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A prescindere da chi la vincerà, se il Bayern o il Borussia,

il dato significativo della Uefa Champions League 2013 è questo:

nel cuore di milioni di spettatori è cambiata “la musichetta”,

Tchaikosvsky, detto Cià-i-coski, prende il posto dell’ouverture di J.S. Bach,

“Quando sento la musichetta della Champions League, mi gaso tantissimo”

disse tempo fa Pippo Inzaghi, esprimendo un sentimento condiviso

da un’intera generazione di calciatori e telespettatori calciofili:

una frase che evidentemente ha colpito anche gli strateghi della Gazprom,

che hanno pensato di diventare nuovo main sponsor della Champions League,

e proporre una nuova euro-musichetta in modo da affiancare al canonico e teutonico Bach, attualmente suonato da Ford e Heineken,

il russo e iper-romantico Tchaikosvsky, noto per “Lo schiaccianoci”, “Il lago dei cigni” e la sinfonia n6 detta “La patetica”.

La “musichetta” della Champions League, a livello di comunicazione,

è uno dei più pervasivi fattori di consenso globale del target maschile.

Se Bach portava il maschio a sublimarsi in una dimensione eroico-mitica per via razionale,

Tchaikosvsky ti spacca il cuore e ti trascina a sprigionare la passione repressa,

è questo il senso psico-emotivo all’attacco del concerto per piano n1,

pezzo molto noto, che la maggioranza ha “già sentito” da qualche parte, in qualche film

o in qualche sigla: per il precedente di massa più illustre, occorre tornare indietro 30 anni,

alla cerimonia ufficiale d’inaugurazione delle Olimpiadi di Mosca 80:

dove il tedoforo faceva il suo ingresso nello stadio Lenin su queste stesse note Tchaikosvky n1, allora per la mitologia CCCP,  oggi per Gazprom;

Questo concerto in realtà ebbe una storia curiosa: il committente russo lo rifiutò (“banale, rozzo e mal scritto” oltre che “ineseguibile”) chiedendogli di riscriverlo da capo,

per fortuna  Tchaicovsky offeso non toccò una nota e lo propose negli Usa a Von Bulow che lo eseguì a Boston decretandone il successo.

Tra le esecuzioni più celebri: Horowitz, diretto da Toscanini, e Richter, diretto da Karajan.

Il filmato d’animazione che “accompagna” perfettamente Tchaikovsky

è firmato da Alexander Petrov, già premio oscar per “il vecchio e il mare”

con il clou narrativo al centro esatto dello spot, quando il ritorno della tonica musicale

cade precisamente sull’esplosione di gioia dello spettatore.

Alla fine dello spot, con tutta la cattiva volontà possibile,

fermamente convinti che Gazprom e Uefa siano enti immorali di prima fascia,

non si può che ammettere il livello eccelso dello spot Gazprom Uefa.

Considerando che il jingle è grande musica classica russa,

che il regista è un russo che ha vinto l’oscar nel cinema d’animazione,

che l’agenzia è russa e il cliente una multinazionale russa,

possiamo dire che con l’adv gas-football Gazprom Uefa

nasce un nuovo trend adv, iper-romantico, sognante, esplosivo:

la pubblicità russa (e lo spettatore si sveglia).

Unicredit? Da non credere!

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bbarzOK

sono nata nel 43 a Stalingrado durante un bombardamento,

per questo mia madre mi ha chiamato Borislava, coraggiosa in guerra,

ieri sera ho festeggiato 70 anni bevendo vodka e facendo la guerra col signor Antonio,

che ha solo due anni più di me, ma ha avuto un leggero ictus vent’anni fa, quando era impiegato statale, e da allora ha la pensione di invalido del lavoro,

io invece ho studiato balletto, architettura, tedesco e francese,

poi sono stata nove anni in un campo di lavoro in Siberia,

poi sono stata riabilitata,

poi è crollato il comunismo,

adesso parlo anche italiano, e preparo da mangiare al signor Antonio, gli faccio il bucato, le pulizie, la spesa, gli cambio il pannolone e guadagno 5€ all’ora;

la discussione è cominciata dopo cena, quando il signor Antonio ha detto:

“dai Borislava, è il tuo compleanno oggi, prendi la vodka, siediti qui a vedere la partita con me”

a me il calcio non interessa, ma la vita è una sorpresa, e come dice il signor Antonio quando guarda la televisione dieci ore al giorno: “c’è sempre da imparare”;

così ho imparato che per vedere la partita Bayern Monaco – Juventus su Sky basta schiacciare OK sul telecomando, e si pagano 10€ a Sky, proprio come 2 ore di badante;

“però tu cucini meglio” ha scherzato il signor Antonio;

durante la partita, prima e dopo, ho cercato di spiegare al signor Antonio che la musichetta della Champions League che tanto gli piace è musica sacra barocca, scritta da Johan Sebastian Bach, ma lui non mi ha creduta, pensava a uno scherzo,

“è il ritornello pubblicitario della birra Heineken” diceva lui

“è Johan Sebastian Bach, il kantor” dicevo io

“no, hai ragione, non è la Heineken, è la pubblicità della Ford”  diceva lui

Poi nell’intervallo hanno trasmesso un nuovo spot della Gazprom.

“è il nuovo main sponsor della Champions League” ha spiegato il signor Antonio,

e io “ma questo è Tchaikovsky, concerto per piano n.1!”

allora il signor Antonio è scoppiato a ridere, sicuro scherzavo,

e mi sono messa a ridere anche io, ma poi mi sono arrabbiata: “Come potete essere così ignoranti, voi uomini italiani? Vi possono dire che gli asini volano, e siccome l’hanno detto in televisione voi pensate che è vero!”

“Dai Borislava, secondo te milioni di spettatori sono tutti degli idioti, degli ignoranti da prendere in giro come vogliono?”

“Precisamente!” “E come fai a dimostrarlo, Borislava? Dai!”

In quel momento, in televisione, finita la sigla della Champions League, è apparso il nome Unicredit

e nelle nostre orecchie sono risuonate le seguenti parole: “La partita Bayern Monaco – Juventus è stata offerta da Unicredit”.

“Ha sentito signor Antonio cosa hanno appena detto?”

Sono saltata in piedi!

“Paghi 10€ presi dalla pensione per vedere la partita, e alla fine della partita sei già convinto che l’abbia offerta Unicredit! Da non credere! Se riescono a fare questo, possono fare tutto!”

“Hai ragione” mi ha detto abbattuto.

Ma io ero più abbattuta di lui, e pensavo: sono io l’ìdiota, è Borislava la più ignorante di tutti,

perchè è Borislava che paga la Champions League, con il suo lavoro, e senza nemmeno saperlo.