Grillo scoop esclusivo per Calepio Press e CTRL magazine

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Leone:Grillo

Dopo una rapida riflessione, il capo Grillo ha dato ieri sera il suo assenso alla proposta di accordo 5stelle-Gori formulatagli sui due piedi in piazza V.Veneto/Sentierone  dal vostro blogger.

Pur stremato da una giornata terribile, segnata dall’incontro scontro con Renzi sull’Expo, e dopo aver arringato senza risparmiarsi il popolo bergamasco, il leader 5stelle ha trovato il tempo di ascoltare e approvare il progetto Gori uomo 5 stelle.

Premessa al progetto: considerato che Tentorio è più che bollito e soffre di piaghe da decubito (siede ininterrottamente da 44 anni a Palazzo Frizzoni!) che Gori è più che depresso ed è già stanco di passare le serate in attività verbose (ed è ormai evidente che la leadership politica non è la sua vocazione) e che i 5stelle sono la formazione più adatta a governare una città 5 stelle come Bergamo (ma avrebbero bisogno del sostegno e del voto di quella “buona metà” dell’elettorato pd&soci fatto di compagni capaci e onesti che tuttora sono nei ranghi della sinistra)

ecco il progetto esposto a Grillo: Gori annuncia il suo ritiro dalla corsa a palazzo Frizzoni, e indica al popolo pd di votare compatti 5stelle, e in cambio i 5 stelle gli danno l’esclusiva per produrrre e trasmettere il nuovo reality “Palazzo Frizzoni”,

> format sperimentale di video-democracy con Consiglio Comunale e Giunta in diretta (si vota da casa con un sms, come al grande fratello) da lanciare poi in ogni città

fino ad arrivare al power reality supremo, il “Montecitorio Show”,

e dunque a una nuova forma di governo, rilanciando in forma tecnologica l’unica vera forma di democrazia, la democrazia  diretta, così come è nata nell’antica Atene, con la partecipazione quotidiana di ogni cittadino, e finalmente superare la democrazia rappresentativa, causa di quasi tutti i mali,

in questo modo Tentorio va in pensione, Gori è contento perchè fa il mestiere che sa fare (produzioni televisive) e non per bassi motivi commerciali ma per una buona causa di evoluzione civile, e Bergamo sarà la prima città a sperimentare il buon governo dei cittadini, con il coinvolgimento e la trasparenza data dalla diretta tv,

> recepita questa proposta, il capo Grillo ha sorriso e ha dichiarato testualmente: “Ma certo, Gori è un bravo ragazzo, Gori capisce”

Il sasso è lanciato, non resta che attendere la risposta di Gori e la presa di coscienza di quella “buona metà” della sinistra, oggi incredibilmente costretta a militare sotto il giogo della chiesa, della grande impresa e delle banche.

(nella foto Postini-Reuters, il capo Grillo appena sceso dal palco del comizio di Bergamo, ascolta con attenzione l’inviato del blog Calepio Press. Sulla nuca del blogger è altresì riconoscibile l’ombra del logo CTRL)

trabem in oculo tuo

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(sulla veranda di Gori, e sulla voragine della Rocca)

41 Quid autem vides festucam in oculo fratris tui, trabem autem, quae in oculo tuo est, non consideras? 
42 Quomodo potes dicere fratri tuo: “Frater, sine eiciam festucam, quae est in oculo tuo”, ipse in oculo tuo trabem non videns? Hypocrita, eice primum trabem de oculo tuo et tunc perspicies, ut educas festucam, quae est in oculo fratris tui.

Luca 6, 41-42

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: “Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”

La vicenda della veranda di Gori mi fa ridere, e piangere. Va bene, Gori ha messo i vetri fissi alla veranda, ha fatto 4mq  di abuso edilizio (in casa sua).

