loqui vel ipsa saxa docet

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AmbrogioDaCalepio

oggi usiamo google e wikipedia,

ieri usavamo l’enciclopedia,

ma per tre secoli, dall’invenzione della stampa fino a ieri, letterati, ricercatori e scrittori di tutto il mondo hanno usato il Calepino,

ossia il vocabolario, il libro più stampato dopo la bibbia, che prende nome dal suo inventore, il frate bergamasco Ambrogio da Calepio,

uno che nell’aldilà dà del tu ai giganti della comunicazione di ogni epoca, Gutenberg, D’Alembert e Steve Jobs,

uno che ha capito nel 1500 l’importanza del link, cioè dell’agganciare tra loro in una rete  parole di lingue diverse e significato comune, il precursore del web, il padre della comunicazione,

per la prima volta, grazie al Calepino, il popolino illetterato poteva capire il Latinorum usato da papi e imperatori per imporre leggi astruse,

omaggiato nei secoli da autori di ogni tipo e cultura come Rabelais, Giordano Bruno, Luigi Pirandello e molti altri che gli hanno dedicato parole solenni,

un genio che ha passato tutta la vita lavorando alla sua creazione, nel convento di Sant’Agostino, a Bergamo, dove è sepolto senza alcuna lapide, senza alcuna targa, nell’ignoranza totale dei suoi concittadini,

un’iscrizione sepolcrale mai realizzata, tramandata a memoria, recita:

SEPULCRALEM HUNC LAPIDEM QUISQUIS OFFENDIS

VOCALEM ESSE NE STUPEAS LOQUI VEL IPSA SAXA DOCET

PER QUEM LITERAE VIVUNT AMBROSIUS CALEPINUS

o tu, chiunque tu sia, che ti imbatti in questa pietra sepolcrale,

non ti meravigliare che sia dotata di voce: persino ai sassi insegna a parlare

Ambrogio da Calepio, grazie al quale la cultura letteraria è viva.

Post Scriptum: Ambrogio da Calepio è un gigante che poteva da solo sostenere la candidatura di Bergamo a capitale della cultura, ma evidentemente nel team Sartirani-Olivares non sanno nemmeno chi sia, e infatti il suo nome non è mai apparso nelle varie gallery e totem di  bergamaschi illustri scelti a testimonial dal comitato.

Commento Calepio Press sul comitato Bg2019: #pensacheignoranza

(Calepio Press est 1504 nel nome e nello spirito di Ambrogio da Calepio: Press, prima che inglese, è abbrev. latina di pressio, pressionis, il gesto dello stampatore sul torchio, a creare impressiones)

Imago: A. da Calepio svegliatosi nella tomba viola di rabbia alla notizia che in un museo cittadino le didascalie sono state sostituite da astrusi codici QR

nemo propheta in patria

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AmbrogioDaCalepio2

(de Ambrosii Calepinii Lexicon in patria oblitteratus / latina – italica – anglica versio)

nemo propheta in patria est in specie si mala tempora currunt

sicut Ambrosius noster conditor Calepinus a Bergomi MMXIX comitato oblitteratus

quamvis Ambrosius magnificus antenatus internet sit cum anno domine MDII primus lexicon creavit

et populus statim intelligere potuit in vulgari latinam missam et  legem Ambrosio gratias

postea multiplas editiones fecerunt in globis linguisque terrarum et omnes linguae mundi in coniunctione semiotica omnibus fuerunt

ergo Ambrosii supulchro epigramma recitat  eum loqui vel ipsa saxa docet

sed Bergomi rectores saxorum stolidiores manifesto videntur

LEONE XIV – ANNO DOMINE MMXIII DIXIT – EGO VOS SUM

nessuno è profeta in patria specie se corrono tempi cupi

è il caso del nostro fondatore Ambrogio da Calepio dimenticato dal comitato Bergamo2019

nonostante sia il magnifico precusore di internet  avendo inventato nel 1502 il primo vocabolario che permise al popolo di comprendere direttamente in volgare le parole latine delle funzioni religiose e degli editti legislativi;

in seguito il Calepino fu il primo best seller della storia, stampato in moltissime versioni e tutte le lingue del mondo  furono interconnesse per tutti;

ecco perché sulla tomba di Ambrogio da Calepio un’epigrafe recita

che Ambrogio da Calepio insegna a comunicare perfino ai sassi,

ma evidentemente i rettori di Bergamo sono più stolidi dei sassi.

LEONE XIV – proprietà letteraria 2013 – IO SONO VOI

nobody is prophet in fatherland, especially in badtimes

so our founder Ambrogio da Calepio is forgotten by Bergamo2019 committee

in spite of he is the magnificent precursor of world wide web since he created the first dictionary in 1502 so that common people could understand in italian church’s and king’s latin language;

then many editions were made all in the world and every language’s meanings were linked each others;

that’s why on Ambrogio’s tomb an epigraph says: also to stones he teaches how to communicate;

but obviously Bergamo’s leaders are stubborner than stones.

LEONE XIV – copyright  2013 – I’M YOU

imago: Ambrosius Calepinus Lexicon auctor et Calepio Pressiones conditor in MDII