vernissage del vecchio patentato

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ho vissuto l’andare in giro in macchina come forma libertaria, oziosa, inquinante, e già da un decennio mi sento un vecchio rottame,

mortificato dalla sicurezza, umiliato dal navigatore, depresso dal traffico;

ultimamente sono diventato ecologista, ciclista, e uso l’auto il meno possibile;

e nostalgicamente ho cominciato a scrivere le mie memorie d’automobilista,

ricordi, frammenti di un mondo che non c’è più, il regno della meccanica,

oggi scomparso in favore dell’elettronica e della tecnologia digitale,

allo stesso modo, come scrittore di genere, ho vissuto la fine di un’epoca, la fine della narrativa popolare, in favore dei serial e dei reality televisivi,

e tra i creativi di nuova generazione, tutti blogger e designer, con le mie Edizioni Lancio, Harmony, Urania e Segretissimo mi sento un residuato del cartaceo,

così diventa difficilissimo spiegare che più del web dei blog e delle app a me interessa fare ricerca sulla forma foto-romanzo:

basta dire la parola “foto-romanzo” e tutti questi ventenni aspiranti fashion photographer  si dileguano:

prova a parlare di “photographic novel”, mi hanno consigliato;

invece, parlando di tutt’altro  con un fotografo della vecchia scuola,

scopro  che da venti o trent’anni raccoglie scatti fatti in macchina, dal finestrino;

di fatto e senza saperlo da decenni stiamo lavorando insieme e separatamente al fotoromanzo sperimentale del “vecchio patentato”;

per sicurezza ho comunque evitato di usare la parola tabù: “Ti propongo dei testi per la mostra”, ho detto.

(dalla prefazione del catalogo della mostra “Mezzo-corpo-immagine”

50 istantanee di Virgilio Fidanza e 50 note di Leone Belotti

ediz. Lubrina, grafica by Claudio Spini, vernissage mostra:

 sabato 1 giugno h19  photogallery Wave –  Brescia, via Trieste 32 – 

Preview text:

https://calepiopress.it/2013/05/17/memorie-di-un-vecchio-patentato-3/

https://calepiopress.it/2013/04/10/memorie-di-un-vetero-patentato-2/

https://calepiopress.it/2013/03/25/memorie-di-un-vetero-patentato/

Final text:

vogliamo cantare la velocità, inneggiare all’uomo che tiene il volante,

disprezzare la donna, esaltare l’insonnia, distruggere i musei e le biblioteche:

zitto zitto il Manifesto di Marinetti, e non quello di Marx, è diventato realtà.