adv 700 mld euro

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tcNUOVO

Secondo il “calendario del cambiamento 2013”, una sorta di Frate Indovino ecologista, la spesa mondiale annua in pubblicità supera i 700 miliardi di euro, il che equivale a un contributo medio di 100€ a testa considerando tutta la popolazione mondiale  (ma moltiplica per 10 questa cifra, se vivi nel “primo mondo”, e per 100 se fai parte dell’elite). La pubblicità la paghiamo noi, ma non ci pensiamo mai, né quando la guardiamo , tantomeno quando acquistiamo qualcosa (qualsiasi cosa compriamo, dalla mozzarella alla monovolume, la paghiamo dal 10 al 70% in più, causa pubblicità).

Nel capitolo IX del Manifesto TurboComunista, si legge:

in una giornata qualsiasi l’uomo occidentale assorbe circa 3000 messaggi commerciali, nella quasi totalità stimoli alla competizione sociale e sessuale iniettati con  verbalizzazioni imperative e visualizzazioni ipnotiche – gli ambientalisti  dovrebbero capire che il vero pericolo ambientale, alla base di tutte le altre forme di inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra,  è proprio questo inquinamento da comunicazione che ogni giorno devasta, inquina e infine desertifica la mente di masse planetarie di uomini rendendoli consumisti e dunque inquinanti.

Patrick Le Lay, ex direttore della tv francese ZTF1, ha affermato: “Quello che noi vendiamo a Coca Cola è una parte del cervello umano disponibile”.

La nuova tendenza, in presenza di questi sintomi da collasso, è quella di ridurre l’inquinamento semiotico, stabilire una razione massima giornaliera, ridurre i grassi e gli zuccheri nella pubblicità, causa del diabete nel corpo sociale, e del buco nella semiosfera.

Meno messaggi, meno ridondanti, meno invadenti, meno inquinanti (carta plastificata, inchiostri chimici…).  Per molte aziende la pubblicità è una droga. Aiutiamole a smettere.

La mission del creativo, del pubblicitario, oggi, non è più nel convincere le aziende a fare pubblicità, ma a farne meno, e a comunicare in altro modo.