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Sono venuta al mondo e cresciuta in un piccolo centro come tanti. I miei nonni erano minatori-contadini, mio padre Gioioso di nome e di fatto, mia madre invece un generale dagli occhi neri, bellissimi. La valle, la fabbrica, la scuola, la famiglia, il fiume, gli inverni lunghi. A 15 anni pensavo: tutto qui?
Un giorno attraverso il fiume, entro nella grande fabbrica, chiedo di parlare con la titolare, che era, ed è, una donna. Le chiedo di sponsorizzare la squadra di pallavolo femminile in cui giocavo. Mi dice di si. La mia prima azione marketing.
Tornando a casa, sul vecchio ponte pedonale, mi sento più grande di cinque anni. Quindici anni dopo, tenendo corsi di specializzazione ai neolaureati, parlo del marketing come di un ponte tra le imprese e il mercato.
Momenti nei quali si prende una strada. Dopo gli anni di “studio forsennato”, tornata da Harvard avevo due scelte: la strada maestra, cioè lavorare per una grande società di consulenza internazionale, oppure la “porta stretta”, cioè aprire una mia piccola società di consulenza, con grandi ambizioni, nella mia città.
Perchè qualcuno mi aveva detto: la vera impresa è tornare a casa, realizzare la propria idea d’impresa nel tuo territorio, nella tua città. Multiconsult nasce a Bergamo, nel 1994 da questa sfida, con questo obiettivo: portare il mondo a Bergamo, e Bergamo nel mondo.
Quando parliamo di import-export, di marketing e comunicazione, parliamo di dentro e fuori, di cose che abbiamo dentro da sempre, di cose che prendiamo/apprendiamo da fuori e di cose che vogliamo o non vogliamo portare fuori, condividere.
L’integrità, il valore, la capacità, e anche la tradizione, da un lato, e dall’altro l’apertura, la malleabilità, la disponibilità al nuovo, al diverso, all’altro: perchè ogni nuovo cliente è sempre diverso dall’altro.
Questa sfida riguarda ognuno come persona, riguarda le aziende, riguarda un’intera comunità. Siamo sistemi complessi, che convivono all’interno di eco-sistemi più ampi, e tutta la complessità è nel trovare l’equilbrio con semplicità, e nel mantenerlo. In questi 20 anni non ho fatto altro che lavorare su questo tema, anche le iniziative, i progetti speciali inseguono questo concept.
Il progetto “dimore e design”, una provocazion ai designer – che effetto fa la tua leggerissima sedia design in policarbonato in un salone marmi, stucchi arazzi e ori barocchi – per offrire al pubblico uno stimolo, un input sul tema dentro/fuori, tradizione/innovazione.
Potrei parlare ore di reti d’impresa, in teoria un’idea fantastica, che fino ad oggi non funziona. Potrei parlare di marketing urbano, della capitale della cultura, dell’Expo, dell’Accademia Carrara, del Donizetti. Della città d’arte e della città vera, ostica, chiusa, bellissima, la nostra non è una città per turisti qualsiasi.
Il marketing è il passatore, il traghettatore. Siamo sempre su un ponte, e io mi vedo, mi rispecchio sia negli occhi allegri delle mie figlie, che nello sguardo fermo di mia madre.
Oggi la mia società di consulenza marketing compie 20 anni: costellati di grandi successi, qualche sconfitta importante, e alcune perdite dolorose. Non intendo finanziarie, ma umane. Viene la voglia, il desiderio di seguire un richiamo all’origine (al futuro?) del marketing: la realtà.
“Tu non fai marketing” mi ha detto un giorno un funzionario di un’associazione di categoria: “c’è qualcosa nell’aria, e tu lo fai diventare un progetto”
Ma il complimento più bello, mi è stato fatto dall grande avvocato delle grandi aziende: “ho visto tanti business plan delle grandi società di consulenza, però è la prima volta che trovo un business plan che è piacevole da leggere, e si capisce cose c’è scritto!”.
Parlavo di perdite importanti, e mi riferisco a persone, persone con le quali ho condiviso tratti importanti di strada, e che a un certo punto – è la realtà! – prendono un’altra strada, un altro cammino. Penso soprattutto a Francesco, la persona che negli ultimi dieci anni è stata al mio fianco ogni giorno seguendo la nascita e la crescita (nella realtà!) dell’area comunicazione.
Franz ha creato uno stile, un metodo, uno standard di qualità nella comunicazione, con l’attenzione quotidiana, a volte maniacale, al dettaglio, al millimetro. Dieci anni ogni giorno con me, poi te ne sei andato dopo un mese d’ospedale, senza nemmeno avere quarant’anni.
Non so se è una bestemmia, o una preghiera, ma spero tanto valga anche per te, Franz, la nostra reputazione, tu lo sai, è la cosa che mi ha sempre più gratificato, per cui chi ha lavorato in Multiconsult è molto ben considerato quando entra in una nuova realtà.
(tratto da “Nata prima la gallina”, di Giovanna Ricuperati, “libretto da visita” pubblicato da Multi-Consult in occasione dei 20 anni di attività. Immagine: foto di Virgilio Fidanza, fiume Serio.)