la concorrenza stimola al peggio

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27ecorr

bellissima gara a chi fa peggio on line tra il sito del Corriere/Bg e L’Eco/Bg.

Il Corriere di oggi, 8 novembre:

nella sezione “dalla provincia” la prima notizia è: “agricoltura, si contano i danni della grandinata…” data della notizia: 31 luglio

nella sezione “tempo libero” la prima notizia è: “Alessia è la nuova Miss Trans Italia, ha 27 anni e vive a Bergamo…” data della notizia: 22 settembre.

Risulta evidente lo stato di abbandono del sito, che vive soltanto della cronaca in home page.

L’Eco di Bergamo di oggi, 8 novembre:

nella sezione “L’eco Lab”, che vorrebbe essere il blog de L’eco, troviamo il grande titolo “Scriviamo il futuro di Bergamo insieme” e 5 tematiche: la città verde, la città bella, la città abitabile…

ne “la città verde” l’articolo più recente è del 30 agosto, e riguarda il nuovo stadio che stanno costruendo… in Brasile

ne “la città bella”, l’articolo più recente è 28 agosto e riguarda un nuovo quartiere della città di…Trento.

ne “la città abitabile”, l’articolo più recente è del 13 luglio e riguarda i nuovi taxi-scooter elettrici utilizzati… ad Amsterdam.

Ma non dovevamo scrivere il futuro di… Bergamo? Risulta anche qui evidente lo stato di abbandono e incuria del blog, proposto come il futuro della comunicazione.

In cerca di consolazione, usciamo dal blog e andiamo nella sezione “I grandi personaggi di Bergamo” dove il Colleoni e il Donizetti vengono messi sullo stesso piano di Alessio Boni e Giorgio Pasotti (e invece non ci sono giganti come Antonio Locatelli, Francesco Nullo e Ambrogio da Calepio!)

Proviamo comunque a leggere qualche incipit:

Pietro Paleocapa: insigne ingegnere idraulico, nacque a Nese…

Lorenzo Mascheroni: insigne matematico e letterato, nacque a Bergamo…

Pietà! Qualcuno gli “insigni” a scrivere!

L’unica spiegazione potrebbe essere questa: fanno dei siti penosi, con contenuti impresentabili, per non differenziarsi troppo dalla versione cartacea…

(il “Corriere dell’Eco di Bergamo” è una testata FoodForEyes – CalepioPress)

il paese della cuccagna

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Brueghel

per capire in che paese viviamo, si rifletta 3 minuti sulla vicenda della “guerra alle slot machines” in Lombardia, che sembra un racconto scritto a quattro mani da Pirandello e Tomasi di Lampedusa, con un apparente e illusorio lieto fine prima dell’assurdo e asperrimo finale:

in breve, con un’encomiabile erezione d’impegno civile L’Eco di Bergamo decide di dichiarare guerra alle ormai onnipresenti slot machine nei bar,

dopo 6 mesi di consensi  il 6 settembre la campagna d’opinione e sensibilizzazione diventa una mozione di legge nazionale per limitare le slot, e in Regione il 15 ottobre viene approvata una legge regionale promossa da Maroni con l’appoggio del Pd e di altri,

la nuova legge concede un bonus fiscale di €1000  (mille) per i gestori dei bar “pentiti” per ogni slot machine che viene “spenta”;

ed ecco il finale “assurdo”: esattamente 6 ore dopo la mozione di legge  la Sisal, la società pubblico-privata che distribuisce le slot nei bar e ne incassa i profitti, spedisce a tutti i bar d’Italia un “monstrum” giuridico – che pure l’attuale legislazione gli permette – ossia, in pratica, un “adeguamento automatico unilaterale del contratto”, con sua estensione a 9 anni,

e dulcis in fundo una una penale di €6000 (seimila) per ogni slot che viene “spenta”!

Dunque, caro barista, dopo 6 mesi di democrazia lo stato decide di abbonarti 1000 euro  per ogni slot che spegni, e dopo 6 ore la Sisal ti chiede una penale di 6000!

Risultato finale della prima guerra delle slot nei bar in Lombardia:

Sisal vs L’Eco/Maroni/Pd 6-1

L’analisi del bookmaker: la cosa interessante è questa: la Sisal è tra i principali e più munifici sponsor della fondazione Vedrò, il movimento politico trasversale catto-comunista da cui proviene Letta e metà del suo governo…

questo forse potrebbe spiegare la velocità della risposta Sisal:

scommetto che qualcuno, tra il comitato promotori e le commissioni che hanno scritto la legge,  attraverso la fondazione Vedrò, ha tenuto alacremente informato il management Sisal  sul testo di legge  in elaborazione…

secondo me c’è sotto il classico “spiù catolèch”… 

la quotazione che mi sento di proporre è 6 a 1

Il commento del docente di scienze politiche: quello che stupisce è non solo la velocità della risposta Sisal, ma la sua dittatorialità:

Sisal trasforma in carta traccia una legge dello stato, schiaccia come un insetto l’iniziativa di “buona democrazia” partita dal basso, e lo fa in poche ore.

Il messaggio politico lanciato da Sisal è perentorio, assertivo, coattivo, e costituisce de facto una auto-certificazione di potere assoluto,

Siamo nella fase ultima del degrado civile italiano: democrazia di facciata,  dittatura di fatto.

Questa piccola notizia “bonus 1000-malus 6000” è in realtà una spia, un segnale funesto per la democrazia italiana, e dovrebbe aprirci gli occhi su come i grandi monopoli finanziari pubblico-privati esercitano oggi il potere in Italia, facendosi palesemente beffe di leggi, istituzioni, movimenti e volontà dei cittadini.

Per avere più democrazia, in Lombardia, in altre epoche siamo stati capaci di fare il Risorgimento e la Resistenza,

oggi viviamo acquiescenti  nel paese della cuccagna,

un’élite di ottusi privilegiati dediti al lusso seduta su una massa informe di plebei tele-lobotomizzati dediti al gioco, o a qualche dipendenza,

con al suo interno un’esigua minoranza consapevole della realtà, ma sinceramente e irrimediabilmente pacifista,

siamo i sudditi ideali della finanza-parassitaria che si sta divorando interi ecosistemi e popolazioni,

siamo il sogno di ogni regime, la perfetta Sudditanza!

(imago: Il paese di cuccagna, Bruegel il Vecchio,1567, Alte Pinakotek, Monaco)