il cane della suocera

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zoe

(con la rubrica Psicanile inizia la sua collaborazione con UpperDog il Dr.Prof. UpperDoc Max Rebelòt)

Peggio della suocera, c’è il cane della suocera.

Sia che la suocera sia del tipo dominante-tirannico, che del tipo dominante-occulta, il cane della suocera ne sarà la copia dominante a quattro zampe;

ricordate, amici degli animali: potete tenere il muso alla moglie o  fidanzata, ma non alla suocera, e tantomeno al cane della suocera,

bestie che dovrete sempre riempire di complimenti, attenzioni e chiacchiere.

In base alla mia doppia specializzazione, in problemi di coppia e psicologia animale,

c’è solo una cosa da fare con la suocera, e quindi col suo cane, e comunque in ogni conflitto relazionale (sia parentale che animale) nel quale sareste destinati a soccombere, e cioè: leccare il culo, leccare il culo e leccare il culo,

leccare il culo alla suocera, ma anche leccare il culo al cane della suocera,

l’importante è tenersi sempre in allenamento e sviluppare adeguate performance linguistiche:  avere la lingua lunga, infatti, come si può arguire, aiuta a leccare il culo.

Quindi fate attenzione, mai ignorare o insultare il cane della suocera (capisce perfettamente) o addirittura cercare di sottometterlo:

vi ritrovereste a guardare la tv su uno sgabello mentre lui occupa per intero il divano, e non potrete farci niente per il resto della vostra vita coniugale.

 

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baci580

L’ho conosciuta per caso, in giro, ed è stato subito feeling, poi dopo qualche giorno sempre per caso la rivedo e allora le dico: «ti vedo deperita mangi poco, andiamo a mangiare una pizza in città alta in un posto che so io, micetta?»

come fai a dire di no? e infatti mi monta in macchina, e dopo dieci minuti siamo sulla corsarola mano nella mano come due piccioncini

vado da mimmo, chiuso, vado da franco, chiuso,

alla fine vado al sole, che è in eclissi da anni,

appena entri ti dà questa bella idea di duty free shop albanese in bulgaria, anche con il corner montenegro, i muri scrostati, il cameriere unto, la lampadina osram che tira gli ultimi, e la pizza che fa schifo, e il prosecco sgasato e tiepido, non un bell’inizio,

usciamo, le faccio fare la scansione portabene delle tre palle del Colleoni sulla inferriata dell’omonima cappella, dal lato sn a ds, poi scendiamo da porta s.giacomo e al primo approccio, primo bacio, non ci stacchiamo più,

«dormiamo insieme?» «…si!»  

non mi sembrava vero

nell’agitazione prendo la macchina, nell’uscire dallo stop faccio una svolta vietata, mi trovo un tipo nella fiancata che vuol fare la constatazione amichevole, va bene,

mi dirigo verso nh hotel 4 stelle, non pensando che non avevo soldi, quando c’è l’amore non pensi più ai soldi,  avevo in tasca 140, costava 180,

«pago io» dice lei,

in camera mentre lei va in bagno io sono già senza mutande in grande aspettativa sul lettone immacolato poi mi giro sul fianco e vedo un virgolone marrone che sembra proprio  quel che sembra, una sgommata,

in quel momento lei esce dal bagno e vede il virgolone, e la mia chiappa sporca, allora vado in paranoia e in imbarazzo, un imbarazzo merdoso che fa irrigidire tutto tranne il membro esterno, che in caso di merda si mette giustamente in sciopero,

faccio la figura di quello che si caga addosso, e penso che mi mandi a cagare, e invece no, la micetta sta con me anche nella merda, questo è importante, strappa il lenzuolo e lo butta in un angolo,  e passiamo la notte in bianco, vicini vicini, sul materasso,

all’alba infilando i jeans si svela il mistero del virgolone:  

pensavo fosse merda, era un bacio,

un merdoso bacio perugina che mi ero dimenticato in tasca nei jeans dove si era anche un po’ sciolto e poi nell’entusiasmo dello sbragarmi lanciando i jeans per aria era finito spatarrato sul lenzuolo proprio sotto le mie chiappe

le leggo il bigliettino: un bacio è una magia che tinge di rosa anche la notte più nera,

certo, ma a volte  colora di merda anche il lenzuolo più bianco:

alla perugina gli va bene che mi stanno sui Colleoni gli avvocati

ma un trauma così non c’è psicologa che me lo possa rimuovere

ormai mi basta vedere il blu e argento dei baci perugina per sentire l’alone del virgolone che sale  dalla mutanda.

Storyboard presentato  da Massimo Forlini, detto Lini (già sceneggiatore del fumetto “Il paninaro”, agente del pittore Stefano Caglioni e dello scrittore Max Rebelòt. ) al concorso AdvZero “controspot 2013”, idee per pubblicità al contrario (requisiti: lo spot deve essere 1) una storia vera 2) denigratoria verso il prodotto).

lini

 Nella foto: Lini gaudente  con amiche.