mia nonna e mia zia

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RIPchiuduno1 Mia nonna aveva più classe, mia zia più fascino.  Mia nonna molto bella, molto dolce, altruista, carismatica. Mia zia bellissima, inquieta, intrattabile, acida.

Ieri sono venuto a trovarle e ho raccontato loro le mie disavventure umane e sentimentali dell’ultimo anno.

Io da sempre cerco una come te, nonna, ma disgraziatamente, nell’ultimo anno, sono stato innamorato di una come te, zia.

Poverino, ha detto mia nonna.

No, ha detto mia zia, io compatisco lei: per voi romanticoni è facile innamorarsi di una bella donna e gettarle addosso la responsabilità della vostra felicità e infelicità. Ma nessuno pensa mai alla solitudine della donna non innamorata.

(photo by Michele Perletti, realizzate per RIP advisor, su CTRL magazine di Agosto)

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cosa dicono i morti

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PAntheonB

Se parli con i morti, ti diranno in coro di non andare a trovarli in questi giorni, troppa gente, impossibile far due parole, non trovi neanche parcheggio e il fiorista non ti farà certo lo sconto.

Se approfondisci il discorso, non puoi che essere d’accordo con loro: la festa dei morti appartiene al genere delle festività ipocrite, come la festa della donna e simili, feste che in realtà rivelano la cattiva coscienza di una comunità che ignora i morti, e maltratta le donne.

In realtà, non è la festa dei morti, ma del peggior lato dei vivi: le apparenze. Il vero motivo della visita è fare vedere a parenti e conoscenti che la tomba è curata, i fiori freschi.

Stamattina sul giornale un prelato raccomandava di non lasciare le tombe spoglie…

E così il cimitero in questi giorni è affollato di una massa di individui compunti, affettati di gravità, che si sforzano vanamente di sentire una voce interiore, provare un sentimento, ma presto devono ammettere di non sentire niente, è questo che li rende tristi, e li conferma che venire al cimitero è inutile, è solo una formalità sociale annuale. E il discorso è chiuso.

Invece, chi ascolta le raccomandazione dei morti, e sta a casa, e va a trovarli nei giorni qualsiasi, negli orari qualsiasi, la mattina, o all’ora dell’happy hour, nella quiete, nel silenzio, ritroverà facilmente il dialogo con i propri cari che stanno nell’aldilà, cioè aldilà delle apparenze, aldilà dei luoghi comuni.

Se festa dei morti deve essere, i vivi devono stare fuori. Il giorno dei morti i cimiteri dovrebbero essere chiusi. Altrimenti è la festa dei morti viventi.

Immagine: Cimitero Vantiniano di Brescia, Pantheon rimesso a nuovo con espulsione dei “cittadini non illustri”, preview RIP advisor CTRL magazine next publishing,  ph. by Michele Perletti http://portraitreportage.weebly.com