il testamento del padre libertino

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RIP brescia 290916 9710 JMR  Nulla è più tragico per me che saperti tormentata da desideri che sei indotta a vincere, secondando la folle idea di sacrificarti, dopo aver perduto gli anni più belli della giovinezza, sposando un uomo che non muoverà un dito per farsi amare e che devi accettare comunque!

No, no, Eugenia, tali doveri non hanno senso: una fanciulla raggiunta l’età della ragione e avuta un’educazione  ella casa paterna, deve essere lasciata libera verso i quindici o i sedici anni di comportarsi come meglio crede e di diventare ciò che vuole.

Cadrai preda del vizio? E che importa! La funzione sociale di una donna che rende felici tutti coloro che la desiderano non è forse più importante di quella di colei che, isolandosi, si concede soltanto al suo sposo?

Il destino della giovane donna è simile a quello della femmina dei lupi: ella deve essere di tutti quelli che la desiderano. Seguiamo l’esempio della natura e delle leggi che regolano la vita degli animali e prendiamo esempio da questi, per una volta!

Eugenia, il tuo corpo appartiene a te e a nessun altro, solo tu potrai giudicare se hai diritto a goderne e a farne godere. Non perdere il tempo più felice della tua vita: sono corti e pochi gli anni felici del piacere!  L’intensità del piacere è tale che ti donerà dolcissime memorie nella vecchiaia.

(da “La filosofia nel boudoir”, Alphonse Francois de Sade, 1795; immagine: cimitero Vantiniano di Brescia, photo by Michele Perletti, http://portraitreportage.weebly.com)

 

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