Birreria Sentierone 1891

play this post

Murnigotti1891b

murnigotti1891

Ingegner Giuseppe Murnigotti, chi era costui? Considerato l’inventore della motocicletta (Wikipedia), l’ingegner Giuseppe Murnigotti da Martinengo, nel 1879, cioè sei anni prima di Daimler, depositò il brevetto del prototipo del velocipede a motore, il cosiddetto motociclo.

Inventò poi una macchina per produrre il cemento e nuovi sistemi per sistemare le sponde dei fiumi. A Milano fondò l’ordine degli Ingegneri e convinse la città a trasformare la piazza d’armi in un parco (Sempione).

Pochi anni dopo, nel 1891, l’ingegner Murnigotti presentava in Comune il progetto-madre cui si deve la “invenzione” del centro di Bergamo bassa.

Il nostro ingegnere per primo ha la vision, l’idea del cono ottico;  intuisce, prevede e progetta il nuovo cardo-decumano e il nuovo foro della città lungo l’asse Sentierone-Ferdinandea (oggi Vittorio Emanuele) e disegna per Porta Nuova/Sentierone la funzione già di Piazza Vecchia: agorà, foro, salotto, passeggio, city finanziaria.

La richiesta era quella di risanare l’area della Fiera che, dopo essere stata per quasi mille anni l’anima del Sentierone, commercialmente “uccisa” dalla Ferrovia e dall’Unità d’Italia, era diventata una zona degradata.

Con questo progetto, il centro di Bergamo “trasloca” in città bassa. Fin troppo “preveggente”, il progetto Murnigotti 1891 sarà ripreso e modificato da diversi architetti, fino alla versione “pasticceria” realizzata dal Piacentini più di trent’anni dopo.

La cosa che oggi ci colpisce e incuriosisce, è che nel progetto 1891 il nostro Murnigotti prevedesse che un intero stabile, dove poi si è insediato il Balzer, fosse destinato a Birreria (v. legenda, edificio E: birreria).

Chissà che nel prossimo futuro, con il nuovo concorso per il rilancio dell’area, la E/birreria immaginata dall’ingegnere non possa finalmente rivelarsi di perfetta attualità, e contribuire a rivitalizzare il Sentierone. (E magari anche il Balzer!)

Noi che oggi siamo tutti luppolo-dipendenti, al tempo eravamo Balzer-addicted, adolescenti brufolosi divoratori di krapfen, di focaccine con la crema di pollo e di gelati molto cremosi con sopra una spessa corazza di cioccolato fuso a caldo, e tempestato di mandorle e nocciole…

L’astronomia d’impresa è una nuova scienza che considera le imprese come corpi celesti che si attraggono, si scontrano, danno vita a nuovi pianeti. Studiando le orbite e le traiettorie passate, si possono prevedere le congiunzioni astrali future. Oggi B è una stella cadente, avrebbe bisogno di incontrare un astro nascente.

Ora, 125 anni dopo, vedendo la dicitura E/birreria, quale birrificio bergamasco ci viene in mente che inizi per E? E prima di fondare il birrificio E, cosa faceva il futuro birra-fondaio? Lavorava al Balzer!

L’ingegnere ci vedeva molto lontano.

(immagini: progetto Murnigotti 1891)

 

San Valentino 1797

play this post

orfeoeuridice

Io l’ho vista una sola volta, la perfezione che risplende al di sopra delle stelle, ciò che la nostra anima cerca e allontana sino alla fine dei nostri giorni, questa perfezione io l’ho sentita presente.

Era qui, questo essere supremo, nella sfera della natura umana e delle cose reali. L’ho vista, l’ho conosciuta.

Voi che cercate l’altezza e la perfezione nella profondità del sapere, nella foga dell’azione, nelle ombre del passato, nei labirinti del futuro, e vi aggirate tra le tombe e le stelle, conoscete il suo nome? Il nome di ciò che è uno e tutto?

Il suo nome è bellezza.

(Friedrich Holderlin, Iperione, 1797; imago: Rodin, Orfeo ed Euridice, 1893)

 

Long Island a Bergamo

play this post

IMG-20170204-WA0000

Vodka, gin, tequila, triple sec, rhum e coca cola. Secondo la leggenda metropolitana è stato inventato da un barista italiano di Long Island ai tempi del proibizionismo. L’idea è che all’aspetto sembri tè freddo. Il colore è quello.

Quindici anni fa andavo all’Hemingway, e bevevo Long Island, a volte anche due o tre in una sera. Da allora non l’ho mai più bevuto. Ne parlo con il giovane M, che sta raccogliendo testimonianze per la sua tesi (per una storia dei bar di Bergamo 1990-2015).

Il giovane M. mi dice che oggi il Long Island a Bergamo si beve dall’Adri, in Broseta. Adri? E mi viene in mente uno dei due baristi dell’Hemingway che mi preparavano il Long Island.

Così mi lascio trascinare in questo bar in Broseta, ed effettivamente l’Adri è proprio l’Adri dell’Hemingway, con 15 anni e qualche chilo in più. Appena mi riconosce scoppia a ridere. Poi ci dice: ecco due bei tè freddi! Ha già la caraffa pronta.

Usciamo da Broseta, e in due semafori siamo a Longuelo. Prendiamo la salita della Pigrizia. C’è un piccolo bar. Dietro il banco, il testone del Beppe, che era l’altro barista dell’Hemingway. “Ciao Beppe, siamo appena stati dall’Adri a bere un Long Island, perché Leone qui è in serata amarcord. Sorride. Ve lo faccio io il Long Island, dice.

Anche con lui parliamo dei vecchi tempi. Poi col giovane M. risaliamo Borgo Canale, ci fermiamo dai giovani G., A. e J., che fanno i musicisti e i foto/video maker, o ci provano, e vivono tutti insieme nei pressi di Santa Grata Inter Vites, quella chiesina sotto la strada, con le pitture macabre del Bonomini. Qui c’era un ristorante di lusso, gli racconto, la Pergola, c’è ancora l’insegna. Ma parliamo degli anni Settanta, siamo fuori dall’ambito della ricerca.

Poi chiaramente finiamo al Druso. Ciao Mari, come stai? La Mari era la proprietaria dell’Hemingway. Ma sei il Leone? Si, sono venuto a bere il mio terzo Long Island.  Parlare al Druso è già più difficile. C’è un Dj scatenato, mi pare un baccano indistinto da demolizioni ferrose: ma l’impianto audio è rotto, chiedo, no, mi dicono, è la musica che è così.

Uscendo dal Druso dalla parte sbagliata mi ritrovo in una sala di registrazione. Il giovane M. mi presenta altri musicisti. Usciamo.

E così, 15 anni dopo, ho bevuto di nuovo i miei 3 Long Island all’Hemingway. Mi restano impressi due versi della Merini riportati su un muro nel back stage del Druso: il corpo parla ma non chiarisce proprio niente – l’amore è un mistero che davvero non so risolvere.

Il giorno dopo sono rimasto a letto tutto il giorno. Bere fa male. Spesso si beve per dimenticare. A volte invece si beve per ricordare. E fa ancora peggio.

sei quello che mangi

play this post

singlebollito

Volendo prendermi cura di me stesso, invece di mangiare in piedi davanti al frigorifero, ho fatto bollire un povero pezzo di lista con due umili patate, e a latere ho disposto quel che avevo in fatto di salse.

E improvvisamente, guardando compiaciuto la mia pietanza, sono stato trafitto da un fendente di auto-consapevolezza assassina:  sei quello che mangi, un single bollito.