puro far nulla in Paris 1964

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PurhoKarim

le candele accese tutta la notte

leggendo Maigret  e fumando Gitanes,

all’alba ecco Cayenne, canarino sale e pepe,

poi in cyclette sul Tourmalet, sempre con Maigret,

e bicchierate di Perrier, fino a mezzogiorno,

alla pausa Bordeaux, con digestione Veuve Cliquot,

quindi pomeriggio Pernod, in terrazza a leggere

e serata Chartreuse, in poltrona, con pipa e Maigret:

il buon Simenon non aveva speranze, quell’estate,

lui scriveva un romanzo in sei giorni

ma io ne leggevo sei in un giorno

praticamente me lo bevevo

by Leone Belotti, imago by Karim Rashid per  http://www.purho.it/

 

troika erotica sovietica

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zukzukzuk

il compagno commissario Zuko aveva un problema, anzi due,

il problema del compagno commissario Zuko era una donna, anzi due,

le compagne gemelle Zuka e Zuki, che frequentava separatamente:

nei giorni pari subiva la compagna dominatrice sadica Zuka,

rossa di capelli, in abito di latex verde, labbra blu oltremare su fondotinta lillà;

nei giorni dispari sottometteva la compagna masochista schiava Zuki,

frangia d’argento su viso ceruleo,  bocca verde pistacchio e tubino fuxia.

Per non darti imbarazzo, gli avevano detto entrambe, non ci vedrai mai insieme,

ma il compagno Zuko, psico-ingegnere alla direzione strategica del kgb,

sospettava si trattasse di un’unica compagna con personalità sdoppiata,

e sagacemente organizzò un piano per smascherare l’inganno.

Dovendo partire per una missione di tre mesi a Cuba, avendo l’aereo all’una del mattino e l’agenda fittissima, e volendo dare un ultimo bacio alle sue amanti, diede appuntamento

a Zuka alle 23.55 alla Porta Est di Glasnost Kastle e a Zuki alle 00.05 alla Porta Ovest.

Karim Sketch_4

Astutamente fece disporre gli specchi mobili di Glasnost Kastle come fossero telecamere in modo che potesse osservare le immagini riflesse di entrambi gli ingressi.

Ma disgraziatamente le compagne Zuka e Zuki invece di presentarsi all’appuntamento mandarono una staffetta con un messaggio congiunto:

al compagno commissario Zuko:

la tua statura morale non è degna della tua statura politica.

La staffetta chiese se c’era risposta. No, non c’era. Mestamente il compagno commissario Zuko salì sul grande Antonov militare.

Poco dopo il decollo, dalla cabina radio l’assistente marconista gli portò un messaggio proveniente da una Casa del Popolo di Mosca:

le compagne del popolo Zuka e Zuki augurano buon viaggio al compagno commissario Zuko e si augurano che il compagno Fidel Castro possa rimettergli la Zuko a posto!

Il marconista gli chiese se volesse mandare risposta. Il commissario scosse il capo.

Dentro di sé il compagno commissario Zuko pensava:

dovranno faticare lacrime e sangue per riconquistare i miei favori.

Dopo un lungo e movimentato volo senza riuscire a dormire, e un trasferimento in jeep sotto un caldo torrido, appena sistematosi nell’appartamento destinatogli, il caporale di guardia gli consegnò un telegramma proveniente dalla Segreteria del Soviet Supremo:

Buona permanenza a Cuba! Le compagne Zuka e Zuki annunciano con gioia al compagno commissario Zuko di essere state onorate dell’incarico di alleviare insieme

le notti insonni del compagno padre della patria e del popolo Josif Vissarionovic Stalin lungo tutto il rigido inverno russo!

(la “fabula erotica sovietica” è stata trovata  dall’impresa di sgombero nell’archivio del dismesso consolato sovietico di Milano, databile primi anni Cinquanta, e tradotta dal russo dal compagno Bartolomeo Terracini.  I disegni di Zuko, Zuka e Zuki e del Glasnost Kastle sono di Karim Rashid per Purho: https://www.facebook.com/purhodesign)

quasi catula

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neveUD

…apta amori sine timore effusiones petens

quasi catula omnium subito oblita…

… atta all’amore e desiderosa di effusioni senza timore 

come una gattina capace di dimenticare tutto…

(just like a little kitty able to forget everything:

e dimenticatevi questo post, che pubblichiamo in via del tutto eccezionale,

trattandosi della catula Neve, nostra coinquilina, ultravanitosa, iperdispettosa,

molto sanguinaria, capace di fare fuori un pettirosso e poi venire a fare le fusa,

qui fotogratafa da Jennifer Gandossi in qualità di modella (la catula Neve, non la bipede Jennifer) e musa della next publishing “fabula de amore in vitro/pulcherrima puella erat et pura”

una fabula latina scritta da Leonidas Calepinus e scelta come tema della nuova collezione disegnata da Karim Rashid per Purho,

https://www.facebook.com/purhodesign

cioè ciotole di mega lusso in vetro di Murano, che sarebbero per uso bipede, ma il vostro upperdog in qualità di tester le ha usate per papparsi la sbobba originariamente cucinata per la catula Neve, tutta presa a farsi fotografare,

un fantastico mix bio di  fegato, cuore e polmoni,

una ricetta, una ciotola che potremmo a questo punto battezzare “interiora-design”,

ci aggiungerei anche una presa di cervella tagliuzzate, e rognone a volontà.