notte bianca della cultura dedicata all’ignoranza

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CoverPCI

stasera dalle h20 notte bianca della cultura promossa da #invasionidigitali

da Bg partirà un primo bombardamento tweet (#NBTW #pensacheignoranza ) a partire dalle h20 sul tema “ignoranza”

a seguire  invasione anche “live” su tre temi-luoghi:

h21 porta s.Giacomo bombardiamo tweet, immagini, etc sul tema “le mura di bg”

h22 alla Rocca si bombarda su parcheggio, frana, parco faunistico, etc

h23 in piazza vecchia bombardamento a tappeto su seminario, spedizione dei mille, cappella colleoni, etc

chi volesse partecipare “dal sottosuolo” segua su twitter utilizzando gli hashtag  #NBTW #pensacheignoranza

chi volesse prender parte viva alle invasioni, con tel, photo,  cartelli con sopra scritto  #pensacheignoranza gli appuntamenti sono:

h21 porta s.giacomo h22 rocca h23 piazza vecchia

ignoranza wall street 1588

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BgMuraByDaleCooper

pensa che ignoranza,  sulle spese per la capitale della cultura le opposizioni, che fanno parte fin dall’inizio del comitato e del consiglio direttivo, e fino a ieri dichiaravano “un’iniziativa bipartisan”, adesso vogliono vederci chiaro,

e con un gioco delle parti, l’ex sindaco-avvocato chiede i conti al sindaco-commercialista, il quale invece intende denunciare la commissione,

per basse motivazioni elettorali si fa di tutto, e adesso dunque le opposizioni si uniscono a quanti da sempre hanno contestato l’operato della giunta,

non è mai troppo tardi per far luce sugli scandali e gli sprechi,

e allora perché non far luce sul più gigantesco abuso edilizio mai realizzato a Bergamo,

demoliti centinaia di edifici orti vigne cascine monumenti chiese per rinchiudere la città in un enorme inutile muro, succedeva nel 1561,

da preventivo dovevano costare 40.000 ducati ma a fine lavori siamo arrivati al milione, era il 1588, si inaugurava il Viale delle Mura (in english: “wall street”)

mega opera completamente inutile, perché nel frattempo l’invenzione delle armi da sparo le rendeva militarmente superate, mentre il nuovo assetto geopolitico uscito dalla battaglia di Lepanto segnava la fine del ruolo di Bergamo come caposaldo di terraferma della Repubblica Veneta,

il suo vero valore è quello di opera concettuale, la città delle mura, la città dei muratori, la città murata, città chiusa, con i muri in testa,

all’alba della civiltà dei motori il circuito delle Mura ospitava gran premi di auto e moto, poi il soap box rally,

adesso sarebbe ora di chiuderle al traffico, e dare l’esempio della città pedonale,

ecco da cosa ci possono proteggere oggi le mura: dalle auto!

vogliamo scale mobili, ascensori, piste ciclabili, vie ferrate, trenini elettrici,

per cominciare rimettiamo a posto i parchi e le aree archeologiche di città alta devastate per realizzare parcheggi modello  ignoranza atavica +  grasso benessere, mix micidiale da sempre dna delle nostre elites sociali e politiche

poi per godersi veramente il fascino storico-paesaggistico delle mura, ed entrare nello spirito del luogo, ci vorrebbe un servizio di risalita slow-motion, a dorso di mulo

e per la discesa uno scivolo d’acqua diretto, mozzafiato, panoramico, spettacolare, tra la piscina del seminario e quella dell’italcementi,

glielo facciamo inaugurare insieme, a giunta e opposizione.

(imago by Dale Cooper)

s.lucia regala ospedali

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riunitiFidanza

s.lucia ci regala il posto più bello della città

gli ex ospedali riuniti in abbandono

luogo fantastico, dove la natura è il miglior architetto

si sono indebitati per il nuovo ospedale (doveva costare 170/mln ed essere pronto nel 2008, è costato 370/mln)

dovevano farci l’università, mancavano 10/mln euro

così hanno messo all’asta i vecchi Riuniti

asta deserta a 110/mln, così come seconda asta a 90/mln

adesso lo svenderanno a 70/mln ai soliti furboni associati

a 500 €/mq, un affarone, quello che proprio non si capisce è perchè gli enti pubblici, il comune, la regione, cioè noi, svendano cose che invece dovrebbero comprare, o tenere strette

#pensa che ignoranza

imago by Virgilio Fidanza

http://www.piucorpiriuniti.com/home.html

pensa che ignoranza

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pensacheignoranza_banner_fb

Che cos’altro può essere la mia ignoranza, se non una visione?

