L’Eco di Bergamo annuncia l’apertura del nuovo parcheggio Humanitas-Gavazzeni in viale Europa,
“sorvegliato da 20 telecamere, dotato di un impianto di illuminazione di design e arredo verde, con 50 noccioli di Costantinopoli e 20 aceri campestri, oltre ad arbusti e cespugli”
per un tot di 328 posti auto “a prezzi calmierati”: 1 euro ogni 60 minuti (chissà se non fossero calmierati!).
«Con la realizzazione di questa opera – dice G. Fraizzoli, Ad di Humanitas-Gavazzeni – diamo il nostro contributo alla città per risolvere i problemi della viabilità di questa area ».
Però la notizia sarebbe stata più corretta e completa se L’Eco avesse riportato cosa la Humanitas-Gavazzeni ha avuto in cambio per questo parcheggio:
15.000 metri cubi edificabili per edilizia sanitaria privata, concessi dall’amministrazione Bruni nel 2007 con una delle sue celebri “variante di progetto in seguito a un accordo di programma” che ha permesso di modificare il piano regolatore, portando a 55.000 metri cubi gli originari 40.000. (fonte: http://associazionelaurora.myblog.it/)
E quindi, invece di parlare del contributo che Humanitas-Gavazzeni offre alla città, sarebbe più logico parlare del contributo che la città ha offerto alla Humanitas-Gavazzeni.
Humanitas-Gavazzeni tra l’altro dovrebbe anche aggiornare il proprio sito internet, nel quale compare ancora l’informazione ormai vecchia “parcheggio gratuito sull’adiacente viale Europa”:
e questa “dimenticanza” ci fa scattare un pensierino elementare: se le giunte sapessero fare veri “accordi di programma” otterrebbero il vero interesse della cittadinanza in tema di ospedali: il parcheggio gratuito (che ormai a noi sembra un’utopia, ma in altre città è realtà).