si pulchritudine vives alia vita est
aestethica sola vis amorem generans
vivemus in urbes domusque et vestes quae iam diu humani nihil habent
cum vita sensum non habet pulchritudo fit opus primarius
sola via ut revertemus ab ade ubi fallax repetitus luxus dominat
verus dux domi vestisque signi ego non sum sed qui id uterit et vult
vera quaestio est capitem reperire qui id intellegit
formae integritati et uni gesti animo aptum
pulchra non divitia necesse sunt
omnis materia nobilis est si modo conveniente adhibita
mors unum verus luxus est una sponsio singolaritatis et sinceritatis
omne punctum irrevocabile quia mortale
omnis forma una quia mortali intellecta
Se vivi nel bello, è tutta un’altra vita,
l’estetica è l’unica forza che genera amore,
viviamo in città, case, abiti che non hanno quasi più nulla di umano,
quando la vita non ha più senso,
la bellezza diventa l’unico bisogno primario,
l’unica via per tornare dall’oltretomba del finto lusso in serie,
il vero protagonista del design, della casa, dell’abito, e di qualsiasi cosa,
non sono io, non è il designer, lo stilista, l’architetto:
ma la persona che lo usa, che lo vuole,
il vero problema è trovare la persona intelligente che lo capisce,
disponibile alla purezza della forma, al coraggio del gesto unico,
il bello non è necessariamente ricco, tutti i materiali sono nobili
se usati in modo appropriato,
la morte è l’unico vero lusso, l’unica garanzia di unicità e autenticità,
ogni istante irripetibile perchè mortale
ogni forma unica perchè pensata per un mortale.
(profilo di Gisella Chiesa, designer d’altri tempi,
imago: tavolo esclamativo Kalep per CalepioPress, cemento e marmo,
photo by Roberto Zacconi ph)