(ndr: abbiamo invitato il Trota nei laboratori Upper Dog di Bergamo per la presentazione della ricetta Trota Padana fosforo+, ma per una serie di motivi l’incontro è saltato: quella che segue è la mail inviataci dal ns testimonial)
Premesso che avevo già sentito parlare dell’eco mostro di Bergamo, ma pensavo fosse un giornale.
Poi ieri alla guida morbida della mia BMW metto la freccia per uscire a Bergamo, passo il telepass, alzo gli occhi e invece di vedermi il profilo di città alta mi trovo davanti la coop sei tu.
In paranoia, prendo lo smartphone e chiamo subito il mio amico di Bergamo che di mestiere guida i bulldozer, quindi dovrebbe saperlo se hanno tirato giù città alta per fare la coop sei tu.
Ma non faccio a tempo a parlare che mi dice: Trota? Non dirmi che sei in cattive acque? E giù a ridere.
Prima di andare avanti, a questo punto, mettetevi nei miei panni per un momento.
A casa mio padre mi sfotte dalla nascita per la mia faccia da pesce lesso.
Alle elementari avevo gli occhiali spessi e mi chiamavano la talpa.
Nell’età dello sviluppo, tra le medie e le superiori, sono diventato il tonno.
Per i palati più difficili: il tonno pinna verde..
Poi un bel giorno appena divento maggiorenne un giornalista chiede a mio padre se io, suo figlio, sono il suo delfino, e lui risponde: ma quale delfino, è un trota!
Da quel momento divento famoso in tutta Italia come il Trota.
Mi invitano a presiedere associazioni di pesca sportiva.
Poi, come la maggioranza dei figli di papà in Italia, per superare le umiliazioni inflittemi da mio padre, o come ulteriore umiliazione, ho avuto una BMW in regalo e una laurea pagata.
Per questo adesso sarei uno che ha rubato alla collettività, un ladro, oltre che un Trota.
Già sui social vedo che mi chiamano la Trota ladra.
Sul blog di un segaiolo che fa giochi di parole di una noia mortale ho letto, senza capirla, questa battuta:
“Bossi in lacrime davanti alla grossa salma del figlio suicida dichiara: era un trota, adesso è un salmone”.
Adesso che siete nei miei panni, capirete anche perché mi tocco spesso i colleoni.
Detto questo, torniamo al mio amico di Bergamo, che tra l’altro ha anche lui un nome da pesce, ma nessuno lo prende per il culo.
Anzi, tutti gli chiedono eccitati se è parente dei Persico degli stampi Persico di Luna Rossa.
Lui di solito risponde: no, ma se vuoi ti stampo qualcosa in faccia lo stesso.
Io quel coraggio lì non ce l’ho mai avuto.
Gli dico: ciao Persico, ti ricordi l’anno scorso quando ci hanno sbattuto fuori ubriachi dal mi-sex e ti sei messo a discutere con un totem della coop sei tu, biascicando:
la coop sarà tua sorella, io sono un partita iva?