Venerdì 13 dicembre, la notte di Santa Lucia sarà appena passata, ma regaliamocene ancora un po’.

Dalle 20.00 alle 2.00, CTRL magazine, insieme a Calepio Press e anna.bonaccorsi1  partecipa alla seconda Notte Bianca su Twitter dedicata alla cultura, proposta e coordinata da #InvasioniDigitali e Insopportabile

Segui e utilizza gli hashtag #NBTW e #pensacheignoranza:

vogliamo provare a raccontare qualcosa di Bergamo da un’angolazione particolare. Se vuoi condividere anche il tuo punto di vista, twitta parole e immagini Bg-site: opere, luoghi storici/d’arte anche ignorati, fatti, storie che nessuno conosce, facce, cose svanite, che ti emozionano.

#pensacheignoranza è l’altra faccia della cultura

Qui il programma dettagliato della #NBTW: http://www.invasionidigitali.it/blog.php?idn=22

Qui le informazioni su Invasioni Digitali: http://www.invasionidigitali.it/index.php

 

 

puro far nulla in Paris 1964

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PurhoKarim

le candele accese tutta la notte

leggendo Maigret  e fumando Gitanes,

all’alba ecco Cayenne, canarino sale e pepe,

poi in cyclette sul Tourmalet, sempre con Maigret,

e bicchierate di Perrier, fino a mezzogiorno,

alla pausa Bordeaux, con digestione Veuve Cliquot,

quindi pomeriggio Pernod, in terrazza a leggere

e serata Chartreuse, in poltrona, con pipa e Maigret:

il buon Simenon non aveva speranze, quell’estate,

lui scriveva un romanzo in sei giorni

ma io ne leggevo sei in un giorno

praticamente me lo bevevo

by Leone Belotti, imago by Karim Rashid per  http://www.purho.it/

 

ignora legem

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singer_jim_morrison-209174

ignora legem

et singolare ius tibi statutum erit

ignora futurum

et fornicando bibens carpe diem

ignora te ipsum

et ferina ignorantia ultra te ferat

ignora omnia officia

et si pro vivere tibi reptandum est  exsurge et exi

(ultra ignorantis adclarati manifestus

male viventis in turbae cultus Leo XIV fecit)

ignora la legge e ti faranno le leggi speciali

ignora il futuro e vivi alla giornata facendo sesso mentre bevi

ignora te stesso e l’ignoranza bestiale ti porterà oltre

ignora ogni obbligo

e se per vivere devi strisciare, alzati e muori

(manifesto dell’ultra ignorante dichiarato mal-vivente nella cultura di massa

by Leone XIV ex catilinarie-elogio della follia-jim morrison remixed and latino traducta)

Locatelli pro e ctrl

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24469

Non è facile fare le cose per bene.

Quando il mese scorso il mensile free press “ctrl magazine” mi ha chiesto di scrivere la cover story su Antonio Locatelli, per prima cosa mi sono immedesimato in Snoopy (“oggi sono un pilota della prima guerra mondiale”) e ho scritto un pezzo “allegro” che ho pubblicato in questo sito nella categoria upperdog (“Snoopy vs Berghem gnorantù”: https://calepiopress.it/2013/10/14/snoopy-vs-berghem-gnorantu/)

mi sono arrivate decine di laudi (“sei un poeta” “bravo e coraggioso!”) ma anche decine di “non desidero più ricevere la vostra newsletter” condite da commenti vari (“gratta gratta, dall’ex-comunista viene fuori il neo-fascista”)

così ho smorzato i toni, ed elaborato una prima versione pubblicata su ctrl-facebook che ha innescato un serie di polemiche on line,

quindi una seconda versione “riveduta e corretta” per l’edizione cartacea, che ha scatenato commenti a tutto campo,

da “hai fatto felice mio nonno, aspettava questo  momento da 70 anni”

a “siete degli irresponsabili” “incompetenti” “fascisti”.

Le reazioni più interessanti, sono venute da due giovani intellettuali bergamaschi d’adozione,

un tale “dale cooper”, che in facebook si dichiara nato a Saraievo,

e un certo “amanuel tewolde”, di origine etiope,

che indignato ha replicato con una sua versione “Locatelli-bis”.

