fo era addirittura nelle camicie nere di Salò!

Eppure questi non li insultate, anzi, li fate presidenti e gli date il Nobel!

Sappiate inoltre che io, a differenza del Barone Rosso e di altri grandi aviatori, sono nato da famiglia povera, e bambino ho iniziato a lavorare, prima di volare!

Dunque, amici, compagni, concittadini cercate altri bersagli, e abbiate un minimo di rispetto per la storia, la città, la memoria:

non abbiate paura di Antonio Locatelli! volate più alto!

e voi, amministratori pubblici e uomini di cultura, studiate la storia, e superate la vostra ignoranza e le vostre paure, e risolvete, o spiegatemi, queste assurdità che ancora oggi continuate a fare contro la mia figura e il mio nome:

1)   vi parlo come fotografo e amante dell’arte e del cinema: cari amici cinefili, che  da sempre entrate dall’ingresso laterale dell’Auditorium (ex Palazzo della Rivoluzione Fascista)

non abbiate paura del grande affresco del Santagata che mi ritrae nell’atrio con tutti gli eroi bergamaschi, un affresco gigantesco, notevolissimo, perfetto per una manifestazione cinematografica:

abbiate il coraggio di entrare in quel palazzo dall’ingresso principale, o abbattetelo!

Abbiate il coraggio di guardare quell’affresco, o strappatelo!

2)  cari amici del Comune e della Fondazione Bergamo nella Storia, rimettete a posto la Rocca, che io ho creato come acropoli della città per ricordare tutti gli eroi,

e  rimettete al suo posto l’aereo Ansaldo Balilla,  che io ho donato alla città, non al sindaco Bruni, che ha quasi fatto crollare la Rocca per fare un parcheggio per i suv dei vip,

e tra una cosa e l’altra ha sloggiato il mio aereo dalla Rocca – esemplare unico al mondo richiesto da tutti i musei del mondo – oggi “ospitato temporaneamente” (dal 2006!)  al… Museo del Falegname di Almenno !?!

(Non ce ne voglia il falegname, anzi, un grazie a lui che se ne prende cura… ma con tutto il rispetto per la falegnameria… stiamo parlando dell’aereo del più grande aviatore italiano mai esistito!)

3)    cari  presidenti di provincia e regione, Pirovano e Formigoni,  che avete pensato bene di cambiare nome all’aeroporto della mia città, che si chiamava col mio nome dal 1937, e per dargli più “appetibilità internazionale” l’avete ribattezzato “Caravaggio”,

cercate per Dio di trovare cose più sensate nelle quali spendere il vostro tempo!

Magari adesso daranno il mio nome alla Pinacoteca?

Sono uscito indenne da duelli aerei con il Barone Rosso e con Goering, per essere massacrato da oscuri posteri in giacca e cravatta!

Il verde lega  Pirovano, il bianco chiesa Formigoni, il rosso democratico Bruni,

uniti per fare a pezzi un vero, grande bergamasco, un vero, grande italiano!

Sono queste cose che ti fanno sentire veramente morto, di un’altra epoca…

L’altro giorno sono sceso planando in Purgatorio,

ho incontrato il grande Gaetano, era in preda all’angoscia,

cosa c’è Tano, gli ho chiesto,

ho  fatto un brutto sogno, mi ha detto,

ho sognato che cambiavano nome al Donizetti

e lo chiamavano Gimondi.

 

the cinderella job

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CenerentolaMAdonna

Cenerentola va al festino del principe, ma il principe è imbranato,

lei a mezzanotte deve rientrare al night,

allora va sotto il tavolo, gli fa un pompino veloce

e quando riemerge sputa nel piatto e se ne va;

al che il principe la richiama: “Cenerentola! La scarpetta!”

e lei offesa: “Va bene il pompino, ma la scarpetta no!”

