bg13/12 digit invaders

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bergamo 13 dicembre S.Lucia regaliamo alla città un’invasione digitale

in parole power parliamo di invasioni a scopo di ri-creazione culturale site specific organizzate via web tam tam,

scegli un luogo trascurato, maltrattato o ignorato,

un centro storico, o sito monumentale o naturale,

puoi semplicemente raccontare e mostrare il luogo, o fare una performance/evento,

e lo fotografi, condividi e documenti come  #invasioni digitali utilizzando i social media (twitter, instagram, pinterest),

le #invasioni digitali sono una rete di eventi di co-creazione del valore culturale territoriale,

la prima ondata di invasioni/liberazioni si è tenuta tra il 20 e il 28 aprile,  ha coinvolto circa 10.000 invasori in oltre 200 invasioni con un pubblico on line di 1,5mln di persone,

la prossima invasione è stata indetta per il 13 dicembre,

che coincide con la data scelta dal fantomatico comitato “controcultura Bg2019 pianoB/festival dell’ignoranza” per lanciare dei segni, praticare degli esorcismi, o semplicemente incontrarsi

dunque Bg12/13 è la notte di S.Lucia a Bergamo, al momento sono 5 le idee che mi sono venute o arrivate e lancio o rilancio e propongo:

1) adotta un totem: i 100 totem “voglio Bg2019”, coprirli, usarli come bacheca di quartiere, o smontarli (o mettergli sopra un ombrello e aprirne un lato, farne delle cabine di privacy urbana, con una tendina?

2) parco della rocca: sul luogo della frana, piantare alberi di natale “liberati”, o i propri alberi di natale donati alla rinascita del parco

3) berghem street/ bergheimer: in via Colleoni, in via Beltrami, in via Nullo, in via Locatelli e in via Quarenghi azione di inquinamento sonoro con attori megafonati-altoparlanti che walking speaker leggeranno la vera storia di Colleoni, Beltrami, Locatelli, Nullo e Quarenghi.

4) biblioteca a.may, in piazza vecchia, o in altra area culturale dismessa (per es. cortile ex  mercato ortofrutticolo liberty già biblioteca tiraboschi via s.giorgio):

berghem burning books – liberazione culturale neosituazionista

hai scritto un libro, hai un romanzo nel cassetto, un dattiloscritto in copia unica?

portalo alla burning books night!

te ne facciamo leggere mezza pagina, mostriamo titolo e autore, e poi lo bruciamo

lo getti tu stesso nel grande falò open air, sul quale utilmente produrre caldarroste e maxi polente a nastro,

e si potrebbe estendere agli artisti, facciamo vedere il tuo quadro, diciamo il tuo nome, e poi lo bruciamo,

in questo modo i writer e gli artisti mandano un messaggio molto chiaro: esistiamo, siamo portatori di una nuova cultura-combustibile, con la quale abbiamo intenzione di sfamarci

5) nell’occasione, chiedere alla Sartirani o alla Olivares di vestirsi da S.Lucia (e a Tentorio da asinello) e partecipare alle invasioni digitali portando in dono da distribuire agli artisti poveri “quel che resta del budget cultura”, in banconote di piccolo taglio, 10€,

e così facciamo anche di Piazza Vecchia la prima piazza al mondo con ingresso a pagamento, cioè ti paga il comune per entrarci,

e con questo concludiamo l’esorcismo su Bg2019,  e cominciamo il vero lavoro per ribaltare berghem city in una città di cultura europea.

imago by Ryan Snieder, inadawords.com

Bg 2019/pianoB: progetto Bergheimer

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NulloCheFuxia

Bergheimer (Bergamaster): opportunità per scultori, architetti, designer:

vogliamo esibire “come si deve” i grandi bergamaschi, nascosti o dimenticati, i padri della patria, e della cultura,

non con effimeri totem pubblicitari, ma con grandi sculture permanenti nella scenografia madre, le mura venete.

Diamo immediata e duratura riconoscibilità storica-culturale alle icone della città che incarnano i più nobili valori della gens bergheimer: incoscienza, determinazione, genio, eroismo

– aereo biplano Ansaldo di Antonio Locatelli, in una bolla, cupola o piramide di vetro sullo spalto di S.Giovanni

– statua equestre di Bartolomeo Colleoni, la “più bella statua equestre del mondo”, copia gemella in bronzo dell’originale del Verrocchio e Leonardo di Venezia,  sul baluardo di S.Giacomo,

– busto marmoreo di Ambrogio da Calepio, l’inventore del vocabolario, precursore del web, sul baluardo di S.Agostino,

– statua del “più bello dei mille” Francesco Nullo, gigante, in cemento, come statua della libertà, sul mastio della Rocca

(oppure: in via autostrada/città dei mille, come colosso di Rodi)

imago: Francesco Nullo è + figo di Che Guevara, 2013by CpFfe 

Bg2019 pianoB: progetto Bergheimat

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il vero lavoro dell’artista e dell’intellettuale

consiste nel sovvertire e ricreare il mondo

Bergheimat (Bergamart)

opportunità per scrittori, saggisti, romanzieri, poeti, pittori, scultori, fotografi, disegnatori, musicisti, compositori, videomaker, registi.

Start: per essere una città d’arte e di cultura, bisogna coltivarle, l’arte e la cultura, come piante vive, alberi da frutto, e poi anche addentare il frutto della conoscenza.

In una città d’arte occorrono artisti e intellettuali veri, capaci, potenti, in quantità, che producano cibo per la mente, idee, libri, immagini, progetti, opere, onde.

