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SenecaNerone

formae quae optima sunt esse communia

omnia cum omnibus communicamus

ad vitam communem agendam nati sumus

le idee migliori sono di proprietà comune

condividiamo ogni cosa con tutti

siamo nati per vivere in comunione

(Seneca, epistulae; imago: Seneca istruisce Nerone)

ignorantissima mattarellum aut matellam in capitem

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socrate_e_santippe

ignorantissima et formosa perfecta est mulier

dixit Socrates et pulchram Xantippem uxorem duxit

sed ea mox fessa verbosissimi coniugis

hysterica et furiosa ingiurias in publico et contumelias domi in maritum iacebat

et filios monebat vae vobis si virtutem et sapiantiam secuti estis sicut pater vester

et cum Socrates nocte silens redebat mattarellum aut matellam in capitem eius deturbabat

Atheniensis vir primus auctoritate et sapientia in potestate uxoris flagitiose erat

ergo Alcibiades amico querit cur eam derelinquendam non esset

et Socrates respondit Xantippem sibi optimam palestram vitae esse

lata foemina lata omnia

la moglie perfetta è molto ignorante e molto formosa disse Socrate e condusse in sposa la bella Santippe,

ma lei presto stanca del verbosissimo coniuge isterica e furiosa lanciava al marito insulti in pubblico e offese in privato e ammoniva i figli: guai a voi se seguite la virtù e il sapere come vostro padre,

e quando Socrate la notte rientrava silenzioso gli rovesciava addosso il mattarello o il pitale dell’urina,

il primo nobiluomo Ateniese per autorità era scandalosamente soggiogato dalla moglie,

perciò Alcibiade chiese all’amico perchè non la lasciasse e Socrate rispose che Santippe era per lui la miglior palestra di vita: sopportata la femmina, si sopporta tutto.

(imago: Reyer van Blommendael, 1628-1675, Santippe rovescia il pitale in testa a Socrate)

ignora legem

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singer_jim_morrison-209174

ignora legem

et singolare ius tibi statutum erit

ignora futurum

et fornicando bibens carpe diem

ignora te ipsum

et ferina ignorantia ultra te ferat

ignora omnia officia

et si pro vivere tibi reptandum est  exsurge et exi

(ultra ignorantis adclarati manifestus

male viventis in turbae cultus Leo XIV fecit)

ignora la legge e ti faranno le leggi speciali

ignora il futuro e vivi alla giornata facendo sesso mentre bevi

ignora te stesso e l’ignoranza bestiale ti porterà oltre

ignora ogni obbligo

e se per vivere devi strisciare, alzati e muori

(manifesto dell’ultra ignorante dichiarato mal-vivente nella cultura di massa

by Leone XIV ex catilinarie-elogio della follia-jim morrison remixed and latino traducta)

de docta ignorantia anno domini MCDXL

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doctaIgn2

qui veritatem absolutam habere putat

vero inconsciae ergo absolutae ignorantiae captivus est

autem nescire semper scire oportet

doctus est qui ignorantiam suam scit

ita adproquinquans ut extendens limes sapientiae

id est docta ignorantia

plura gnoscis plura ignorare scis

Riguardo la dotta ignoranza nell’anno del Signore 1440: chi crede di possedere la verità assoluta in realtà è prigioniero di un’ignoranza inconsapevole e dunque assoluta,

invece è necessario sapere sempre di non sapere

è dotto colui che conosce la propria ignoranza

sicché il limite della conoscenza avvicinandosi si estende

ecco cos’è la dotta ignoranza: più cose conosci, più cose sai di non conoscere

(Nicolaus Cusanus, De docta ignorantia, MCDXL,

sub interpretatione Leoni Decimoquarti Ponteficis)

beatae ignorantiae evangelii laudatio

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UBIcultura

pecunia ignorans et pecunia docta similiter olet

quod haec celata maioribus gestavis et minoribus patefacta

laudatus este domine ab inferiis ad astra

Elogio evangelico della beata ignoranza

 il denaro ignorante e il denaro acculturato puzzano allo stesso modo,

“ti benedico, signore del cielo e della terra,

perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11, 25).

