cosa vuol dire canonizzato

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pastoreBG

come il san bernardo, un santo non è altro che un grosso cane amico dell’uomo,

il canone è dunque un grosso cane, come del resto l’ormone è l’impronta di un piedone e il salmone un grosso cadavere,

e la canonizzazione, come dice la parola, è il processo di trasformazione di un grosso uomo buono in un grosso cane buono,

la cerimonia di metamorfosi, con-celebrata dal vecchio pastore tedesco e dal nuovo levriero argentino, dimostra che ci vogliono 4 papi per fare 1 cane (ma secondo alcuni è sufficiente una macchina fotografica canon, ed esci da cane)

woityla non si è ancora capito bene se sia stato canonizzato come husky o come labrador,

per quanto riguarda il nostro Roncalli-Giovanni XXIII, basterà mettergli o disegnargli in testa una parrucca rasta, e si vedrà che ha l’espressione e il carattere buono del pastore bergamasco.

(photo canon: papa giovanni XXIII canonizzato)

by by bau bau

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UpperDogLayOut2

… giorni mesi e anni di vita bella semplice all’aperto o al calduccio, seguendo il ritmo delle stagioni dell’anno e della vita, giocando abbaiando e rincorrendoci,

… e poi, quando il bipede è fuori, buttarsi di nascosto sul divano a fare una pennichella acciambellati,

sempre aspettando con grande piacere quei momenti quei gesti quei rumori di ciotole che significano sbobba e delizia.

Perché la vita di un cane è questo, godersela con sentimento e filosofia, finché ce n’è, perché poi il nemico arriva, lo sappiamo, la fine non è mai lieta,

questo vale anche per il padronato umano, il nemico arriva sempre, e si porta via il nostro amore, per sempre, noi lo sappiamo, in un guaito c’è tutto questo.

Dove sei? Guardo la tua ciotola vuota, e sento ancora il tuo odore.

Sei parte di me, stupido cagnetto, dove credi di andare?

Un giorno ti ritroverò, cosa credi, e allora correremo ancora insieme sui grandi prati in fiore.

il cane della suocera

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zoe

(con la rubrica Psicanile inizia la sua collaborazione con UpperDog il Dr.Prof. UpperDoc Max Rebelòt)

Peggio della suocera, c’è il cane della suocera.

Sia che la suocera sia del tipo dominante-tirannico, che del tipo dominante-occulta, il cane della suocera ne sarà la copia dominante a quattro zampe;

ricordate, amici degli animali: potete tenere il muso alla moglie o  fidanzata, ma non alla suocera, e tantomeno al cane della suocera,

bestie che dovrete sempre riempire di complimenti, attenzioni e chiacchiere.

In base alla mia doppia specializzazione, in problemi di coppia e psicologia animale,

c’è solo una cosa da fare con la suocera, e quindi col suo cane, e comunque in ogni conflitto relazionale (sia parentale che animale) nel quale sareste destinati a soccombere, e cioè: leccare il culo, leccare il culo e leccare il culo,

leccare il culo alla suocera, ma anche leccare il culo al cane della suocera,

l’importante è tenersi sempre in allenamento e sviluppare adeguate performance linguistiche:  avere la lingua lunga, infatti, come si può arguire, aiuta a leccare il culo.

Quindi fate attenzione, mai ignorare o insultare il cane della suocera (capisce perfettamente) o addirittura cercare di sottometterlo:

vi ritrovereste a guardare la tv su uno sgabello mentre lui occupa per intero il divano, e non potrete farci niente per il resto della vostra vita coniugale.

 

quel cane del Belotti

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zoeYama

quel cane del Belotti non abbaia, ulula,

non mangia, divora, non sopporta il guinzaglio,

non obbedisce agli ordini, non fa le feste, non tollera gli altri cani,

non sta nella cuccia, non si lascia montare,

non ama i fiori, i gatti, i postini, i passanti, le biciclette, le moto, le auto,

soprattutto si infuria con la gente che parla al telefono o fa le foto

(nella foto-Ansia: l’ultima foto fatta dal povero Belotti prima che il suo cane gli   azzannasse la Canon.

Il povero Belotti, rimasto senza mezzi di sostentamento, cercava di fotografare la sua amata Yamati – motore Yamaha telaio Ducati –  allo scopo di venderla su e-bay per nutrire sé e il proprio cane, ma non aveva fatto i conti col proprio cane)

sai cosa mangi?