Fedele alla linea editoriale di questo sito (centro raccolta idee differenziate)

mi sembra giusto pubblicarla qui (e a seguire la versione incriminata “Fa le cose per bene” andata in stampa su ctrl magazine + in post scriptum la versione Locatelli Poker, the final cut):

> LOCATELLIBIS by Amanuel Tewolde

Antonio Locatelli è l’unico eroe fascista al quale sono stati dedicati monumenti DOPO il 1945. (Anzi no, c’è l’affaire Graziani e dello scempio storico del mausoleo costruito ad Affile, ma questa é un’altra vicenda ancora, ben peggiore. Ne ha scritto in maniera approfondita il collettivo Wu Ming qui: http://bit.ly/U0n9N2).

Eppure, c’è qualche talento della creatività mondiale che lamenta della scarsa cura e attenzione che c’è a Bergamo attorno alla sua figura

(una via fra le più centrali, un istituto superiore, l’ex Palazzo Littorio – ora Palazzo della Libertà – costruito fra il 1937 e il 1940 e espressamente dedicato a Locatelli e un monumento costruito dopo la Liberazione sulla salita verso Città Alta non mi paiono poco),

agitandone la figura come quella di un eroe sopra le parti, aggrappandosi più all’estetica mediocre di un testo che dovrebbe richiamare la Settimana Enigmistica che alla Storia e alle responsabilità di Locatelli.

Se vogliamo partire dalla fine, iniziamo dalla morte di Locatelli: siamo in quella che dal 1936 al 1941 verrà chiamata “Africa Orientale Italiana” dove le ambizioni imperiali di Mussolini trovano sfogo in una guerra violenta proclamata da Mussolini il 2 ottobre 1935 dal balcone di Palazzo Venezia nei confronti dell’Etiopia.

275.000 etiopi morti (fra militari e civili), utilizzo massiccio di armi chimiche, un Paese occupato e umiliato, sottoposto alla repressione sistematica di qualsiasi anelito di libertà

(basti ricordare l’eccidio del monastero copto di Debrà Libanos dove furono trucidate più di 300 persone fra monaci e laici),

una guerriglia che cerca di resistere come può all’invasore, colpendo le truppe di ricognizione come quella in cui era impegnato Locatelli quando fu ucciso.

Antonio Locatelli, una delle stelle di un’aviazione che in quegli anni ha distribuito sulle teste delle popolazioni etiopi 85 tonnellate di bombe all’iprite per conquistare l’Impero del Duce.

Antonio Locatelli, il fascista della prima ora, quello che nel 1921 partecipava a spedizioni punitive a Crema o che probabilmente partecipava alla distruzione della sede e della biblioteca della Lega Proletaria a Lovere nel 1922.

Antonio Locatelli, deputato del PNF all’epoca dell’omicidio Matteotti, vicenda dalla quale non prese assolutamente le distanze.

Antonio Locatelli, la cui adesione al fascismo fu totale fino alla morte,

nonostante la feroce persecuzione da parte di Italo Balbo e alcuni giochi di correnti interne (unite alle pressioni di alcuni gruppi di potere bergamaschi) lo costrinsero a dimettersi dalla carica di Podestà di Bergamo,

dove alcune sue decisioni non erano piaciute all’estabilishiment dell’epoca (di contro a scelte probabilmente coraggiose, il Podestà Locatelli si appiattisce alle indicazioni sui tagli dei salari degli insegnanti, sull’aumento degli stipendi dei lavoratori pubblici “fascisti della prima ora” e spostò in Rocca il Museo del Risorgimento imponendo una visione della Storia molto propagandista che stravolge un corretto approccio al periodo storico).

Antonio Locatelli, eroe del fascismo, celebrato da Mussolini e al quale il regime dedica attenzione e tributi post mortem, così come – dopo la Liberazione – gli vengono dedicati a Bergamo in maniera acritica convegni, libri, ecc…. altro che “eroe” dimenticato!

“Che cosa di Antonio Locatelli possiamo ricordare ai nostri figli? La dedizione alla Patria? Sì, ma che questa non sia oppressione delle Patrie d’altri uomini. Il coraggio? Sì, ma che questo non significhi schiavitù e sterminio d’altri uomini. La capacità e l’intelligenza? Sì, ma che queste non siano poste al servizio di chi nega libertà e giustizia al popolo.”