Ma uscendo dalla veranda di Gori, e camminando 4 minuti, percorrendo 100 metri nel parco Moroni, si arriva giusti giusti sulla voragine a cielo aperto in abbandono da 5 anni, doveva essere un park interrato, per farlo hanno raso al suolo il polmone verde di città alta, l’ex bosco faunistico e tagliato gli alberi della memoria (per i caduti di tutte le guerre), poi ci hanno discaricato sostanze tossiche (e siamo nella zona protetta del parco dei colli) poi hanno sigillato il cantiere…

fatto il disastro, l’hanno lasciato lì: e oltre al danno, la beffa: da cinque anni il comune, cioè noi, versiamo alla società parcheggi tutti gli incassi dei parchimetri (così era l’accordo…) come se uno dovesse pagare l’affitto o il mutuo di una casa mai costruita…

nel video “marzo 2009 – il morbo di Parkheimer” puoi vedere immagini di allora del disastro, anche allora eravamo in periodo pre-elettorale (ascolta l’autoradio in sottofondo: il governo varava la social card: oggi 5 anni dopo stanno ancora elaborando le graduatorie, e non è stato erogato 1 euro di fondi stanziati, e intanto la gente si suicida),

passati cinque anni è tutto fermo e la Rocca è sempre pericolante, la voragine sempre a cielo aperto (sono cresciuti un po’ di rovi) nessuno ha preso provvedimenti, nessuno è stato condannato, milioni pubblici al vento, area verde perduta, e a chi importa, chi ne parla?

Si parla della veranda di Gori, è questo che fa notizia, un abuso di 4 metri di giardino privato, e tutti ne parlano, in poche ore arrivano i vigili, si chiarisce la questione e chi ha sbagliato paga…

mi viene da ridere/piangere pensando a quei vigili che misurano la veranda di gori col centimetro: se si alzassero in piedi, se alzassero gli occhi potrebbero vedere un abuso-disastro di migliaia di metri cubi di parco pubblico deturpato,  e milioni di europubblici bruciati, da 5 anni sotto gli occhi di tutti, e non si fa niente, nessuno ne parla…

e nessuno che abbia chiesto ai candidati sindaci: che cosa pensate di fare con il disastro della Rocca?

(video 2009 by Benedetto Zonca e Leone Belotti per TotanoBastardo Channel)

tentorio e tentacoli

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In questi giorni come tutti i cittadini di Bergamo ho trovato nella posta l’orripilante testata “Bergamo in progress”, periodico di informazione del Comune di Bergamo, realizzato (male) e stampato (peggio) da Pierrestampa (sede: Roma, viale di villa Grazioli)

questa Pierrestampa sul proprio sito esibisce 30 clienti così suddivisi:

> una serie di società del gruppo Caltagirone (edilizia, editoria)

> le grandi municipalizzate del Comune di Roma (tra le quali la Cotral, la più grande società di trasporti pubblici d’Italia, nota per gli scandali-assunzioni, e la RPR, Risorse Per Roma, noto deposito di riciclati e trombati con stipendi da capogiro)

> i grandi enti-carrozzoni pubblici come Italferr (progettazione per Ferrovie Statali, scandali-corruzione TAV) e Cogesit (gestione acque nel sud italia, ex Cassa del Mezzogiorno, tipico Ente Inutile con costi stratosferici)

> azienda ospedaliera Palermo e ARPA Sicilia (agenzia regionale protezione ambiente)

> regione Campania e camera di commercio Caserta

> regione Calabria, assessorato agricoltura e foreste (e parliamo di 40.000 guardie forestali per 6.500 kmq di foreste, mentre il Canada ne ha 4.000 per 400.000 kmq: e si rileggano bene questi numeri!)

Infine, in mezzo ai suddetti enti-carrozzoni, ecco gli unici 3 clienti… a nord di Roma:

l’ASL di Bergamo, l’Università di Bergamo e il Comune di Bergamo.

Lasciamo stare l’ASL di Bergamo (che magari fa parte della regione Sicilia o Campania) quello che appare molto strano è che il periodico del comune di Bergamo sia scritto da una redazione romana.

Perché la giunta Tentorio, che si vanta di essere finanziariamente supervirtuosa, anti-romana (spendig review!) e indipendentista (della giunta fa parte la Lega Nord, da sempre contro “Roma ladrona”) ha affidato la comunicazione all’editore-stampatore dei grandi carrozzoni statali-clientelari laziali-campani-calabresi-siciliani?

Il simpatico consigliere Belotti-Lega Nord, sempre attento a sprechi, abusi e favoritismi, cosa direbbe di questa storia, di questi partner, se fosse all’opposizione?

O forse mi sono perso qualcosa, ed è nata una nuova lobby Lega Nord-Caltagirone group?