 

Bg2019 pianoB: progetto Bergheimat

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14premioh

il vero lavoro dell’artista e dell’intellettuale

consiste nel sovvertire e ricreare il mondo

Bergheimat (Bergamart)

opportunità per scrittori, saggisti, romanzieri, poeti, pittori, scultori, fotografi, disegnatori, musicisti, compositori, videomaker, registi.

Start: per essere una città d’arte e di cultura, bisogna coltivarle, l’arte e la cultura, come piante vive, alberi da frutto, e poi anche addentare il frutto della conoscenza.

In una città d’arte occorrono artisti e intellettuali veri, capaci, potenti, in quantità, che producano cibo per la mente, idee, libri, immagini, progetti, opere, onde.

Invece a Bergamo abbiamo una società culturale statica, piramidale come una torta da cerimonia,

al vertice vecchie cariatidi di vario tipo, di rappresentanza o di potere,

poi uno strato rigido di burocrati chiesa, comune e azienda, che foraggiano una pletora di grandi leccapiedi, che danno lavoro o lavoretti a schiere di mezze seghe ammanicate di vario tipo,

tutto questo in un contesto fatto per la maggioranza di onesti depressi anche disgustati, con parecchi talenti inespressi, e con ogni probabilità anche qualche genio incompreso.

Up: il lavoro da fare consiste semplicemente nel ribaltare la piramide, cioè distribuire la torta. Per questo il pianoB.

Trovare, valorizzare i geni incompresi cominciando col far esprimere i talenti veri, con un programma, un investimento vero per avere il prodotto, produrre cultura:

questo si può fare decidendo, per esempio, di utilizzare questo budget di 200.000€/anno non già – come stanno facendo – per piazzare ogni tre mesi centinaia di incredibilmente costosi totem insulsi inutili ignoranti e inquinanti,

ma invece per finanziare ogni anno 100 artisti, o meglio produrre 100 opere,

con tematica site-specific Bergamo: spirito del luogo, carattere, storia, sia con opere nuove che proponendo concorsi tematici,

ad esempio: romanzi storici sui grandi bergheimer del passato, romanzi psicologi sulla psicologia-follia bergheimer,

reinterpretazioni contemporanee dei grandi maestri come Fra Galgario o il Moroni, in grado di ritrarre il vero volto, l’espressione, la psiche, l’anima dell’homo bergomens,

nuove esecuzioni e incisioni di capolavori “vergini” della musica barocca (Pietro Antonio Locatelli dovrebbe essere per Bergamo quel che Vivaldi è per Venezia…)

l’idea Bergheimat è ovvia e semplice: un concorso-premio d’arte multisciplinare  per la produzione (cioè sostegno pubblicazione, esecuzione, installazione, distribuzione, diffusione, promozione) delle 5  migliori opere (romanzo, saggio, opera d’arte visiva, composizione musicale, video/film)

– premio narrativa bergheimat (coinvolge autori, editori, fiera del libro, stampatori agenti, potrebbe assorbire e implementare il premio Narrativa Bergamo  come evento propositivo di nuove opere)

– premio arte bergheimat (coinvolge artisti, scuole d’arte, gamec, a.carrara, gallerie d’arte, collezionisti, deve riprendere, rilanciare la tradizione del premio d’arte Bergamo, che negli anni Trenta aveva rilevanza internazionale)

– premio musica bergheimat (coinvolge musicisti, compositori, classica, jazz, pop, organizzatori, scuole, cdpm, conservatorio Donizetti, festival pianistico, bg jazz, radio locali, etc)

– premio video bergheimat (coinvolge filmaker, registi, fotografi, attori, scenografi, sceneggiatori, produttori, rassegne, bg film meeting, sale cinematogr, tv locali)