(Salvo Parigi, attuale presidente ANPI, nel 1956)

> Fa le cose per bene – by Leone Belotti per CTRL magazine n.45

500 parole stile settimana enigmistica, per un’icona rebus della storia d’Italia: il top gun Antonio Locatelli, 3 ori ai mondiali di guerra tra il 1915-18 e il 1936, quando fu trucidato In East Africa.

Leggendo qua e là: di famiglia povera, a 15 anni scala il Cervino e capisce cosa vuole: volare. A 20 anni è l’aviatore più spericolato della prima guerra mondiale, 500 missioni contro gli austro-tedeschi. Lo abbattono, riesce ad atterrare; lo catturano, riesce a scappare.

Risale sul suo biplano, e nuove imprese no limits: prima la ricognizione-sfida a fotografare i segreti dei cantieri Zeppelin, poi il volo su Vienna con D’Annunzio, lanciando migliaia di volantini con sopra scritto “facciamo la guerra al vostro governo”.

Forse non tutti sanno che: dopo la guerra, diventa un superman dell’x.treme, scala l’Everest, sorvola le Ande e prima di Lindbergh tenta la trasvolata atlantica.

Con l’avvento del Fascismo, incarna l’eroe integerrimo che il Duce, il Vate, e tutti gli italiani sognano di essere.

Deputato a 30 anni, viene silurato a 35 “per indisciplina alle direttive governative”, per aver denunciato pubblicamente la corruzione della futura Alitalia. La sua lettera aperta al regime è pubblicata  dal giornale antifascista stampato a Parigi “La libertà”. Scandalo.

Si “ritira” a Bergamo, a fare il podestà. Crea la Rocca e per città alta prepara un piano urbanistico  “ecologico” all’avanguardia. Si scontra con gli interessi immobiliari (e curiali), si dimette e si arruola volontario per l’Etiopia.

Lo mandano oltre le linee in missione diplomatica. Un tranello. Appena atterra, lo fanno a pezzi. Finalmente il regime può usare l’eroe. Siamo nel 1936. Gli dedicano vie, monumenti, palazzi.

Eroe scomodo da vivo, farà molto comodo da morto ai codardi di ogni colore.

Strano ma vero!: Fotografo, disegnatore, scrittore, Locatelli  muore nel  1936,  dopo aver sfidato il regime, anni prima delle leggi razziali e dell’alleanza con i nazisti.

Vittorini ancora nel 42 andava ai convegni nazisti con Goebbels. Napolitano ancora nel 44 era iscritto al partito fascista. Dario Fo nel 45 era nelle camicie nere di Salò, le SS italiane, come volontario. Eppure il fascista è Locatelli.

Ma è logico. Chi fino al giorno prima diceva “W il duce”, per legittimare il proprio antifascismo ha bisogno di dare del fascista a qualcuno che non possa replicare. Tutti d’accordo: Locatelli!

Spigolature: Nel 2006 Il mitico biplano Ansaldo, donato da Locatelli al museo della Rocca, esemplare unico al mondo, viene praticamente “buttato via” dal sindaco Bruni, che riesce anche a far quasi crollare la Rocca nel tentativo di scavarci dentro un park per i suv dei vip col pass.

Nel 2011 dopo un iter di due anni, su iniziativa di Pirovano e Formigoni, presidenti di provincia e regione, l’aeroporto Antonio Locatelli-Orio al Serio (dal 1937) è ribattezzato “Caravaggio”. Per dargli più “appetibilità internazionale”. Stomachevole.

Soluzione del rebus: Se per fascista intendiamo dire arrogante, furbo, porco, sfruttatore dei deboli e servo del potere, allora non possiamo proprio dare del “fascista” al pur fascistissimo Locatelli.

Piuttosto possiamo dargli della spia: sì, della cattiva coscienza dell’intelleghenzia italiana, asservita a vita al potere, quale che sia.

