giorno da cani

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storia vera: il mio amico Fido, mastino ex randagio, adottato da un giovane “marcione”

(jeans unti, anfibi anche d’estate, t-shirt anche d’inverno, capelli a treccine, piercing, tatuaggi, spinelli, birre, alone di puzza a due metri, alito di fogna)

una sera, dopo circa 48 ore passate in solitudine nel bilocale senza balconi del marcione, senza cibo, bevendo nel water (dopo essere riuscito non senza fatica a sollevare l’asse) in preda a un attacco di malinconia bestiale, comincia a uggiolare,

a mezzanotte, i vicini si consultano, e chiamano i pompieri, i pompieri chiamano i vigili, aprono la porta, tra gli altri olezzi riconoscono il tipico odore di marjuana, nel bagno trovano 4 piante,

in quel mentre arriva il marcione, ubriaco perso, lo arrestano, lo processano per direttissima, Fido viene affidato al canile,

dopo qualche giorno incredibilmente viene adottato da una bella signorina, una ballerina sudamericana, molto elegante che vive in una bella villetta con giardino e lo fa rimettere a nuovo, tutte le vaccinazioni, i documenti, e qualche giorno dopo lo porta con sé per un viaggetto in aereo a Barcellona,

Fido non è mai stato in aereo, davvero un trauma, gli fanno un’iniezione per addormentarlo, si risveglia a Barcellona,

il giorno dopo, la bella signorina lo porta in un posto strano, un seminterrato in periferia, un posto che a Fido non piace, sente odore di sangue e di disinfettanti,  e di nuovo lo fanno addormentare,

quando si risveglia non si sente molto bene, quasi non si regge sulle zampe, gli pare di avere un peso sullo stomaco, un grosso peso, e un bruciore tremendo sotto la pancia, dove scopre di avere una cicatrice, o meglio una cucitura, lunga venti centimentri,

il giorno dopo la bella signorina lo porta di nuovo in aeroporto, e di nuovo lo sedano, è già la terza iniezione sonnifera in tre giorni, e così  finalmente tornano a casa, sbarcano a Orio al Serio,

ma la bella signorina invece di portarlo con sé nella bella villetta, lo affida a due bruttissimi ceffi, anche loro sudamericani, che lo caricano in macchina, lo portano in un posto che a Fido non piace, sente odore di sangue e disinfettanti, ma la forza di abbaiare, ribellarsi o mordere proprio non ce l’ha,

così subisce la quarta iniezioni in quattro giorni, ma stavolta non si risveglia più,

la sua carcassa, insieme a quella di altri 48 cani, viene ritrovata dagli agenti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Milano-Mecenate,  che smascherano questa rete di trafficanti di droga (75 persone, per lo più colombiani e messicani) che operava in Lombardia in questo modo: usava grossi cani come corrieri aerei, li imbottiva di droga, e all’arrivo li macellava per recuperare il carico.

(L’immagine di copertina di “Giorno da cani” è quella di un romanzo, ma la vicenda purtroppo è vera, tratta dalle cronache)