Non ce l’abbiamo fatta. I motivi sono diversi, ci rifletteremo con calma a mente fredda.
Così scrivono in un comunicato stampa i 5stelle Bergamo. La batosta è pesante.
Ancora nel comunicato, si legge: la nostra sfida ripartirà, con stimoli del tutto nuovi.
Ringraziamo gli attivisti, candidati e non, i cittadini che ci hanno accordato la loro preziosissima fiducia, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio senza i quali non saremmo qui».
Ecco, questo no, Grillo non direi che è da ringraziare. Quando è venuto a Bergamo non ha detto una parola sulle amministrative. Di fatto è stato come se avesse detto l’importante è votare 5stelle in Europa.
Renzi, nonostante la carica super partes, è venuto a sponsorizzare Gori; Grillo sé stesso. Questo è un fatto, e anche rilevante. Non saprei se la direzione nazionale 5stelle in questo momento preferis essere disimpegnata dalle amministrazioni locali, so che a Bergamo hanno fatto degli errori, e non serve la mente fredda, si sapevano già a caldo:
davide può abbattere golia, ma deve avere una fionda, e un sasso adeguati all’impresa.
A partire dal budget (adatto a comprare una Fiesta di terza mano) fino alla scelta dei candidati e del tono di comunicazione, i 5stelle bergamo si sono mossi sottotono, low profile, quasi fossero dei… moderati per Grillo!
Grillo ha conquistato consensi unendo alle argomentazioni il carisma, secondo il principio di bucare lo schermo, affascinare, sedurre con mimica, ginnica, vis, voce e volume,
invece il candidato sindaco Zenoni parla a bassa voce; l’architetto Pizzigoni ha la s sifula, l’editore Bramani la r moscia, l’artista mio amico Athos prima di muoversi sta attento a non disturbare gli insetti…
persone deliziose, delicate, equilibrate, ma inadeguate ad aggredire, a mordere, non abbastanza “ignoranti” per prendere il voto emotivo, non abbastanza “paraculi” per avere l’adesione piccolo-borghese, tutto sommato dei “moderati per Grillo”,
ecco cosa significa il risultato bergamasco per i 5stelle, ecco la risposta a tutti coloro che dicono che i 5stelle dovrebbero superare l’arroganza grillesca: i moderati per Grillo, almeno in questa fase, non con-vincono,
probabilmente adatti a una fase successiva, consolidata, della presenza 5stelle nelle istituzioni, ma poco performanti su un terreno di guerra mediatica, in una fase di conquista.
La lega dei tempi d’oro, quella dei poster con le galline dalle uova d’ora, lo ha insegnato: la comunicazione aggressiva, infantile-senile, su argomenti condivisi, colpisce e rende.
Zenoni è stato scelto dalla base, ok, questa è democrazia, ma la conquista del potere, anche in democrazia, non si fa con metodi democratici, è questa la morale,
la campagna elettorale è una guerra di comunicazione, e in guerra non vince chi chiede il parere della truppa volontaria, ma chi ha strategia, armi e corpi speciali guidati da condottieri mercenari superfigli di puttana, cioè i tanto vituperati professionisti della comunicazione, a cui si affidano tutte le imprese che vogliono conquistare il mercato.
Zenoni è una persona che mi piace molto, è preparato, riflessivo, educato, intellettualmente vivace, un giorno magari faremo un libro insieme, ma sarebbe andato meglio un candidato più scenografico, istintivo e pop-seducente…
penso alla responsabile dell’organizzazione 5stelle, la Carminati, la quale, oltre a essere sveglia e super efficiente (dietro le quinte ha curato la logistica, l’organizzazione dei banchetti, delle affissioni, dei social, etc) è anche una super bionda alta magra e dotata, una bomba a immagine, con capello ondulato e fluente, e una gran bella risata solare, una che appena ti dice “ciao!” la voti,
Una valkiria in grado (senza tacchi) di guardare gori e tentorio dall’alto e… ridere!
Poteva essere la faccia-immagine vincente, la faccia del cambiamento, una donna sindaco di Bergamo!
(testo by Sean Blazer, photo: i moderati per Grillo)
Condivido solo in parte questo tuo scritto, errori da dilettanti ma onesti e volenterosi; ma caro Leone, come ben sai io non mi nutro di carni per non dire cadaveri come voi cavernicoli, provo emozioni superiori vedo la politica come una filosofia, sono illuminato e in quanto tale prima di muovermi devo essere totalmente consapevole delle mie azioni, perché come un battito di ali causa un uragano nell’emisfero opposto, io devo stare attento come dici tu a non disturbare gli insetti…
La politica non può permettersi di essere filosofia.
Un battito d’ali di farfalla potrà forse sconvolgere l’emisfero opposto a quello in cui accade, ma per quello in cui accade rimane un insignificante battito d’ali di farfalla.
qualcosa su grillo la devo dire.
