Ti spaventa di più l’Isis in Libia o il Qatar a Milano?
Il Qatar si è appena comprato il nuovo cuore di Milano, da oggi la più grande e ricca area urbana di proprietà araba in Europa, i 15 edifici più grandi, più moderni, 2 miliardi di euro,
se avessi un figlio, o dei bambini, gli chiederei: temi di più l’Isis in Libia, o il Qatar a Milano, l’occupazione di Milano da parte del Qatar?
Che sia questa la “risposta” all’occupazione della Libia da parte dell’Isis? Perchè la nostra principale forma di propaganda, il tg, che ci terrorizza con l’Isis in Libia, ci presenta il Qatar a Milano come una buona notizia, luminosa?
Non ti sei mai chiesto perchè il proletariato islamico e il proletariato occidentale dovrebbero scannarsi mentre i rispettivi padroni vanno d’amore e d’accordo e si condividono a suon di petrodollari città, mondiali, luxury brand, squadre di calcio e gran premi?
Che il Qatar e l’Isis siano due facce della stessa medaglia, versioni islamiche di una guerra sociale che ci fa comodo ammantare di etichette religiose, culturali?
Che l’europa mediterranea stia diventando il teatro della iper-guerra nord-sud?
Cosa deve pensare, scrivere, dire un intellettuale erede dell’intelligenza storica del canone occidentale, in questa situazione? Prender parte all’ipocrisia storica e fare il gioco del padronato multinazionale, o rivendicare la tradizione illuminista, marxista, strutturalista, e interpretare la realtà utilizzando il buon vecchio materialismo storico?
Se avessi dei bambini, gli direi: oltre all’abbigliamento vintage, prova a indossare anche l’abito mentale vintage, corri il rischio di capire cosa sta succedendo.