bg 100 anni di non storia

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Invito Novecento a Bergamo-1

per darti un’idea della cappa d’impotenza in cui viviamo

tre istantanee di questa settimana in città:

1) con la notizia della bocciatura di bg2019 sul web si scatenano le polemiche, in poche ore un blog indipendente come calepio press, realizzato da una persona sola senza 1€ di budget, fa più visite, più like, più commenti, e dunque più consensi  e più comunicazione di quanto fatto in sei mesi dai siti ufficiali Bg2019, Eco Lab, etc

2) il Lunedì su L’Eco di Bergamo, sia cartaceo che on line, non c’è un solo trafiletto, una sola notizia, niente di niente  a proposito di Bg2019, come se questa  “torta” sulla quale hanno spinto per mesi, e nella quale hanno perso la faccia, non fosse mai esistita

3) il mercoledì tutto il gotha affari-cultura, età media 79 anni, è riunito all’auditorium, per la presentazione di un mattone di 2000 pagine, storia di Bergamo nel 900:

sul palco il bravo giornalista figlio d’arte (Jacobelli) dovendo scegliere un passo da leggere tira fuori l’episodio anni Cinquanta quando il Tentorio patron dell’Atalanta (padre dell’attuale sindaco, in prima fila) fece parlare di Bergamo tutto il mondo per la quotazione record, 100 milioni, del calciatore atalantino Jeppsson. Wow! Che bei tempi!

Davvero bravi questi vecchi bergamaschi-bene: avranno anche visto la guerra, la dittatura, la fame e le bombe, come dicono, ma poi, nella seconda metà del secolo, hanno fatto un sacco di soldi, e adesso sono carichi come mummie egizie,

e come faraoni-cavallette non si sono accorti di aver divorato tutto, di aver messo le loro mani su tutto, di aver concentrato tutto, le solite quattro famiglie, e di non aver lasciato niente per le nuove generazioni, ma proprio niente,

a parte una burocrazia assurda al servizio dello status quo, il loro status quo,

e se per caso succede qualcosa, come abbiamo visto, per i giornali “ufficiali” non è mai successo,

e men che meno lo troverai nei libri di storia “istituzionali”, basati su quei giornali.

Nel 900 a Bergamo non è successo niente. Nel nuovo millennio meno di niente.

io sui totem ci piscio

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BelTramìOK

stamattina stavo pisciando su un totem di arredo-marketing urbano

quando la pedata è arrivata puntuale, dio uomo!, cai cai,

mi ero dimenticato che  sul totem della memoria non si piscia

(uno strano totem-pedana dedicato ad anna frank sdraiata,

il padrone aveva detto: non sono riusciti i nazisti a sdraiarla,

ci volevano i creativi del comune, tu comunque su anna frank non ci pisci)

così balzellon balzelloni ho arato due aiuole e ho finito di pisciare

sul totem 2019 Bergamo capitale della cultura

poi ho pisciato anche sul totem del Museo della Curia

quindi una sbroffatina sul totem della Gamec

e per finire, anche se non mi scappava più, vedendo un  nuovo totem

dedicato a un certo Costantino Beltrami a grandezza reale,

sono andato alla fontanella a bere per poi innaffiarlo,

e a quel punto mi sono preso una seconda pedata dal padrone,

e ho perso le staffe, e digrignato i denti, e allora il padrone ha detto:

pisciare sul Beltrami è come pisciare su un cane randagio!

Io non capivo bene il nesso, e tutto sommato non ero così interessato,

ormai la pedata avendola presa, invece il padrone “takes himself down”

(si e preso giù, lo so taduco da cani),

si è seduto sulla panchina, e ha iniziato a pontificare:

non devi pisciare sul Beltrami, uno che qui nella sua città

i preti l’hanno perseguitato e arrestato 

per le sue idee di uomo libero,

finché a 40 anni s’è rotto le scatole di questa città di bigotti,

ha attraversato l’oceano, ha preso una canoa, un ombrello,

e ha scoperto un nuovo mondo, e un’antica civiltà!

Io lo guardavo orecchie basse, occhio spento: Beltrami chi?

Ma lui, alzando la voce, aveva attirato l’attenzione

dl un vecchiaccio avvinazzato, di due studentelli di passaggio

e di una badante boliviana con tanto di cliente (carrozzina + alzheimer).

Ormai, avendo un pubblico, si era levato come un oratore:

Colombo avrà anche scoperto l’America, ma l’America del Nord

l’ha scoperta Beltrami, uno di Bergamo alta!

questo gli Americani lo sanno bene, a differenza dei bergamaschi, 

gli hanno intitolato le montagne da cui nasce il Mississipi, in America,

non un viottolo,  come hanno fatto qui, i suoi concittadini ingrati!

A quel punto come sempre si era radunata una piccola folla,

e il padrone è salito in piedi sulla panchina.

Con 200 anni di ritardo mettono il totem per far conoscere il Beltrami!

E non sanno nemmeno che il totem l’ha fatto conoscere il Beltrami!

Beltrami è stato il primo indiano metropolitano della storia!

A quel punto i due ragazzini che stavano ascoltando il padrone blaterare

gli hanno chiesto di scrivere la storia del Beltrami per il loro giornalino CTRL.

Finalmente il padrone si è calmato, è sceso dalla panchina, ha detto:

ma certo, mi sembra proprio una bella idea, ve la scrivo stanotte,

e domani ve la mando, la vera storia di un grande incompreso!

Ma lo sapete voi che il Beltrami è il vero autore de “l’ultimo dei mohicani”

che sarebbe l’Eneide degli Americani?  Altro che Bill Gates e Steve Jobs!

Costantino Beltrami!

Nel frattempo io per sbaglio stavo di nuovo pisciando sull’anna frank sdraiata,

e quasi ci rimetto la zampa, perché un pischello lanciato su MBX

l’ha presa per un trampolino, dio bambino!

                                                                                       Upper Dog 

NB: la vera storia del Beltrami, domani su BaDante e CTRL magazine

> imago: copertina n39 di CTRL magazine

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