E l’Università di Bergamo, dove si insegna Scienze della Comunicazione, non è in grado di produrre nemmeno la propria comunicazione?

Cos’è che non capisco?

di europa non si deve parlare a vanvera

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Warsaw_Pact

firmata dalla rai, la serie di spot dal titolo “di europa si deve parlare”, in realtà è una campagna elettorale pro elezioni europee, realizzata in stile eroico-romantico (con toni e luci simil-Enel “guardare avanti”) e sviluppata in modo sinfonico, in crescendo, coinvolgente, quasi toccante,

presenta però alcune stonature e/o falsità nei messaggi veicolati:

tutti insieme siamo 500 milioni, la più grande economia del mondo (evidentemente non si considerano i numeri della Cina)

il suo inno parla di gioia… (ma per lo stesso motivo fu usato da Hitler per invadere gioiosamente la Polonia, e scelto come inno nazionale dal regime più razzista del mondo, la Rhodesia)

l’europa è un esperimento mai tentato prima (e cosa sono stati i 300 anni di Impero Romano, i 30 anni di Impero Napoleonico, i 3 anni di Terzo Reich e infine i 35 anni del Patto di Varsavia, il blocco socialista, l’altra faccia della comunità europea, di fatto entrambe prodotte dalla guerra fredda come “super-stati cuscinetto” tra USA e URSS)

E ripensando alla storia europea, non dimentichiamo i quasi 1000 anni di Sacro Romano Impero tra la fine del mondo antico e la nascita degli stati moderni, il lungo autunno del medioevo: alla luce delle prospettive attuali, quella che sta tornando sembra proprio l’europa feudale dei nobili e dei servi della gleba…

Tutto sommato, invece che un esperimento mai tentato prima sarebbe storicamente più corretto dire che l’europa è un esperimento da sempre fallimentare

(imago: il logo del Patto di Varsavia, 1955-1990)

bg election gossip fly

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gossip

la mosca gossipara berghem fly è la super inviata dietro le quinte elettorali: realizza il sogno di ogni spione (vorrei essere una mosca) e vede e sente tutti quei piccoli retroscena, quei piccoli fatti non visti:

l’altra sera, a una tavola rotonda dei candidati sindaci, il candidato gargano in atteggiamento ultra-aggressivo a un certo punto ha gridato “tu sei un ipocrita!” rivolto a giorgio gori, questo l’hanno sentito e visto tutti,

ma solo la mosca gossipara ha visto gargano prima dell’incontro ingargarozzarsi un bel bicchierone di gin tonic in un bar nei paraggi!

Poi, alla fine della serata tutti hanno tenuto d’occhio gori, se aveva il suv, la 500 o la bici,

ma solo la mosca gossipara ha osservato la scena del simpatico tentorio appiedato come un adolescente che chiedeva al buon zenoni “vai in centro? mi dai un passaggio?”

Immaginando già un titolo malizioso (“zenoni autista di tentorio”) la mosca gossipara si è infilata nell’auto per registrare i discorsi che certo la volpe tentorio avrà provato a fare nell’intimità-automobile (cosa farete voi 5 stelle al ballottaggio? mi date un passaggio?)

ma purtroppo, appena tentorio ha aperto bocca nel chiuso dell’abitacolo, la mosca gossipara, colpita in pieno dall’alitata del sindaco, è svenuta.

Quando si è risvegliata, l’auto era ferma sotto palazzo frizzoni, e i due candidati sindaci erano spariti. Gatta ci cova.

i creativi e le briciole

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la solita storia, grandi budget, grandi progetti, grandi idee,  un grande magna magna, e ai creativi, forse, restano le briciole,

nei grandi giornali, nelle grandi agenzie, i capoccia (spesso ex sessantottini progressisti e di mentalità aperta) guadagnano 200.000 euro l’anno, i creativi che producono idee, scrivono articoli e slogan vengono ricompensati, forse, con 20 euro,

Ad esempio: il giovane giornalista si fa il mazzo giorno e notte, correndo ai 4 angoli della città (con la sua macchina) facendo anche le foto (con la sua macchina fotografica) scrivendo e mandando l’articolo (col suo portatile e la sua connessione) e alla fine del mese L’Eco di Bergamo per 21 articoli pubblicati gli riconosce 375 euro (praticamente… le spese): come potrà mai campare?