Invece a Bergamo abbiamo una società culturale statica, piramidale come una torta da cerimonia,

al vertice vecchie cariatidi di vario tipo, di rappresentanza o di potere,

poi uno strato rigido di burocrati chiesa, comune e azienda, che foraggiano una pletora di grandi leccapiedi, che danno lavoro o lavoretti a schiere di mezze seghe ammanicate di vario tipo,

tutto questo in un contesto fatto per la maggioranza di onesti depressi anche disgustati, con parecchi talenti inespressi, e con ogni probabilità anche qualche genio incompreso.

Up: il lavoro da fare consiste semplicemente nel ribaltare la piramide, cioè distribuire la torta. Per questo il pianoB.

Trovare, valorizzare i geni incompresi cominciando col far esprimere i talenti veri, con un programma, un investimento vero per avere il prodotto, produrre cultura:

questo si può fare decidendo, per esempio, di utilizzare questo budget di 200.000€/anno non già – come stanno facendo – per piazzare ogni tre mesi centinaia di incredibilmente costosi totem insulsi inutili ignoranti e inquinanti,

ma invece per finanziare ogni anno 100 artisti, o meglio produrre 100 opere,

con tematica site-specific Bergamo: spirito del luogo, carattere, storia, sia con opere nuove che proponendo concorsi tematici,

ad esempio: romanzi storici sui grandi bergheimer del passato, romanzi psicologi sulla psicologia-follia bergheimer,

reinterpretazioni contemporanee dei grandi maestri come Fra Galgario o il Moroni, in grado di ritrarre il vero volto, l’espressione, la psiche, l’anima dell’homo bergomens,

nuove esecuzioni e incisioni di capolavori “vergini” della musica barocca (Pietro Antonio Locatelli dovrebbe essere per Bergamo quel che Vivaldi è per Venezia…)

l’idea Bergheimat è ovvia e semplice: un concorso-premio d’arte multisciplinare  per la produzione (cioè sostegno pubblicazione, esecuzione, installazione, distribuzione, diffusione, promozione) delle 5  migliori opere (romanzo, saggio, opera d’arte visiva, composizione musicale, video/film)

– premio narrativa bergheimat (coinvolge autori, editori, fiera del libro, stampatori agenti, potrebbe assorbire e implementare il premio Narrativa Bergamo  come evento propositivo di nuove opere)

– premio arte bergheimat (coinvolge artisti, scuole d’arte, gamec, a.carrara, gallerie d’arte, collezionisti, deve riprendere, rilanciare la tradizione del premio d’arte Bergamo, che negli anni Trenta aveva rilevanza internazionale)

– premio musica bergheimat (coinvolge musicisti, compositori, classica, jazz, pop, organizzatori, scuole, cdpm, conservatorio Donizetti, festival pianistico, bg jazz, radio locali, etc)

– premio video bergheimat (coinvolge filmaker, registi, fotografi, attori, scenografi, sceneggiatori, produttori, rassegne, bg film meeting, sale cinematogr, tv locali)

Budget: con il “progetto ufficiale” stiamo spendendo 1 milione di euro solo per il misterioso progetto del team-lobby Olivares e per i totem-spazzatura,

con il pianoB – premio Bergheimat tra 5 anni avremo speso questo milione per avere 100 nuovi romanzi e saggi, 100 opere d’arte contemporanea, 100 prodotti musicali 100 prodotti video,

il 90% di queste opere certamente sarà e resterà nella categoria “opere minori”, ma altrettanto certamente tra 5 anni avremo creato 5-10 autori, artisti, e opere in grado di affermarsi a livello nazionale e internazionale,

e con ciò avremo avremo creato un patrimonio culturale contemporaneo radicato in città e diffuso nel mondo,

avremo persone che vengono a vedere la città che hanno visto in un film, o letto in un romanzo storico,

cosa che oggi non accade perché manca il prodotto, le opere,

ha un bel dire la Olivares che Bergamo non si sa vendere come città d’arte: peggio, non vuole, o non può, perché non ha, o non vuole avere, il prodotto vero, la cultura viva, contemporanea,

Bergamo è probabilmente l’unica città italiana che non ha nemmeno uno scrittore affermato, di livello nazionale, e non solo contemporaneo, ma in tutto il Novecento e l’Ottocento…

e non perché non siano esistiti o non esistano scrittori e opere degne, ma perché per una specie di ignoranza-arroganza-provincialismo di sistema e di carattere, non vengono riconosciute, né prodotte e valorizzate:

pare assurdo, ma oggi sta accadendo questo: la città di Bergamo per proporsi come capitale della cultura ha il coraggio di spendere 1 milione di euro in totem e team internazionali,

ma non ha il coraggio di spendere 1 euro per un libro, o un’opera d’arte, cioè il prodotto, la cultura, quella “sostanza” che non c’è, e che si pretende di promuovere spendendo 1 milione in “fumo”.

(abstract da Bergheimat, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

immagine: il Teatro Sociale di Bergamo Alta, luogo magico, di grandissima suggestione, perfetto per mostre ed eventi culturali:

con la pretesa di “riportarlo in vita”, la banale ristrutturazione ha di fatto ucciso lo spirito di questo spazio che nella sua nuda austerità disponeva di una mistica della luce ormai perduta,

in questo ex-teatro la “luce del vero” penetrava improvvisa e misteriosa dall’alto, una lama nell’ombra come un grido nel silenzio,

ti trascinava nelle danze del pulviscolo, metteva le ali ai tuoi pensieri.