Budget: con il “progetto ufficiale” stiamo spendendo 1 milione di euro solo per il misterioso progetto del team-lobby Olivares e per i totem-spazzatura,

con il pianoB – premio Bergheimat tra 5 anni avremo speso questo milione per avere 100 nuovi romanzi e saggi, 100 opere d’arte contemporanea, 100 prodotti musicali 100 prodotti video,

il 90% di queste opere certamente sarà e resterà nella categoria “opere minori”, ma altrettanto certamente tra 5 anni avremo creato 5-10 autori, artisti, e opere in grado di affermarsi a livello nazionale e internazionale,

e con ciò avremo avremo creato un patrimonio culturale contemporaneo radicato in città e diffuso nel mondo,

avremo persone che vengono a vedere la città che hanno visto in un film, o letto in un romanzo storico,

cosa che oggi non accade perché manca il prodotto, le opere,

ha un bel dire la Olivares che Bergamo non si sa vendere come città d’arte: peggio, non vuole, o non può, perché non ha, o non vuole avere, il prodotto vero, la cultura viva, contemporanea,

Bergamo è probabilmente l’unica città italiana che non ha nemmeno uno scrittore affermato, di livello nazionale, e non solo contemporaneo, ma in tutto il Novecento e l’Ottocento…

e non perché non siano esistiti o non esistano scrittori e opere degne, ma perché per una specie di ignoranza-arroganza-provincialismo di sistema e di carattere, non vengono riconosciute, né prodotte e valorizzate:

pare assurdo, ma oggi sta accadendo questo: la città di Bergamo per proporsi come capitale della cultura ha il coraggio di spendere 1 milione di euro in totem e team internazionali,

ma non ha il coraggio di spendere 1 euro per un libro, o un’opera d’arte, cioè il prodotto, la cultura, quella “sostanza” che non c’è, e che si pretende di promuovere spendendo 1 milione in “fumo”.

(abstract da Bergheimat, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

immagine: il Teatro Sociale di Bergamo Alta, luogo magico, di grandissima suggestione, perfetto per mostre ed eventi culturali:

con la pretesa di “riportarlo in vita”, la banale ristrutturazione ha di fatto ucciso lo spirito di questo spazio che nella sua nuda austerità disponeva di una mistica della luce ormai perduta,

in questo ex-teatro la “luce del vero” penetrava improvvisa e misteriosa dall’alto, una lama nell’ombra come un grido nel silenzio,

ti trascinava nelle danze del pulviscolo, metteva le ali ai tuoi pensieri.

 

ultra Noceram Inferiorem Lecta non intellegit

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nocerainf

ultra1 Noceram Inferiorem Lecta2 non intellegit

una svelatum est artificium pallae pedestrorum

tum duumvir3 Lecta maximum rigorem invocat4

et veritatem expellit quod spectaculorum regula sacra est

de facto ludi toti sunt ficti et facti ad plebem narcoticam reducendam

similia sunt pedestrorum et ministrorum mendacia

similmodo in arena et in foro plebis in girum capta est

ad hoc caput mundis populum in arbore reducit5

ergo situ actionistarum palindromum6 nobis virescit

in girum imus nocte et consumimur igni7

lecta dextra aut sinistra verba volant ibidem

Letta non capisce al di là di Nocera Inferiore:

per una volta che si rivela la finzione del sistema calcio,

subito il duumviro Letta invoca il massimo rigore

ed espelle la verità in nome della sacralità delle regole dello spettacolo.

Di fatto tutti gli spettacoli pubblici sono finzioni finalizzate a narcotizzare la massa

le sceneggiate dei calciatori sono simili a quelle dei ministri

la massa è presa in giro nello stesso modo allo stadio e nella vita civile

a questo scopo la capitale del mondo trasforma il popolo in una pianta

per contro a noi fiorisce il palindromo dei situazionisti

“andiamo in giro di notte e siamo consumati dal fuoco”

le parole volano nello stesso posto lette da destra o da sinistra

(note:

1 Ultra: allusione, riferimento etimologico al fatto di cronaca sportiva con protagonisti gli Ultras della Nocerina cui è stato impedito dal prefetto, per motivi di ordine pubblico “preventivo”, l’ingresso allo stadio di Salerno  in occasione del derby Salernitana-Nocerina, atteso da anni, nonostante i tifosi avessero rispettato tutta la normativa di controllo prevista dalla cosiddetta “tessera del tifoso”.

