mensa te che storia!

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ci sono cose che succedono per caso, o forse grazie a una buona stella.

Oggi, al Lazzaretto, alla tavolata mensa te!, è successo questo:

due persone che non si erano mai viste prima, chiacchierando tra un bicchere di vino e una scodella di pasta zucca e fagioli, si sono “scambiate” le rispettive storie che ipso facto sono diventate storie a lieto fine:

storia 1, donna 40 anni: vivo da sola in una casa su due piani, con una camera vuota, ho problemi di salute e bisogno di una mano in alcune circostanze. A volte penso che se trovassi qualcuno che non ha un posto dove stare… potrei offrire vitto e alloggio

storia 2, uomo, 30 anni: allora ti dico com’è veramente la mia situazione: ho perso la casa e non ho un posto dove stare, cerco ospitalità in cambio di piccoli lavori…

A me, e agli altri mensatori presenti, questo incontro è sembrato una specie di miracolo.

Trovarsi fianco a fianco, condividere il pasto, e ritrovarsi negli sguardi del prossimo al punto da decidere, dopo mezz’ora, di condividere bisogni e risorse…

per queste cose i social network non bastano, a volte una persona in carne e ossa con la quale mangi ti dà più fiducia e certezze di un ectoplasma col quale chatti da anni…

Siamo usciti dal Lazzaretto con una marcia in più. Mensa te! sarà sicuramente un’idea  assurda (morti di fame in proprio che vivono di idee in comune) ma… funziona!

(photo: lo stendardo Mensa te! cucito a mano con pezze di scarto)

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