quel cagnetto del gay di destra,
come il suo padrone, è in crisi d’identità,
non ha il coraggio di fare il coming out, è un cagasotto,
non sa nemmeno lui cosa suona peggio, se essere gay, o di destra,
e la cosa paradossale, al di là del singolo caso, è questa:
in base a un pregiudizio totalmente errato, si crede che il popolo gay
sia un popolo di sinistra, che vota a sinistra, e ha il cuore a sinistra,
niente di più falso, la maggioranza gay magari ha la tessera arci-gay,
ma il culo, e il cuore, segretamente e saldamente a destra!
Purtroppo nessun leader di destra vorrebbe dichiarazioni di voto gay
per paura di perdere l’elettorato maschilista, senza capire che da sempre,
da Socrate al super-uomo, l’utopia maschilista è connessa all’omosessualità,
lo sapeva bene D’Annunzio, quando a Fiume ha realizzato la città dei maschioni!
Chi proprio non ci capisce niente sono i democratici di sinistra e le donne evolute,
che si coccolano l’amico gay credendolo un effeminato, una donnina, un pacifista,
mentre in realtà è un maschione represso, edonista, etero-fobico, che ama la mamma,
le cerimonie, le divise, i muscoli, e sogna l’uomo forte, autoritario, e perciò
è pronto a votare chiunque abbia il coraggio di dire ad alta voce:
si, sono il primo fascio-gay dichiarato, e sono anche catto-gay: votatemi!
I dati parlano chiaro, è ora che si sappia, un leader spudoratamente fascio-gay,
si prenderebbe quella valanga di voti gay che Vendola si può solo sognare,
sono pronto a giurartelo sul culo di un rottweiler!
Parola di Upperdog, presidente dell’associazione animali umanisti
per il sostegno e la cura dei bipedi animalisti
photo by Benedetto Zonca