negli altri giornali o periodici, la stessa cosa,  cioè meno di 20 euro ad articolo (quello stesso spazio all’inserzionista costa 50 volte tanto)

Altra testimonianza, il graphic designer incaricato di creare il logo e l’immagine coordinata da una grande associazione di categoria, dopo settimane di sbattimento, riesce a far approvare la sua proposta ai dirigenti competenti (riunioni multiple di dirigenti e responsabili comunicazione con adeguati stipendi)

manda la fattura per il compenso concordato (200 euro!) e dopo 3 settimane di telefonate si sente dire dal dirigente amministrativo: la sua fattura è stata respinta, 200 euro si intendevano iva compresa, ripresenti la fattura decurtata il mese prossimo, e andrà in pagamento a 90 giorni.

Sempre la solita storia, ai creativi le briciole.

Un’intera generazione di giovani menti illuse di poter lavorare nel terziario avanzato (pubblicità, moda, design, comunicazione, uffici stampa) oggi si sta rendendo conto della realtà, il sogno di diventare direttore di Vogue o art director di Kartell, in base al quale tutti si sono laureati in scienze della comunicazione, diventerà realtà per 1 su 1000 (solitamente: il nipote del signor Vogue, o la figlia della signora Kartell)

tutti gli altri per strada, o nel sottobosco, facendo lavori freelance, in gara con altri 18 aspiranti, alcuni dei quali dispostissimi a lavorare gratis, o anche a pagare per fare il lavoro (per fare curriculum…)

alle nuove generazioni, agli adolescenti: mollate subito certe scuole, certe facoltà, iscrivetevi alla scuola del futuro, l’unica scuola sensata da fare oggi in Italia (e infatti non esiste): il Liceo Agricolo

(photo: creativi si nutrono di briciole di pane secco regalato dal fornaio a mensa te!) 

mensa te che storia!

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ci sono cose che succedono per caso, o forse grazie a una buona stella.

Oggi, al Lazzaretto, alla tavolata mensa te!, è successo questo:

due persone che non si erano mai viste prima, chiacchierando tra un bicchere di vino e una scodella di pasta zucca e fagioli, si sono “scambiate” le rispettive storie che ipso facto sono diventate storie a lieto fine:

storia 1, donna 40 anni: vivo da sola in una casa su due piani, con una camera vuota, ho problemi di salute e bisogno di una mano in alcune circostanze. A volte penso che se trovassi qualcuno che non ha un posto dove stare… potrei offrire vitto e alloggio

storia 2, uomo, 30 anni: allora ti dico com’è veramente la mia situazione: ho perso la casa e non ho un posto dove stare, cerco ospitalità in cambio di piccoli lavori…

A me, e agli altri mensatori presenti, questo incontro è sembrato una specie di miracolo.

Trovarsi fianco a fianco, condividere il pasto, e ritrovarsi negli sguardi del prossimo al punto da decidere, dopo mezz’ora, di condividere bisogni e risorse…

per queste cose i social network non bastano, a volte una persona in carne e ossa con la quale mangi ti dà più fiducia e certezze di un ectoplasma col quale chatti da anni…

Siamo usciti dal Lazzaretto con una marcia in più. Mensa te! sarà sicuramente un’idea  assurda (morti di fame in proprio che vivono di idee in comune) ma… funziona!

(photo: lo stendardo Mensa te! cucito a mano con pezze di scarto)

fagioli in zucca! mensa te!

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MensaTe!menu1

fagioli superbio in ammollo e zucca piena km0 + scodelle vintage anni 80 è + cucchiai Sheffield inglesi anni30,

è la prima dotazione arrivata in Calepio Press per il Mensa te! di domani al Lazzaretto, happening dei creativi spiantati-appestati, + 10Lt vino ex televendita televisiva notturna,

l’assurda idea di 4 morti di fame (mangiamo insieme) sta diventando realtà,

domani h12.30 al Lazzaretto 1 pasto x 1 idea, chiunque si presenti con 1 idea (scritta, disegnata, fotografata) la consegnerà alla cassa come fosse un buono-pasta e riceverà una ciotola di pasta zucca e fagioli + un 25cc di vino,

nasce la prima mensa popolare/fabbrica delle idee,

per il primo appuntamento prepareremo 50 pasti, e ci aspettiamo 50 idee,

le idee saranno pubblicate e condivise sul sito mensa te!