è un argomento difficile, perchè i grillini sono persone intorno a me, sono anche amici cari, e nella quasi totalità dei casi sono persone che credono davvero in quello che dicono. credono davvero di essere persone pure. è questo che rende il dialogo veramente difficile. è un po’ come spiegare a tua figlia di tre anni che lei non è una principessa e che il principe azzurro non esiste, ma senza crearle un trauma. coi grillini ci vuole pedagogia, che a me manca (io quando si parla di politica mi incazzo in 5 nanosecondi).
ma da qualche parte bisogna pure iniziare.
la critica più ovvia (e a mio parere corretta) che si possa muovere a grillo è che sia un populista. ma capisco che il populismo, in tempi di crisi come questi, sia allettante, il naturale sbocco alla rabbia diffusa di una popolazione – quella europea, ma anche americana, e perchè no, orientale, si può dire mondiale?. quando una popolazione comincia davvero a pagare per le scelte nefande che ha fatto nei decenni precedenti (tanti, decenni… vent’anni fascisti, cinquant’anni democristiani, vent’anni berlusconiani…) ha solo voglia di dare la colpa a qualcun altro, lavarsene le mani, tutti han solo voglia di buttarsi tutto alle spalle e ricominciare.
ma qui sta uno dei punti principali della mia critica ai grillini: cosa votavano i grillini prima di grillo?
già, perchè i grillini non hanno tutti 18 anni, prima di grillo votavano da mò, e spesso hanno votato per decenni. ecco: cosa votavano? mano sul cuore e memoria lucida: qualunque cosa votassero, ora la mandano affanculo. pidielle e pidimenoelle tutta merda è. ma la memoria non è aria fritta, e che io mi ricordi non è esistito un ventennio con il pd algoverno, così come non è esistito un ventennio con il pci al governo, e continuare a mettere chi ha governato l’italia sullo stesso piano di chi era all’opposizione, pur con tutte le connivenze e tutti gli inciuci che volete, non è la stessa cosa, e non lo sarà mai, e la storia spiegherà bene tutto questo ai nostri figli: anche i partigiani hanno ucciso dei fascisti, anche qualche ebreo ha ucciso qualche nazista, ma questo non cambia la storia, non è e non sarà mai una giustificazione per dire che è stato tutto la stessa cosa.
anche grillo andava a votare prima di farsi il suo partito. ma se ne esce candidamente rigirando la frittata: sostiene qualcosa del tipo: proprio perchè ho dato fiducia inutilmente agli altri partiti, ora li giudico così, per disgusto e delusione. facile. tutti gli italiani erano fascisti, e poi tutti antifascisti. questa non è una giustificazione. i danni del fascismo gli italiani li hanno pagati, e con gli interessi, comunque la si voglia girare, vaffanculo o non vaffanculo. preferisco allora un nostalgico con il busto di mussolini sul tavolo, che i milioni di voltagabbana che popolano questo paese. per far rigirare un po’ fabrizio nella tomba, vi ricordo che siamo tutti per sempre coinvolti. questo è un punto che ogni italiano dovrebbe tenere a mente, ogni italiano maturo, ogni italiano con un minimo di dignità. invece i grillini sputano su tutto questo, arrogandosi il diritto di essere puri: dopo tutto, dopo tutto quello che siamo stati, che sono stati, loro vogliono fare i puri. nessuno oggi se lo può permettere. con tutti i dovuti distinguo ( per me pdl != pd ) tirarsi fuori da tutto è quantomeno infantile, oltrechè inutile, falso, ipocrita, e dannoso. e c’è una parola per questo: populismo.
è facile rifiutarsi di sporcarsi le mani nel presente. è facile fare i puri, diventare il partito più votato d’italia alle ultime politiche, e contemporaneamente rifiutarsi di esercitare il proprio potere. è facile stare in parlamento a fare come dibattista (auguro ad ogni grillino di avere un dibattista in casa, uno fatto proprio così, sbarbato, con la camicia inamidata, che sembra uscito da un reality mentre ti urla addosso che la gente ha fameeeeeeeee). ed è, lasciatemelo dire, da pirla, urlare che senza la maggioranza assoluta non ci si sporca le mani collaborando con gli altri perchè sì pensa di essere il bene contro il male. tutto questo dimostra solo infantilità. grillo è una persona infantile.
le cose non funzionano così: perchè se così fosse allora grillo dovrebbe accettare, in virtù della sua purezza, di morire in battaglia, nell’eterna battaglia contro il male. ma grillo, appena ha avuto l’occasione di farlo (“su una cosa non ho dubbi: o vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo”) si è subito rimangiato la parola. grillo è una merda di uomo cari grillini, ne più ne meno come la maggior parte dei politici che insulta. grillo pubblicizza la macchina ad aria nei suoi show e poi torna a casa con un suv seimila di cilindrata. grillo schifa i politici e poi vi mette in mano al politburo della casaleggio associati, una volgare società di marketing. rendetevene conto. non arrivate a spaccarvi la testa contro un muro per capirlo. sono ben altri i martiri della storia italiana, e non sono qui per raccontarcelo. grillo sta benissimo. voi no.