cosa bolle sotto il Sentierone

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exDiurno

I problemi d’identità del Sentierone vengono da lontano, dalla sua origine, dal suo nome:

si chiamava “sentierino”, ed era un piccolo sentiero che traversava il prato di S.Alessandro collegando i borghi storici di Bg bassa, pignolo/palazzo e pontida/s.alessandro, sviluppatisi come promanazioni, germinazioni dalle porte di Bg alta.

Questo “sentierino” diventa “sentierone” quando nel prato di S.Alessandro sorge la Fiera di Bergamo, vero punto di nascita della Bg bassa.

Durante il Ventennio la Fiera viene demolita, al suo posto nasce il centro Piacentiniano, come scenografia con portici neo-classica, e tutta l’area delle Fiera diventa il Sentierone/piazza Dante, con edifici pubblici, il tribunale, le banche, una sorta di centro direzionale.

Pochi anni dopo viene realizzata Piazza della Libertà e il mastodontico Palazzo Littorio, l’edificio pubblico più importante della Bergamo Moderna, lasciato quasi in disuso dopo il regime, per ragioni psico-collettive di rimozione.

I problemi d’identità di tutta questa area, dunque, si accavallano: da un lato le due piazze, Dante e Libertà, pur essendo state costruite a 10 anni di distanza, in realtà sembrano lontane secoli, la prima neo-classica e borghese, la seconda razionalista e futurista, ma con la “macchia” di rappresentare un regime, un periodo rimosso, come un senso di colpa non affrontato, che impedisce di dare nuova anima a una stanza, una persona, una piazza.

Perciò, nel dopoguerra, è stato più facile per la Bergamo bene re-impossessarsi del centro piacentiniano con quella sua aria da pasticceria architettonica che non della più moderna e funzionale piazza e palazzo della Libertà.

Negli anni sessanta e settanta il Sentierone è il vero centro della città. I due locali storici Balzer e Nazionale davano identità di salotto, e sotto piazza Dante c’era il Diurno, una sorta di centro commerciale ante litteram, con negozi, uffici, associazioni.

Oggi abbiamo un fenomeno di desertificazione del Sentierone. Le principali attività commerciali e non dell’area sono chiuse o in chiusura (tribunale, ristorante Ciao, bar Balzer, e altri negozi storici della borghesia berghem, come Pagano) e la sera non esiste un posto dove bere un caffè.

L’immobiliare Fiera proprietaria dell’area sta pensando a cosa fare per rivitalizzarla e le associazioni architetti/innovatori che governano la città (Innova Bergamo, Bg 2.035) hanno aperto le loro sedi in piazza Dante,

si parla di restrutturare il Donizetti, ci si chiede cosa fare del Diurno (scartata l’idea del park) se e come riaprirlo,

è evidente che se si vuole dare funzione e senso di centralità occorrerebbe:

1) tenere in vita i locali storici (Il Nazionale è stato rifatto a nuovo ed è un locale-design senza storia, il Balzer pare chiuda senza cedere il marchio, e dunque se riaprirà non riaprirà come Balzer)

2) cogliere l’occasione dell’uscita del Ciao, marchio tipico da non-luoghi, per aprire un ristorante o trattoria vera, bg foods

3) nell’ex diurno, realizzare la discoteca di Bergamo Centro, magari comunale, civica, la discoteca della città, come controcanto del Donizetti: qui la lirica e la borghesia matusa, là la techno e “i giovani”; a far da connessione il quadriportico con 1bar matusa 1bar movida e al posto del Ciao 1 Bg ristorante expo-strategico cucina bg in ambiente moderno e prezzi pop.

La discoteca del centro è la vera soluzione al problema di rivitalizzare l’area, si evitano i problemi guida-alcool, non si disturba nessuno (nessun residente nell’area) e si abituano i ragazzi a venire in centro, magari in bicicletta.

Chiaramente, essendo sotterranea/undergorund, e trovandosi in Piazza Dante, si chiamerà: IL PURGATORIO

(photo: l’ex Diurno sotto Piazza Dante, chiuso da decenni)

4 thoughts on “cosa bolle sotto il Sentierone

  1. C’era una volta anche un bel cinema, ed oggi lo storico bar Nazionale è stato comprato dai cinesi. A questo punto speriamo nei russi con il Balzer.

  2. ….ma ci sarà pure un ricco bergamasco che possa salvre il salvabile…altro che russi! a loro lasciamo lo scopping che è meglio,
    o questo bergamasco vogliam mandarlo in piazza rossa ad aprire un locale storico?

    • Il problema appunto sono i ricchi signori di Bergamo proprietari di fortune immobiliari, provassero ad abbassare gli affitti dei loro locali che in questi anni sono cresciuti nonostante la crisi, e forse allora qualche impavido imprenditore potrebbe farcela.

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