http://mensate.wordpress.com/2014/05/05/diario-di-un-idea1/

de Accademia Carrara aeris et veritatis ore

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AccCarrAllest

Un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Bergamo, firmato dall’architetto Attilio Pizzigoni, informa che i lavori di ristrutturazione e allestimento dell’Accademia Carrara, preventivati in 8 mesi e 5mln euro, sono arrivati già a 5 anni e 12mln euro

(“in questo modo hanno alimentato e foraggiato amicizie e clientele, e soprattutto incompetenze e incarichi dati senza concorsi, e cattive gestioni dei soldi dei cittadini”)

ma soprattutto rivela la vera causa dell’intoppo-ritardo dell’ultimo anno, il vero motivo per cui l’allestimento virtuale in foto non potrà diventare reale a breve:

in mezzo alle pareti dove saranno appese le opere della pinacoteca ci sono i bocchettoni dell’aria condizionata

chi lo scrive, l’arch. Pizzigoni, non è l’ultimo arrivato, insegna al Politecnico e presiede abitualmente commissioni tecniche di collaudo delle opere di architettura/ingegneria,

la notizia ha qualcosa di grottesco e agghiacciante, nemmeno uno sceneggiatore di serie b riesce a immaginare una cosa del genere,

si pregano i responsabili della comunicazione di uno dei 3000 enti interessati (comune, cobe, etc) di smentire, e fornire al contempo una spiegazione plausibile.

 

cercasi egoisti per attività solidale

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CarloDalLago

Carlo Dal Lago il grande maestro-filosofo, come capita ai migliori, se ne è andato – oggi h16 cimitero di Bergamo ultimo saluto.

L’avevo conosciuto esattamente 20 anni fa, io allora operatore di sostegno in una comunità disabili. L’avevo accolto con queste parole: e tu cosa sei, un paziente, o un dirigente? Mi aveva risposto: un dirigente paziente.

Recentemente l’avevo ritrovato nei social, i suoi commenti erano sempre i primi nei post più difficili, e dal vivo al Bergamo Film Meeting, dove era venuto ad “osservare” l’operazione Pub Writing Session.  Non ci vedevamo da 20 anni. Ti ricordavo più vecchio, gli avevo detto, e lui: invece io ti ricordavo più giovane.

Qui sotto un estratto di un suo articolo su l’Equo di Bergamo dal titolo “Cercasi egoisti”:

… noi alla Bottega Solidale non ci sentiamo altruisti. 
Magari siamo un po’ degli illusi che credono che praticando un commercio equo e solidale si migliori il mondo,
che riconoscendo un giusto prezzo ai prodotti del lavoro dei contadini o degli operai tessili del sud del mondo questo mondo finisca per migliorare. 
Insomma, bisogna che lo confessiamo, vogliamo migliorare il mondo perché siamo egoisti.


Crediamo che un mondo dove il riconoscimento del valore del lavoro viene prima dei valori in borsa sia più corrispondente ai nostri interessi.
 Non siamo contrari alle guerre perché siamo pacifisti.
 Siamo contrari alle guerre perché dalle guerre non ci ricaviamo niente. 
Non siamo fabbricanti di armi.
 Per di più pensiamo che le spese militari potrebbero essere meglio spese per le pensioni o per gli ospedali e le scuole.


Siccome non siamo ricchi vediamo il mondo da un altro punto di vista. 
Non sono i ricchi che ci danno il lavoro, siamo noi che gli diamo ricchezza con il nostro lavoro.
 Siccome non siamo ricchi sappiamo che la crisi non è determinata dal fatto che lavoriamo poco ma dal fatto che a qualcuno il profitto non basta mai.

Il profitto sarebbe una droga su cui fare compagne di disintossicazione più incisive di quelle contro l’alcol, il fumo e la cocaina.
 Siccome non siamo ricchi vogliamo migliorare il mondo di tutti perché nei tutti ci siamo anche noi.
(…)

Cerchiamo egoisti che abbiano un po’ di tempo da passare in bottega.
 Il lavoro non è pesante ed intanto che si lavora si fanno due chiacchiere con gli amici e con i clienti.
 Con i clienti ci si trova bene. 
Sono egoisti anche loro.

tratto da

http://www.equodibergamo.it/?p=1081