(Nota: nonostante questo sia un sito di letteratura sperimentale,

con rubriche specialistiche su letteratura senile, ecologia semiotica, neo-situazionismo, e un blog in latino forse unico al mondo,

nonostante si rivolga a specialisti, addetti ai lavori, intellettuali,

nonostante sia dotato di applicazioni per limitare gli accessi mainstream,

accade questo: che il maggior numero di accessi al sito da google viene dai tag “cenerentola porno” e “fotoromanzi porno”,

per colpa della succitata “favolaccia” riportata all’interno di un post memorialistico sulla para-letteratura pornografica

Morale della favola: puoi pubblicare 200 articoli “per intellettuali” con 2000 tag “cultura”,

ma dalla rete, cioè da google, ti arrivano sempre e soltanto utenti che cercano “cenerentola porno” e “fotoromanzi porno”,

che invece di trovare “immagini porno” trovano un sito pieno di “testi per segaioli mentali”, come mi ha scritto un lettore feticista che cercava “foto di piedi femminili”!

La Cenerentola-porno mi è stata raccontata da un 84enne in una casa di riposo.

Imago: Madonna in versione Cenerentola per Dolce&Gabbana)

formico deridendus est

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formico garrit: hodie concilium esse senatus factionium libertatis populi

ad limpidum facere rei publicae condicionem

et pinuccius mox supergarrit:

nequitis aliae nationi vos tradere?

Formigoni ha twittato: “oggi riunione dei gruppi parlamentari del popolo della libertà

per fare chiarezza sulla situazione politica dell’Italia”

e Pinuccio ha subito aggiunto:

non potete dedicarvi a un’altra nazione?

(segnalato da Nicoletta Fabi, traduz. by Leone XIV)

manifesto turbo comunista art.1

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tcFR

Manifesto TurboComunista

con contributi ExtraDemocratici e IperFascisti

1 – Uno spettro si aggira per l’Europa

è lo spettro dell’ipercapitalismo –

è la voragine del debito della finanza del petrolio –

è il panico delle catastrofi finanziarie ed ecologiche e sociali che ci travolgeranno –

la catastrofe psichica è già arrivata ––

viviamo nella società dello spettacolo, l’ultimo spettacolo –

stiamo entrando nella fase di estinzione dell’homo sapiens –

il Made in Italy era il canto del cigno –

già oggi i farmaci il sesso le droghe e lo smaltimento rifiuti unici settori sani dell’economia –

la pulizia del design non arresta la polvere –

non sappiamo che fare, compagni –

siamo in trappola, camerati –

non c’è speranza, fratelli –

anche i sensi di colpa si possono pagare a rate –

le rate sono inesorabili –

il mondo è intorno a te –

la vita ti sfugge in diagonale –

che fare?

(testo by Sean Blazer alias Leone Belotti alias CalepioPress

efffigie Int.Turbo Com by Athos Mazzoleni,

articoli del Manifesto TurboCom già pubblicati: 2-3-10-17-18

https://calepiopress.it/2013/01/25/preview-manifesto-turbo-comunista/

https://calepiopress.it/2013/03/12/contributo-iper-fascista-al-manifesto-turbo-comunista/

https://calepiopress.it/2013/03/01/la-proprieta-intellettuale-e-un-furto/

https://calepiopress.it/2013/02/15/e-ora-di-occupare-gli-spazi-pubblicitari/

 

guerrieri della luce

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enel2

La nuova campagna Enel “guerrieri” apparentemente  non dice niente di commerciale sul marchio, il prodotto, il servizio,

e invece omaggia, esalta, gratifica il cliente, l’uomo comune:

sappiamo quello che passi, sappiamo che tieni duro anche se non ne hai più.

Come ha scritto Paulo Coelho in un suo best seller i guerrieri della luce a volte trascorrono la notte in bianco.

Già, e a volte si chiedono come faranno questo mese a pagare le bollette.

In realtà, in Italia, esistono due tipi opposti e inconciliabili di “uomo comune”:

il tipo A, il guerriero-schiavo, che vive di angosce e sacrifici continui,

e il tipo B, molto più pacifico, che vive di sicurezze e privilegi intoccabili.

