Ora che riapre, e ne siamo tutti molti contenti, io voglio sapere perché è stata chiusa.
Si parlava di un restyling funzionale, vale a dire gli impianti, e la libreria (la bookshop) e il caffè-bistrot, come nei musei europei,
ebbene, giovedi 23 aprile 2015, dopo 7 anni, riapre la Carrara, senza bookshop e senza caffè-bistrot;
pareti imbiancate a nuovo, nuovi impianti elettrici, nuovo allestimento: e noi che siamo bergamaschi sappiamo bene che questi lavori si potevano fare in due-tre mesi, e anche senza mai chiudere la pinacoteca, ma lavorando “a zone” (come fanno nei musei europei…);
noi che siamo il popolo dei magut, tra l’altro, sappiamo bene che se la Carrara fosse stata rasa al suolo da un terremoto, l’avremmo ricostruita così com’era in cinque-sei mesi.
E dunque perché sette anni, quali sono le veri motivazioni, perché non sono rese pubbliche?
Chi è meno serio, in questa vicenda, le istituzioni, i loro dirigenti, il pubblico, gli organi d’informazione?
Io sono disposto ad accettare qualsiasi verità, ma per favore smettiamo questa ipocrisia dei “lavori” che ci rende ridicoli (avremmo anche una reputazione di città dell’edilizia da difendere);
cosa c’è sotto? Ho solo ipotesi romanzesche:
1) un esperimento di sociologia: “vediamo quanti anni passano prima che qualcuno chieda notizie della Carrara”
2) una strategia estrema di valorizzazione: “teniamola chiusa il più a lungo possibile per aumentare l’aspettativa”
3) una banale consorteria di profitto: “mandiamo i quadri all’estero o nei caveau, e facciamo lavorare e guadagnare le assicurazioni e le banche”
4) una commedia dell’assurdo senza un vero e proprio piano: “proviamo a vedere cosa succede lasciando che i lavori seguano un’inerzia esistenziale stile Salerno-Reggio Calabria”
5) un’astutissima manovra per trasformare un patrimonio pubblico in una fondazione privata: “tanto ai cittadini non importa niente dell’arte”.
Effettivamente i risultati sono scoraggianti. Se qualcuno toglie agli italiani il segnale televisivo per una mezza serata, scoppia la rivoluzione, e i responsabili si prendono l’ergastolo; se lasci chiusa una delle più importanti pinacoteche del paese per sette anni, nessuno ti dice niente.
E quindi è puramente per amore di verità, e non per fare scandalo o polemiche, che chiedo a tutti gli enti coinvolti nella gestione dell’Accademia Carrara, e alle persone che li rappresentano, per quale motivo realmente l’Accademia Carrara sia stata tenuta chiusa per sette anni;
lo chiedo a nome di molti cittadini, e non stupidi: e sarebbe bello avere una risposta “pubblica”, un vero e proprio “outing” dopo sette anni di mistero, magari il giorno stesso dell’inaugurazione.
(Imago: titolo dedicato da CTRL magazine alla riapertura della Carrara)