tu perché sei qui?

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beckett1a

All’inizio mi vergognavo, alla mia età, ottanta anni passati,

poi ho capito, qui siamo tutti sulla stessa barca,

dopo un po’ nasce la confidenza, come in galera, tu perché sei qui, cosa hai fatto: solo che a rinchiuderti non sono stati i carabinieri, ma i tuoi figli,

io sono qui perché ho un cancro all’anima, rispondo, quando qualcuno vuole saperlo, questo cancro l’ho preso in banca, e mi ha portato qui,

prima vivevo nel mio appartamento, col mio cane, la mia pensione, le mie abitudini,

poi un bel giorno in posta mi hanno spiegato che non potevano più darmi la pensione in contanti, una disposizione anti-mafia e anti-evasione,

al momento m’ero inalberato, cosa c’entra la mia pensione con la mafia o l’evasione, non ho fatto che lavorare tutta la vita, sono stato a Roma una volta per l’anno santo,

ad ogni modo mi hanno detto che non c’era da discutere, e anche io, che mi ero sempre vantato di non avere mai dato una lira alle banche, per avere la pensione dovevo fare il conto in banca,

è gratuito, assolutamente gratuito, me l’hanno messo per scritto, e va bene, e così all’alba degli ottantanni ho avuto il mio primo conto in banca,

adesso che hai il conto, mi ha spiegato mia figlia, puoi pagare le bollette direttamente, senza bisogno di andare a far le code in posta (l’unica cosa che avevo da fare),

poi hanno cominciato ad arrivarmi telefonate promozionali specializzate per noi anziani, con offerte vantaggiose per comprare prodotti di qualità, consegnati direttamente a casa, addebitati direttamente in banca, e ci sono cascato, pensavo di fare dei regali per Natale ai figli, e invece le ho sentite su da tutti,

e alla fine mia figlia mi ha convinto a togliere il telefono fisso – le uniche telefonate che ricevevo erano proprio quelle delle offerte telefoniche –  e al suo posto mi ha dato un cellulare,

e poi è successo quello che è successo:

metà Febbraio, freddo porco, e non va il riscaldamento: alla fine viene fuori che mi hanno chiuso il metano perchè non avevo pagato l’ultima bolletta,

ma non le pagava automaticamente la banca? Sì, mi hanno detto, ma se sul conto non ci sono i soldi, la banca non la paga, e la società del gas ti sospende il gas, questo è successo,

la banca non mi ha mica avvisato che non mi pagava la bolletta, e la società del gas dice che mi hanno mandato la raccomandata, ma quale raccomandata, sono mesi che non ne ricevo!

Salta fuori che le raccomandate io non le ho nemmeno viste, ero abituato ai cartoncini gialli, invece adesso le Poste ti mettono degli scontrini arrotolati che a me sembravano quei bigliettini che ti mettono nella posta per vendere qualcosa, e li buttavo via,

così ho chiamato il numero verde, che è gratuito per i telefoni fissi, ma io il fisso non l’avevo più, e dopo venti minuti ad ascoltare il centralino avevo finito il credito del cellulare,

allora ho attraversato la città, sono andato là allo sportello, e ho fatto due ore di coda per venire a sapere che per riattaccare il gas oltre a tutto l’arretrato c’era anche la spesa di riattivazione, per un importo pari a €36,50 + iva incrementabili a €160,00 + iva a seconda del distributore locale, c’è scritto proprio così nero su bianco, una roba che mi ha mandato in bestia,

come se al mercato sulle patate uno mettesse un cartello con scritto 2€ al chilo incrementabili a 18€ a seconda di chi vi serve: uno così al mercato ortofrutticolo si prenderebbe delle belle pedate nel sedere, e di santa ragione,

così me ne sono rimasto tre giorni chiuso in casa a mangiarmi il fegato e crepare di freddo senza potermi scaldare, lavare, niente, come un profugo, una roba che dal dopoguerra non mi era mai successa,

finché è arrivata mia figlia e in un attimo tutta la mia rabbia verso la banca e la società del gas e i loro meccanismi automatici si è girata in una umiliazione, una vergogna, alla fine ero io che non ero più in grado di badare a me stesso,

non si fidava più a lasciarmi da solo, non sei in grado di gestirti mi ha detto,

ecco cosa ci faccio in casa di riposo,

per tutta la vita ho tenuto la paga sotto il materasso e mai una bolletta in ritardo,

in sei mesi col conto in banca sono rimasto senza riscaldamento e sono finito all’ospizio, bell’affare

a mio nonno, a mio padre, una cosa del genere non sarebbe mai successa,

una volta non c’era neanche la pensione, ma il vecio restava in casa, moriva a casa sua,

e anche se ormai tutte le faccende erano in mano ai figli, gli restava se non la sostanza almeno una forma d’autorità,

a una certa età, quando non sei più tanto fisicamente in forma, sono importanti anche le forme, il rispetto che hanno per te,

una volta i figli si sarebbero vergognati a mandare il vecio al ricovero, adesso invece sono io che mi vergogno di essere qui, mentre loro si vantano con gli amici, mio padre è a villa xxxxxx, sai quanto pago di retta?

Ma è seguito benissimo!

Uno schifo, se ci penso.

Impossibile fumarsi una sigaretta, bersi un grappino, vogliono metterci nella bara con gli esami del sangue perfetti, pronti per fare le Olimpiadi della quarta età.

Vogliono farci crepare di cancro all’anima, che dagli esami non risulta, ma è il più incurabile che ci sia.