Una cosa è certa: il giorno in cui i guerrieri smetteranno di combattere per questi nobili intenti (pagare le bollette) e alzeranno la testa contro i pacifici privilegiati, nessuno gli dedicherà una campagna “guerrieri”.

calepio calibro 9

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madonna_della_campagna_2

calepio calibro 9 non è un vino, è una vendemmia di piombo,

è cronaca nera, è rosso sangue sull’asfalto tra i campi di mais e i vigneti in collina,

in val Calepio ti ammazzano per strada, sparandoti a bruciapelo, e passandoti sopra in macchina,

chi vuole scrivere un requiem, o un giallo violento, si accomodi, i casi non mancano,

dal più irrisolto, il commercialista, nipote del tesoriere della Democrazia Cristiana, freddato ad Albano Sant’Alessandro nella Porsche davanti alla villetta,

al più recente, il fratello dell’ex presidente dell’Atalanta, coinvolto nell’indagine sulla plastica, giustiziato a Castelli Calepio davanti alla palestra mentre scende dalla sua  Range Rover,

passando dal più cruento, a Chiuduno, dove una gang ammazza una dottoressa del posto, colpevole di essersi fermata a soccorrere i feriti di una rissa, tra un’Audi e il ciglio della strada,

troverai di tutto, politica, fondi neri, n’drangheta, gang extracomuniatarie, riciclaggio, usura…

e non mancano di contorno le mele marce,

la Panda Nera (quattro sbirri in borghese che fermavano pusher e lucciole, picchiavano e sequestravano in proprio soldi e droga),

i vigili anti-vu cumpra (che rivendevano alle boutique le borse griffate…)

e adesso il Carabiniere “sciacallo” in servizio da 10 anni a Bergamo, che sul luogo della tragedia a Chiuduno ha pensato bene di rubare la borsetta alla vittima, e a fine turno usare le carte di credito per andare a giocare alle slot,

ma è stata beccato e smascherato dai colleghi di Seriate…

hai voglia di raccontare la favola del paesaggio bucolico, le dolci colline, le cascine, la scodella di merlot con le pannocchia di mais abbrustolita,

ormai ci sono più autosaloni che cantine, e tra i capannoni di notte trovi ragazzi e ragazze venute da tutto il mondo, e non per la vendemmia,

in realtà la val calepio era la capitale dei bottoni, poi della plastica, adesso del gioco d’azzardo, dello spaccio, della prostituzione e del riciclaggio,

per 30 anni qui c’è stato un  mix devastante di ricchezza materiale e miseria mentale,

audi e ignoranza, porsche e arroganza, maldive e boutique, una regione all’avanguardia nel consumismo-esibizionismo di massa,

ora vediamo gli effetti, il consorzio Valcalepio DOC può anche tutelare il vino, il paesaggio,

ma il consorzio umano è putrido, il paesaggio umano un deserto, e sarà sempre peggio.

(imago: Piero Brolis, affresco chiesa Madonna della Campagna, 1977,  Valle del Fico, Chiuduno)

il programma politico del gatto a 5 stelle

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G5s2

mentre il partito dei gatti liberi (PGL)

vuole liberalizzare la produzione di crocchette e bocconcini

e mentre il partito dei gatti meno liberi (PGmenoL)

vuole alzare il minimo di legge di carne dal 4% al 6%

io, Gordon, come gatto cinque stelle (G5S) vi espongo i 5 punti del mio programma politico:

1) mi mangio un grillo ogni giorno all’alba, poi vado a dormire,

2) mi alzo a mezzogiorno e faccio il brunch con un topolino di campagna (se domenica mi cerco uno scoiattolo)

3) poi siesta fino all’happy hour con un paio di cavallette,

4) un ghiretto per cena

5) al chiaro di luna, un bel pettirosso al sangue, per andare carico a suonare il primo violino nella famosa sinfonia “gatti in amore sui tetti del borgo”

> risulta chiaro dal mio programma che un gatto 5 stelle non mangerà mai merda industriale in scatola, e non sarà mai sterilizzato.

come disse il gatto Benitex: “Meglio un giorno da soriano che cent’anni da ariano!”

il progetto badante alighieri

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DanteCacciaguida

BaDante è nuova figura professionale, il badante-biografo, dotato di competenze assistenziali e spirito dantesco, in grado di accudire nel presente,  accompagnare nel passato e proiettare nel futuro l’utente-autore che abbia deciso di rivolgere la propria vita come un romanzo.