Post scriptum, per finire, ecco la versione “final cut”

> Locatelli poker, con rilancio:

da bambino abitavo in via Locatelli, andavo a scuola alle Locatelli,

nella mia classe c’era “la Locatelli”, la bambina più vamp della scuola,

ma anche “il Locatelli”, il bambino più povero della scuola (certe cose i bambini le vedono subito)

come merendina avevamo i crackers farciti col formaggino Mio, prodotto dalla Locatelli,

a casa mia mamma faceva la pizza Catarì con la pizzaiola Locatelli,

il sabato prendevo la Locatelli (corriera) per andare dai miei cugini,

la domenica il nonno mi portava alla Rocca, per salire sull’aereo di Locatelli “tre volte medaglia d’oro”, già “eroe della rivoluzione fascista”,  autore del “volo su Vienna” (il primo volantinaggio della storia) e creatore  della Rocca come Parco delle Rimembranze;

crescendo, molti altri Locatelli sono entrati nella mia vita,

sia gente normale, il mio meccanico, il ragioniere del mio primo conto in banca,

sia gente che si è fatta un nome, come il centauro Roby Locatelli, campione del mondo sfortunatissimo (gli si è bloccato lo sterzo a 240km/h!);

o il calciatore Thomas Locatelli, talento da top player non pienamente realizzato,

o lo chef Giorgio Locatelli, della Locanda Locatelli,  il miglior ristorante… di Londra,

o giganti dimenticati, come il compositore Pietro Antonio Locatelli, genio della musica barocca (ci voleva Hollywood per riscoprirlo pochi anni fa: le sue composizioni hanno portato l’oscar per la miglior colonna sonora al film “Master and commander “con Russel Crowe)

Oggi la “Locatelli-fa le cose per bene” è stata rilevata dalla Nestlè,

l’aeroporto Antonio Locatelli- Orio al Serio è stato rinominato “Caravaggio”,

le corriere Locatelli sono diventate TBSO (trasporti bergamo sud ovest!).

l’aereo di Locatelli è finito al museo del falegname di Almenno (!)

e la Rocca è stata fatta franare per costruirci un parcheggio interrato ad opera dell’impresa… Locatelli!

il titolare, Pierluca Locatelli, in pochi mesi è passato da “mostro” (pagava tangenti in Regione a Formigoni e soci per mixare strade e discariche tossiche!) a “santo”: su L’eco in questi giorni è fotografato fighissimo mentre guida camion in piena redenzione: “pagavo le tangenti per salvare l’azienda, e i posti di lavoro!”

Poi giri pagina e vedi una foto dell’avvocato Bruni (fighissimo) che lancia la campagna elettorale.

L’avvocato Bruni, già sindaco della città mentre l’impresario Locatelli faceva il disastro fara-rocca, è anche l’avvocato che difende l’impresario Locatelli, ma tu guarda!

Intanto la città, il comune, noi, invece di chiedere i danni, da cinque anni paghiamo palate di euro-pubblici alla società privata  che avrebbe dovuto gestire il parcheggio!

Wow! Questo è saper giocare a poker!

Qualcuno rilancia, o aspettiamo 80 anni?

 

 

monumento ai caduti d’equitalia

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battaglia-di-anghiari

non è stato facile compilare questa lista, non è mai facile quando qualcuno si toglie la vita,

depressione, debiti, disperazione, solitudine, stanchezza,  le motivazioni sono multiple,

eppure c’è un genere di suicidi molto ben definito, che non lascia adito a dubbi,

parliamo dei caduti di equitalia, persone che hanno dichiarato o lasciato scritto la motivazione del loro gesto: equitalia.

Equitalia vuol dire tasse, debiti, banche, agenzia delle entrate, guardia di finanza, ufficiali giudiziari,

vuol dire un intero sistema dedicato a stritolare un individuo, ridotto a un numero,

il contrario esatto dello stato sociale.

I caduti di equitalia  sono tutti uomini, quasi tutti titolari di partita iva,

dal grande industriale al lavoratore autonomo,

nella maggior parte dei casi si sono impiccati nel loro luogo di lavoro, capannone, laboratorio, ufficio.

Di fatto, per quanto la cosa suoni assurda, sono morti per la patria,

dopo una vita di lavoro, di iniziativa, di produzione, come antichi kamikaze,

hanno messo la cosa più preziosa, la vita, sull’altare delle esigenze dello stato.

Chi muore d’equitalia muore anche per noi.

Mi sembra giusto onorarli dedicando loro un monumento.

