Unione Artigiani Bg fuori dal mondo

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Le imprese artigiane sono decimate dalla crisi, il numero delle imprese chiuse non è mai stato così alto, il numero degli artigiani o imprenditori che si suicidano non è mai stato così alto,

eppure il periodico dell’Unione Artigiani di Bergamo e Provincia come un qualsiasi magazine tv-gossip esibisce in copertina un paio di tette per rendere più appetibile la quota associativa, come fosse un club privè,

poi propone due articoli di cronaca mondana interna stile antico regime (cena annuale con le Banche, con 18 foto dei membri del cda, collegio sindacale e probiviri di artigianfidi con i rappresentanti delle banche;  la Vice Presidente per la Organizzazione di Confindustria porta il suo saluto al Comitato di Presidenza di Assoartigiani, foto di 9 maschioni incravattati adoranti 1 bella donna in tailleur nero)

poi una bella pubblicità delle banche a pagina intera (vai alla tua banca e chiedi di artigianfidi!)

e dulcis in fundo, tutto il paginone in quarta di copertina dedicato a Convivialità e Formazione, Convegno Dirigenti e Quadri dedicato a tutti i nostri associati nonché ai loro familiari al Veraclub Radisson Blu – Mar Rosso struttura a 5 stelle direttamente sulla spiaggia – attrezzata con lettini e ombrelloni gratuiti – quota di partecipaz. una settimana all inclusive €890, e 7 foto di bungalow, buffet, spiaggia, mare, tramonti.

Se il periodico dell’Unione Artigiani è così kitsch, la questione è molto più che estetica, perchè è kitsch ciò che è diventato molto diverso da quel che pretende di rappresentare.

Cosa deve pensare un artigiano nel ritrovarsi tra le mani questa pubblicazione, che dovrebbe rappresentarlo,

cosa deve pensare l’artigiano in fallimento, in crisi totale, nera, di soldi, lavoro, prospettive, futuro,

l’artigiano che per anni ha pagato tutto quello che c’era da pagare, compresa la quota alla propria associazione, comprese le rate dei mutui e gli interessi sui fidi avuti su consiglio della propria associazione?

Se in un momento come questo, il mio giornale, la mia associazione, invece di darmi forza, armi e iniziative, si limita a chiedermi la quota e per il resto non fa che parlare di sé, di dirigenti, di tette, di cene e di vacanze, allora non c’è più speranza.