L’idea BaDante nasce dalla summa di tre esperienze:

1) da bambino ascoltavo i racconti di mio bisnonno (che da bambino vide Buffalo Bill) che mi raccontava le imprese raccontategli da suo nonno (che fu garibaldino) e da suo bisnonno (che vide Napoleone)

2) prima come operatore socio-assistenziale (disabili, anziani) quindi come night-barman (papponi, buttafuori, cubiste) e infine come copy writer settore moda/design (designer, stilisti) ho capito che la prima cosa è saper ascoltare

3)  come editor  per diversi editori e anche in proprio nella collana “I Pergamini”  by Calepio Press ho (tra)scritto decine di storie d’impresa, di fatto storie di una vita.

Da queste esperienze l’idea di mettere in sinergia assistenza ed editoria, per “curare” e valorizzare la risorsa più preziosa della terza età: il vissuto, la memoria.

Con il progetto BaDante la scrittura diventa un metodo-valore socio-assistenziale.

Parliamo di trasferimento culturale, editoria e assistenza.

Il cuore dell’ impresa BaDante è la produzione di memoria come valore aggiunto alla pratica assistenziale. Clienti-utenti-committenti-partners-sponsor sono coloro che desiderano “tramandare memorie”: privati, famiglie, case di riposo, servizi sociali, istituzioni, associazioni sindacali e di categoria, aziende.

Input1: il senex, come ha bisogno di assistenza, così ha una storia da raccontare, un sapere da tramandare.

Input2: Ogni studente/operatore nel sociale, con capacità d’ascolto e di scrittura è in cerca di occasioni di lavoro culturale.

Sinergia: Risolvere queste due esigenze/opportunità è l’idea BaDante: un lavoro culturale/assistenziale, a un costo sostenibile, con moduli di ore/pagine, e pubblicazione testi con l’utente/autore e l’operatore/co-autore.

L’incontro tra generazioni per la co-produzione di memoria storica è il carattere costitutivo del progetto BaDante.

La scrittura come summa dell’accudire, come risultato di una pratica assistenziale dotata di senso, forma nuova e antica di valorizzazione della senectus.

Obiettivo del progetto è la sinergia generazionale, il trasferimento del sapere

In un’epoca critica e incerta, il bisogno del pubblico giovanile di recuperare il sapere antico, agricolo e artigianale, sarà la chiave per la diffusione e il successo della letteratura senile.

La tecnologia editoriale/assistenziale BaDante (protocolli e metodi per la ricerca documentale, il dialogo, la digitalizzazione dei reperti, la gestione del flusso di memoria, la trasposizione dal parlato allo scritto) è scalabile e riproducibile.

Il progetto BaDante opera per la trasformazione del ceto “dimesso” dal mondo del lavoro, persone che vivono sole o in strutture “di riposo”, in protagonista attivo del valore storico-culturale del comprensorio o della città.

BaDante trasforma l’assistenza da esigenza personale a opportunità culturale.

Ogni uomo, come ha una vita da vivere,  così ha un libro da scrivere.

Le tecnologie oggi disponibili (programmi di registrazione vocale/word) aiutano la produzione di cultura come frutto di un lavoro condiviso di ricerca, stesura, lettura, editing.

BaDante offre servizi integrati assistenziali-editoriali per la produzione, la pubblicazione e la diffusione della letteratura senile attraverso:

1) la tutela e la valorizzazione, nella cura della persona (igiene, vestizione, cucina, passeggiate) del dialogo, del racconto e della memoria orale.

2) la ricerca, il recupero e la digitalizzazione dei reperti autografi e cartacei (epistolari, documenti, cartoline, fotografie).

