sentierone social club

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Bergamo-anni-50-60

L’idea Sentierone social club (nell’ex Diurno) lanciata da questo sito, è stata ripresa, apprezzata, arricchita e condivisa in questi giorni da migliaia di utenti sui social network (il sito di CTRL magazine ha superato i 1500 like http://www.ctrlmagazine.it/2014/una-discoteca-sotto-il-centro-di-bergamo-si-puo-fare/ ).

La desertificazione del centro città necessità di nuove, autentiche pulsazioni umane. Per capire come il Sentierone abbia perso vita e funzione basta  analizzare i casi opposti dei due locali storici diversamente morti, il Nazionale e il Balzer:

il primo, rifatto in look design, del vecchio Nazionale conserva solo il nome, con l’aggravante esterna dei vasoni di plastica bianca, segni di banalità, di vanità arredo-design senza identità, senza personalità;

il Balzer invece è rimasto com’era negli arredi, ma non nei prodotti:  nel corso del tempo ha dimenticato i suoi must: l’aperitivo Balzer, mitico e ormai sconosciuto, e l’insuperabile focaccia alla crema di pollo, e andando più indietro negli anni l’ìncredibile cono palla (ricoperto da cioccolato “fondente” fuso al momento) o il krapfen (un riferimento per intere generazioni).

Oggi Balzer è penosamente ridotto a esibire un brutto tabellone posticcio posato sui mosaici del quadriportico, con prezzi pausa/pranzo e foto a colori delle insalate miste e delle sale interne, in stile bar qualsiasi per turisti, di quelli che a Roma espongono “Lasagne e Cappuccino 10€”.

Ora il Balzer chiude, ma per quelli come me il Balzer è già morto da un pezzo.

L’altro locale in chiusura, il Ciao, non ha mai avuto senso né consenso sul Sentierone: in autostrada o in aeroporto va bene, food anonimo in contesto anonimo, ma c’è qualcosa di profondamente stonato nel trovarsi in terrazza sul “salotto” della città, in questa scenografia architettonica borghese (proprio sopra la scritta “urbis ornamento et civis commoditate”) con in mano un vassoio di plastica (sul quale si posano malmostosissimi piccioni)

A fronte di queste malinconiche inerzie, il Diurno, il grande spazio sotterraneo di piazza Dante chiuso da decenni, può diventare il cuore della rinascita come centro socio-culturale giovanile, ospitando le sedi degli operatori culturali della città viva, della città vera (editori, musicisti, artisti, associazioni, etc) nei tanti spazi-uffici attorno alla grande area ipogea centrale, chiaramente adibita a locale-concerti, spettacoli, discoteca.

Magari aprire una seconda uscita giusto in fronte al Tribunale darebbe certezza di ordine pubblico a mamme e assessori.

Come scrive un lettore: “Discoteca, ottima idea, ma forse meglio pensare a uno spazio in cui siano possibili serate-discoteca, oltre che musica pop dal vivo, teatro alternativo – un polo culturale pop, insomma, con molteplici “vite”. Sarebbe necessario coltivare un’alleanza con il polo-Donizetti, in modo da creare una relazione che non opponga i due poli: così si evita la reciproca segregazione/ghettizzazione del pubblico e delle attività”.

Il segnale è dunque abbastanza lampante, l’indicazione per la giunta, il sindaco, gli assessori-architetti e gli altri attori coinvolti nel rilancio della centralità del Sentierone, a cominciare dall’immobiliare Fiera proprietaria dell’area, per finire con i matusa della lirica, che propugnano il restauro del Donizetti (si parla di 18 ml euro, che significano 200€ pro capite per i cittadini di Bergamo) è chiara:

il consenso e la partecipazione dei cittadini, se le proposte sono realmente innovative, ci sono, e prenderle in considerazione con volontà politica positiva sarebbe un segno vero di attenzione alla cittadinanza e capacità di rinnovamento non solo nell’arredo urbano, ma nella percezione e nel vissuto della città.

Slogan: Nazionalizzare il Sentierone! Un Balzer in avanti! Vita notturna al Diurno!

(imago: il Sentierone quando era uno sport acquatico di massa, e si facevano le “vasche”)