chi trova un intruso trova un tesoro,
fai anche tu come me, io l’ho già fatto 25 volte con successo:
quando la tua gatta è gravida, o un tuo amico disperato ti dice che non sa dove mettere i cuccioli, il metodo è questo:
quando il gattino è svezzato, si prende il telefono e si chiama il primo numero della lista.
Nelle lista ci sono persone che ti hanno sempre detto: sì, come mi piacerebbe un gatto, però non posso. Oppure quelli, e ci sono, che dicono: io potrei, ma odio i gatti.
Chiami la persona e dici solo: “ci sei adesso, oggi, stasera, passo cinque minuti, devo chiederti una cosa importante, non farmi dire al telefono, no, passo io da te, sì, stasera!”
(sempre meglio agire la sera).
Ti presenti di fretta, ma sorridente, con due borse di bell’aspetto.
Entri deciso, vai in soggiorno o in cucina, e piazzi la borsa n.1 sul tavolo, e la apri dicendo “non ti spaventare, non è quello che pensi”.
In una cesta di vimini con cuscinetti a contrasto, c’è un gattino spaurito.
Subito, piazzi la borsa n.2, e la apri: contiene un set nuovo e colorato composto da lettiera, sacchetto di sabbietta, paletta, ciotola, ciotolina e cinque minilattine o bustine di schifezze di marca.
Senza esitazione, spari il discorso unico:
“non so perchè lo chiedo a te, forse per una fiducia che sento, ma ascolta, è solo un piacere per due giorni, lo vedi, non posso abbandonarlo,
due giorni, ho quest’urgenza (e qui personalizzate a piacere, lavoro, famiglia, un funerale o un matrimonio di cui vi eravate scordati, qualche impegno e viaggio improvviso e improrogabile)
ti assicuro, martedì sera passo a riprenderlo, qui c’è tutto quello che ti serve, puoi anche lasciarlo in lavanderia, solo lasciandolo a te mi sento tranquillo…”
intanto mentre il tizio, con la tipa o i bambini, è preso dal gattino, cominci ad allontanarti, in retro, apri la porta,
se ti guardano, dici cose come : “grazie, grazie, ci vediamo dopodomani sera, per qualsiasi cosa chiamami, qualsiasi ora…” e ti dilegui, fuggi, dici che hai l’aereo, il treno, e via.
Poi martedì sera chiami, chiedi se tutto bene, ascolti un po’, poi dici: “ascolta, se facessimo domani, per te sarebbe un problema?”
Ma no, cosa vuoi che sia, ormai cosa mi cambia, è già qui, un giorno in più o un giorno in meno, vai tranquillo.
L’indomani, fai la stessa telefonata, e proroghi al fine settimana.
A questo punto, nel 90% dei casi di solito ti ha già fatto capire che è disposto a tenerlo a tempo indeterminato.
Al 10% dei resistenti, alla fine della settimana, costernato, imbarazzato, umilmente, chiederai un grosso favore, di tenerlo ancora una settimana, ti stanno imbiancando la casa…
In questo modo, per esperienza, il 99% degli intrusi vanno a buon fine.
Quindi, quando ci assale l’angosciosa necessità di sterilizzare la gatta, ricordiamoci che l’alternativa esiste, ed è questa,
il metodo “insider cat” è l’unico metodo che funziona,
richiede un certo sbattimento, ma funziona, e ci gratifica,
non perdiamo tempo con annunci, telefonate, concentriamoci nel preparare la lista, e nell’agire con freddezza e determinazione quando scatta l’ora X;
dalla nostra missione dipendono quattro vite che faremo felici:
quella del cucciolo, che non viene soppresso;
quella del nuovo padrone del cucciolo, che vi ringrazierà;
quella della gatta-madre, che non viene sterilizzata;
e infine anche quella del padrone della gatta-madre, che non ha dovuto sopprimere i cuccioli;
e tutto questo con qualche telefonata, 30 euro, e uno show ben recitato!
cioè roba che si fa quotidianamente per guadagnare la pagnotta!
se chi trova un intruso, trova un tesoro, anche chi porta un intruso, porta un tesoro!
Invece di sterilizzarla, tiriamo fuori le unghie della gatta che c’è in noi…
Evviva la gatta!
(imago: l’intruso n.25, photo by Chiara Locatelli)