3) l’elaborazione assistita (registrazione, trascrizione, editing) di memorie personali, professionali, familiari e opere di fantasia.

4) la pubblicazione on-line e in volume di raccolte e opere prime

Obiettivo: l’obiettivo in prospettiva ideale della diffusione territoriale delle redazioni/BaDante è la trasformazione-fusione delle case editrici locali e delle case di riposo in una nuova struttura: la casa editrice di riposo, dove il senso della terza età è la produzione culturale.

Il progetto d’impresa che ne deriva, in sintesi:

focus: 1) ogni anziano ha una vita intera da raccontare / i giovani scrittori non sanno mai cosa scrivere 2) ogni anziano ha bisogno qualche ora al giorno di aiuto nella faccende domestiche, preparazione pranzi, igiene personale, uscite / ogni scrittore/studente è sempre in cerca di un “lavoretto”

mission: implementare l’attività assistenziale (badante) in conversazione, registrazione e trascrizione della memoria orale in formato digitale-narrativo (alighieri)

business:  1 ) l’agenzia propone il servizio alle categorie potenziali utenti/clienti  2) cura la selezione e la formazione degli operatori di care/writing 3) stabilisce con l’utente un programma mensile/trimestrale/semestrale/annuale; 4) cura l’editing e la pubblicazione on line e/o in volume degli elaborati prodotti; 5) promuove la diffusione della letteratura senile  attraverso il proprio sito/blog

servizi offerti: 1) accompagnamento, assistenza igiene personale, terapie, ginnastica; 2) pulizie domestiche, guardaroba, lavanderia; 3) preparazione pasti, governo cucina; 4) conversazione, intervista, ricerca, riordino documenti di memoria  (foto, lettere); 5) trascrizione e digitalizzazione documenti di memoria  6) racconto, narrazione, romanzo per capitoli storia familiare  (nonni, genitori, infanzia, fratelli, scuole, primi lavori, fidanzamento, lavoro, matrimonio, figli) 7) edizione, pubblicazione/vendita e.book sul sito/agenzia letteraria, eventuale edizione stampa, con anziano che racconta e operatore che scrive come co-autori dell’opera.

timing > 2/4 h/die – 2/5 gg la settimana (min 4h/sett – max 20)

operatori > studenti/scrittori,  operatori socio-assistenziali, blogger. utenti > disabili, anziani, lungodegenti.

slogan > se Monet ha dipinto le Ninfee da cieco, se Beethoven ha composto la Nona da sordo, il Nonno può benissimo scrivere la storia di famiglia con l’Alzheimer

(Per info: mail to info@calepiopress.it > oggetto: baDante)

 

egens et agens

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PhilippMelanchthon

ecclesiae duces saepe narcisi fuerunt

blanditi et prave excitati ab eorum adulatoribus

curia pontificatus lepra est

videt et curat vaticanii lucra qua adhuc pluris mondana sunt

Istam speciem dissentio et tota agem eam mutandam

cum ad clericalem adsum clericadversus mox fio

clericalium nihil pertinet  ad christianam religionem

perfecta ecclesia christiana egens et agens est

I capi della chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani.

La corte è la lebbra del papato. Vede e cura gli interessi del Vaticano, che sono ancora, in gran parte, interessi temporali. Non condivido questa visione e farò di tutto per cambiarla.  

Quando ho di fronte un clericale divento anticlericale di botto.  Il clericalismo non dovrebbe aver niente a che vedere con il cristianesimo. l’ideale del cristianesimo  è una Chiesa missionaria e povera.

(Papa Francesco, intervistato da Scalfari,

traduzione in latino by Leone XIV,

imago: Lucas Cranach il Vecchio, ritratto di Filippo Melantone,  

Filippe Melantone, il cosiddetto evangelista di Lutero, è l’autore e traduttore della Confessione Augustea, il testo base dei Luterani, presentata all’imperatore Carlo V alle Dieta di Augusta nel 1530)