Caduti d’equitalia nel 2013:

Bertin Maurizio, 57 anni, artigiano, Padova

Bongiorno Edoardo, 61 anni, albergatore, Lipari

Borfiga Rodolfo, 57 anni, imprenditore, Ventimiglia

Comani Alessandro, 59 anni, imprenditore edile, Bologna

Canepa Maurizio, 58 anni, agricoltore, Vercelli

Cannizzo Nunzio, 49 anni, imprenditore, Gela

Casolino Raffaele, 35 anni, fiorista, Portocannone Molise

Crivellaro Alessandro, 47 anni, informatico, Schio

Cuneo Alessandro, 51 anni, agente immobiliare, Soncino

Di Canio Vito, 55 anni, gestore sala cinematografica, Potenza,

Gaudenzi Gabriele, 50 anni, piccolo imprenditore, Ravenna

Mancazzo Carmine, 60 anni, piccolo imprenditore, Bitonto

Mancini Andrea, 65 anni, piccolo imprenditore, Pisa

Marcante Elia, 65 anni, imprenditore, Vicenza

Marottta Domenico, 66 anni, falegname, Salerno

Mazzariol Gianfranco, 59 anni, produttore birra, Aquileia

Mazzaro Albino, 54 anni, artigiano, Padova

Melillo Luigi, 61 anni, imprenditore, Grugliasco

Minichini Vincenzo, 55 anni, ristoratore, Nola

Nirchi Roberto, 64 anni, piccolo imprenditore, Frosinone

Piroddi Gonario, 47 anni, artigiano edile, Nuoro

Rubli Fortunato, 57 anni, piccolo imprenditore, Motta di Livenza

Santarossa Fermo, 71 anni, imprenditore, Pordenone

Siligato Antonio, 77 anni, imprenditore, Taormina

Zhaouwu Zhou, 43 anni, piccolo imprenditore, Faenza

NN, 60 anni, piccolo imprenditore, Ferrara

NN, 46 anni, ex imprenditore, Venezia

NN, 53 anni, falegname, Macomer

NN, 47 anni, artigiano edile, Vado Ligure

NN, 53 anni, piccolo imprenditore, Massa

NN, 43 anni, piccolo imprenditore, Napoli

NN, 68 anni, ristoratore, Pisa

NN, 48 anni, informatico, San Marino

NN, 49 anni, fiorista, Ventimiglia

NN, 46 anni, piccolo imprenditore, Cagliari

NN, 48 anni, sarto, Poggiomarino Vesuviano

NN, 54 anni, agricoltore, Ostuni

NN, 47 anni, fruttivendolo, Pomezia

NN, 53 anni, tipografo, Padova

NN, 39 anni, imprenditore, Castelfranco Veneto

NN, 60 anni, imprenditore, Roseto Abruzzi

NN, 50 anni, artigiano, Valdobiaddene

NN, 47 anni, piccolo imprenditore, Treviso

NN, 77 anni, piccolo imprenditore, Milano

NN, 48 anni, piccolo imprenditore, Anghiari

(imago: Leonardo, battaglia di Anghiari, particolare)

 

Bergamo Alta parcheggiata dai barbari

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parkBgAlta

come una vecchia signora, Bergamo Alta è parcheggiata-saccheggiata dai figli ingrati,

i barbari stanno costruendo un parcheggio interrato in via Porta Dipinta, in un sito archeologico pluri-stratificato di epoca romana, longobarda, medievale, rinascimentale: praticamente un libro di storia a cielo aperto!

Mentre in tutto il mondo civile si eliminano le auto dai centri storici, nel pieno centro di  Bergamo Alta abbiamo lavori in corso per trasformare in parcheggi (per residenti lusso-seconda casa!) un parco faunistico (Fara-Rocca) e un sito archeologico (Porta Dipinta, nella foto)! Con pericolo di crolli!

E in comune le opposizioni fanno interpellanze… per far riprendere i lavori!

E volevamo fare la capitale della cultura!

la donna che inventò la capitale europea della cultura

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melina_mercouri

Forse non tutti sanno chi ha avuto l’idea della “capitale europea della cultura”.

Melina Mercouri, attrice, cantante e politica greca: suo nonno era sindaco di Atene, suo padre parlamentare, suo zio capo del partito socialista.

Durante la dittatura dei colonnelli, visse in esilio in Francia, dove fu attrice e cantante di successo.

Nell’immagine, una scena dal film “Mai di domenica” dove interpreta la prostituta greca di cui si innamora il turista americano amante delle belle arti.

Col ritorno della democrazia in Grecia, divenne ministro della cultura, e ideò la “capitale europea della cultura”, la prima delle quali fu Atene nel 1986. Morì nel 1994.

Oggi probabilmente, vedendo la Grecia ridotta sul lastrico dall’Europa e la cultura trasformata in un business,  si sta rivoltando nella tomba.