the gori job

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S/W Ver: 99.21.08R

carte, gori, maratona, scopa, ora sappiamo cosa faceva Gori in quella veranda:

svelato the gori job, the gori revolution: trascinare il paese fuori dal debito-depression della ludopatia, dalla tristezza senza fine del gioco d’azzardo, con un’operazione di sano neo-realitysmo: no Lottomatica, no Sisal, no slot, no poker on line, si Masenghini, si Dal Negro, si briscola, si scopa!

e dunque legalizzazione della scopa e della briscola (oggi vietate nei luoghi pubblici) e contagio del pubblico giovanile attraverso tornei televisivi spettacolari,

una grande operazione culturale, politica ed economica, per riscoprire il piacere stupefacente/narcotico dei giochi autoctoni delle carte, soggettivamente più appaganti e socialmente più sostenibili, come sanno bene i nostri nonni:

quarti di vino, porconi, sigarette, battute volgari, risate, nei circoli dopolavoro, nelle case del popolo, nelle acli i nostri nonni non giocavano responsabilmente, ma come pazzi, facendo follie, rischiando insulti e scherni per fare una scopa, e chi perdeva pagava le consumazioni,

il partito comunista e le parrocchie erano i padroni di queste sale gioco, dove di fatto si cementava una comunità,

poi diventando una società moderna abbiamo vietato il gioco delle carte nei locali pubblici, in quanto “gioco d’azzardo”, e successivamente con totale ipocrisia giuridica di stato abbiamo riempito i luoghi pubblici di slot machine, e pubblicità del gioco on line,

e le10 società finanziarie (Sisal, Lottomatica, etc) che hanno in gestione il gioco in Italia (gratta e vinci, lotto, poker on line, slot, scommesse sportive), sono ormai la prima azienda del paese per fatturato: un fatturato che non ha alcun senso economico se non il dilapidare “direttamente dai cittadini alle multinazionali finanziarie” risorse, risparmi, redditi e rendite che altrimenti investite in imprese o semplicemente spese in consumi sarebbero ossigeno per tutto il sistema-paese (parliamo di un 10% del Pil!)

E inoltre: 7 di queste società hanno sede in Lussemburgo. E inoltre: diversi leader di ogni colore politico, compresi molti del partito democratico, come l’attuale primo ministro Renzi, e il suo predecessore Letta, sono membri della Fondazione Vedrò, il “laboratorio politico” finanziato dalle suddette società. E inoltre: i provvedimenti antislot (come i 1000 euro di bonus fiscale all’esercente che toglie una slot) vengono ridicolizzati da “modifiche unilaterali del contratto come previsto dal contratto” (l’esercito che toglierà una slot dovrà pagare 6000 euro di penalità) apportate 24h ore dopo…

C’è qualcosa di arcaico in un popolo che sacrifica ogni suo bene ammassandolo ai piedi di un dio-tiranno fagocitatore, vorace e crudele, segnala la regressione, il ritorno a quello che in un vecchio trattato di’antropologia è definito come il tipo primitivo, cavernicolo, pre homo sapiens, di società superstiziosa, anteriore non solo alla scrittura, ma alla parola stessa, in grado di emettere solo suoni gutturali associati a gesti elementari, indicativi, induttivi, incapace d’intendere e di volere, totalmente soggiogata da stregoni capaci di spacciare semplici fenomeni naturali come pratiche magiche.

Oltre ogni ipocrisia, il ritorno al gioco vero, a km0, associato alla unica vera forma di finanza etica, il risparmio egoistico (nel progetto si prevede questa doppia terapia: da un lato il piacere del gioco puramente ludico, dall’altro l’eccitazione del risparmio, con versamenti quotidiani sul proprio conto delle somme che oggi si bruciano nell’azzardo)

sarà il cardine di comunicazione di un neo-realitysmo virtuoso:

partendo da Bergamo, questo promo-reality, più scopa meno slot, sarà il modello per la diffusione nazionale del gioco sportivo/spettacolare e della nuova finanza ego-etica;

decisiva sarà la campagna pubblicitaria e d’opinione per la liberalizzazione del gioco delle carte nei locali pubblici, sostenuta da marchi storici di produttori di carte come Masenghini-Bergamo e Dal Negro-Treviso.

Ecco la super-mission di Giorgio Gori, ecco la tv-revolution, il neo-realitysmo etico e autoctono, per scardinare dall’interno la lobby pd-lottomatica e riportare gli italiani a credere in se stessi, godendo del vero spirito del gioco:

“vivi in modo responsabile, gioca liberamente”.

5 thoughts on “the gori job

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