Con un’azione dimostrativa imprevedibile e mai vista, i tifosi della Nocerina sono riusciti a sabotare il regolare svolgimento della partita avvalendosi di uno stratagemma del regolamento del giouco del calcio, che prevede la sospensione della partita nel caso in cui una squadra, a causa di infortuni ai giocatori, rimanga con meno di 7 giocatori. Al primo minuto della partita, infatti, la Nocerina effettuava le tre sostituzioni, quindi nel giro di pochi minuti uno dopo l’altro 4 giocatori al primo contatto di gioco stramazzavano a terra, costringendo infine l’arbitro a sospendere la partita.

In seguito è stato detto che i giocatori sono stati minacciati e costretti dagli Ultras a recitare questa “sceneggiata”.

Lo scopo “politico” di questa “azione dimostrativa pacifica” era quello di reclamare il diritto dei tifosi a sostenere al propria squadra. Il risultato è stato quello di scatenare una nuova campagna d’opinione contro “la violenza degli ultras”.

2  Lecta: si riferisce al primo ministro Letta

3  Duumvir: duumvirato, triumvirato, quadrumvirato sono forme di governo in condivisione con uno, due o tre “colleghi”

4  Letta ha definito “fatti gravissimi” e dichiarato “tolleranza zero” agli ultras.

5  allusione a Roma (caput mundi) e al curioso caso etimologico di “piazza del popolo”: così chiamata per la presenza di un grande pioppo,“populi”, che in latino può significare sia popolo che pioppo.

6  ”palindromo” è una parola (es: osso, kayak) o una frase (es: arte tetra, elica facile) che può essere letta indfferentemente da sinistra a destra o da destra a sinistra.

già usato da Baudelaire e dagli Scapigliati, ripreso dai neosituazionisti, è anche il titolo del film-manifesto di Guy Debord)

Imago: Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano (Grosseto)

Text by Leone XIV – CalepioPress, “scripta latina in aethera una”

 

fictos flores date mihi

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MuchaPart21898

nolo veros narcissos

nec amo lilia et veras rosas

quorum natura mihi acerbitatem et taedium et poenam afficit

date mihi fictos flores

in vitro et auro uniones distinctas cum perfectissimis frondibus et foliis

forma quae non reclinat neque deflorescit nec dissolvit

non voglio narcisi veri

io non amo i gigli né le rose vere

la loro natura mi amareggia, mi stanca, mi dà pena

datemi fiori finti

perle lucenti nel vetro e nell’oro, con rami e petali ideali,

forma che non reclina, che non sfiorisce e non si decompone

Costantino Kavafis, “Datemi fiori finti”, 1903,

Latina versio 2013 by Leone XIV

Imago: Alphons Mucha, 1898.

sabbatum fasciis

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montelungoYell

sabbatum fasciis flaviis montis longi castrum longe desertum vestitum fiat

pro seditione cum martiale musica funebre

ad mutanda castra in urbana utilitate

ad usum iuvenum et senectorum et urbanorum agricolarum

cum hortiis et oviis et vino et musica et civica laetitia

sabato (2 novembre h15) la caserma Montelungo da tempo in abbandono sarà fasciata di giallo per un flash mob con marcia funebre musicale (Bergamo Marching Band con Guido Bombardieri) per sostenerne il riuso urbano come spazio per giovani, anziani, contadini urbani, con orti, galline, vino, musica e benessere condiviso.

(imago by Il Cavaliere Giallo, associazione amici delle arti; sul “passante verde” e sul progetto di trasformazione della caserma montelungo in cascina urbana vedi http://blog.bamboostudio.it/?p=2800)

animula vagula blandula

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Antinous

ex voluptatibus omnibus somnium pretiosissimum est

tu quoque nudus omne nocte mergis inermis solusque in misterioso oceano

quo omnia mutant et luces et colores et rerum densitates

animula vagula blandula sumus

ubi mortui nos adeunt

di tutti i piaceri il sonno è il più prezioso

anche tu nudo ogni notte ti immergi inerme e solo in  un oceano msiterioso

dove tutte le cose mutano, anche le luci, e i colori, e la densità delle cose,

siamo piccole anime incerte e desiderose

in un luogo dove i morti ci vengono incontro

(M.Yourcenar “Memorie di Adriano”, trad. in latino by Leone XIV,

imago: Adriano-Antinoo, villa Adriana/Tivoli – Hermitage/S.Pietroburgo)