il compagno commissario Zuko aveva un problema, anzi due,
il problema del compagno commissario Zuko era una donna, anzi due,
le compagne gemelle Zuka e Zuki, che frequentava separatamente:
nei giorni pari subiva la compagna dominatrice sadica Zuka,
rossa di capelli, in abito di latex verde, labbra blu oltremare su fondotinta lillà;
nei giorni dispari sottometteva la compagna masochista schiava Zuki,
frangia d’argento su viso ceruleo, bocca verde pistacchio e tubino fuxia.
Per non darti imbarazzo, gli avevano detto entrambe, non ci vedrai mai insieme,
ma il compagno Zuko, psico-ingegnere alla direzione strategica del kgb,
sospettava si trattasse di un’unica compagna con personalità sdoppiata,
e sagacemente organizzò un piano per smascherare l’inganno.
Dovendo partire per una missione di tre mesi a Cuba, avendo l’aereo all’una del mattino e l’agenda fittissima, e volendo dare un ultimo bacio alle sue amanti, diede appuntamento
a Zuka alle 23.55 alla Porta Est di Glasnost Kastle e a Zuki alle 00.05 alla Porta Ovest.
Astutamente fece disporre gli specchi mobili di Glasnost Kastle come fossero telecamere in modo che potesse osservare le immagini riflesse di entrambi gli ingressi.
Ma disgraziatamente le compagne Zuka e Zuki invece di presentarsi all’appuntamento mandarono una staffetta con un messaggio congiunto:
al compagno commissario Zuko:
la tua statura morale non è degna della tua statura politica.
La staffetta chiese se c’era risposta. No, non c’era. Mestamente il compagno commissario Zuko salì sul grande Antonov militare.
Poco dopo il decollo, dalla cabina radio l’assistente marconista gli portò un messaggio proveniente da una Casa del Popolo di Mosca:
le compagne del popolo Zuka e Zuki augurano buon viaggio al compagno commissario Zuko e si augurano che il compagno Fidel Castro possa rimettergli la Zuko a posto!
Il marconista gli chiese se volesse mandare risposta. Il commissario scosse il capo.
Dentro di sé il compagno commissario Zuko pensava:
dovranno faticare lacrime e sangue per riconquistare i miei favori.
Dopo un lungo e movimentato volo senza riuscire a dormire, e un trasferimento in jeep sotto un caldo torrido, appena sistematosi nell’appartamento destinatogli, il caporale di guardia gli consegnò un telegramma proveniente dalla Segreteria del Soviet Supremo:
Buona permanenza a Cuba! Le compagne Zuka e Zuki annunciano con gioia al compagno commissario Zuko di essere state onorate dell’incarico di alleviare insieme
le notti insonni del compagno padre della patria e del popolo Josif Vissarionovic Stalin lungo tutto il rigido inverno russo!
(la “fabula erotica sovietica” è stata trovata dall’impresa di sgombero nell’archivio del dismesso consolato sovietico di Milano, databile primi anni Cinquanta, e tradotta dal russo dal compagno Bartolomeo Terracini. I disegni di Zuko, Zuka e Zuki e del Glasnost Kastle sono di Karim Rashid per Purho: https://www.facebook.com/purhodesign)