di europa non si deve parlare a vanvera

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Warsaw_Pact

firmata dalla rai, la serie di spot dal titolo “di europa si deve parlare”, in realtà è una campagna elettorale pro elezioni europee, realizzata in stile eroico-romantico (con toni e luci simil-Enel “guardare avanti”) e sviluppata in modo sinfonico, in crescendo, coinvolgente, quasi toccante,

presenta però alcune stonature e/o falsità nei messaggi veicolati:

tutti insieme siamo 500 milioni, la più grande economia del mondo (evidentemente non si considerano i numeri della Cina)

il suo inno parla di gioia… (ma per lo stesso motivo fu usato da Hitler per invadere gioiosamente la Polonia, e scelto come inno nazionale dal regime più razzista del mondo, la Rhodesia)

l’europa è un esperimento mai tentato prima (e cosa sono stati i 300 anni di Impero Romano, i 30 anni di Impero Napoleonico, i 3 anni di Terzo Reich e infine i 35 anni del Patto di Varsavia, il blocco socialista, l’altra faccia della comunità europea, di fatto entrambe prodotte dalla guerra fredda come “super-stati cuscinetto” tra USA e URSS)

E ripensando alla storia europea, non dimentichiamo i quasi 1000 anni di Sacro Romano Impero tra la fine del mondo antico e la nascita degli stati moderni, il lungo autunno del medioevo: alla luce delle prospettive attuali, quella che sta tornando sembra proprio l’europa feudale dei nobili e dei servi della gleba…

Tutto sommato, invece che un esperimento mai tentato prima sarebbe storicamente più corretto dire che l’europa è un esperimento da sempre fallimentare

(imago: il logo del Patto di Varsavia, 1955-1990)

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