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“Quando vennero fuori i cibi umidi, immaginammo che dovessero avere conservanti molto forti  dato che non necessitavano di refrigerazione.

Molti di essi hanno un conservante molto forte, la formalina (utilizzato anche per conservare i cadaveri, NdA).

La formalina è un conservante talmente buono che gli imprenditori ne usano tanta.”

Thomas A.Chew Newland, veterinario, USA

“Sapete cosa è contenuto nella farina di carne, il principale costituente del cibo secco per cani? ….

Urina, materia fecale, capelli, pus, carne di animali malati di cancro e tubercolosi, ecc.”

Wendell O. Belfield. Veterinario USA

tratto da: Inchiesta Dossier “Allarme mangime per cani e gatti” di Stefano Apuzzo.

venerdì pesce

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venerdì Upper Dog vuole il pesce,

e non quello delle scatolette, ma pesce fresco,

come quello che vedi in foto, pescato per me e altri 11 alani dal mio padrone,

tu se hai un cane normale tutto quello che devi fare è procurarti una trota padana, pescarla nei ruscelli è il top se possibile,  poi ci sono i laghetti d’allevamento e pesca,

oppure in pescheria, infine al super, insomma: una trota fresca, anche piccola, da 2 euro,

con una trotina di 3 etti aggiungi 3 etti di carote e/o zucchine e/o piselli e fai lessare mezz’oretta, a parte fai bollire 3 etti di riso spezzato, senza sale,

scoli il riso, toglie le lische alla trota, sminuzzi le verdure, metti tutto insieme

poi per insaporire un filo di olio e una bella acciuga, o alice, o sardina, o un cucchiaino di pasta d’acciughe, dai una bella girata di mestolo e la Ciotola Trota Padana è pronta!

Questa sbobba messa in un bel barattolone di vetro in frigo ti dura 3 giorni, una settimana se fai la conserva col vuoto,

per te significa sbattimento, odori in cucina,

ma anche risparmio, consapevolezza, autostima,

e per me significa mangiare 10 volte meglio e più sano,

ti costa uguale o meno delle scatolette,

in compenso qui dentro non c’è il 4% di carne o pesce di origine lontana e conservazione chimica, ma un 33% di pesce fresco lessato al naturale, e per le verdure stresso discorso,

parliamo di sbobbe base che qualsiasi veterinario ti consiglia (1/3 verdure cotte 1/3 carne o pesce lessati al naturale 1/3 carboidarati, pane secco, riso o pasta cotti a parte)

per garantire l’apporto d’omega3, l’acciuga finale, anche intera, tipo ciliegina sulla torta, puoi metterla non solo nella Trota Padana, ma anche nelle altre ciotole Upperd Dog:

la Popolo Bue, la Porco Cane, la Master Polaster, la Pota Coniglio, la Interiora Design,

se proprio hai bisogno di un’etichetta, stampa l’etichetta Upper Dog

e appendila la barattolo tipo conserve della nonna,

aggiungi a mano data di produzione e ingredienti e firma il prodotto,

addesso sei diventato un pet-chef

cucini sbobbe fresche, sane, buone, umanamente commestibilissime,

quando vai a cena dagli amici e non sai cosa portare, portagli un barattolo di Upperd Dog

farai un figurone

specialmente se non hanno il cane!

DOG1

quel cane del Trota

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trotaDog

(ndr: abbiamo invitato il Trota nei laboratori Upper Dog di Bergamo per la presentazione della ricetta Trota Padana fosforo+, ma per una serie di motivi l’incontro è saltato: quella che segue è la mail inviataci dal ns testimonial) 

Premesso che avevo già sentito parlare dell’eco mostro di Bergamo, ma pensavo fosse un giornale.

Poi ieri alla guida morbida della mia BMW metto la freccia per uscire a Bergamo, passo il telepass, alzo gli occhi e invece di vedermi il profilo di città alta mi trovo davanti la coop sei tu.

In paranoia, prendo lo smartphone e chiamo subito il mio amico di Bergamo che di mestiere guida i bulldozer, quindi dovrebbe saperlo se hanno tirato giù città alta per fare la coop sei tu.

Ma non faccio a tempo a parlare che mi dice: Trota? Non dirmi che sei in cattive acque? E giù a ridere.

Prima di andare avanti, a questo punto, mettetevi nei miei panni per un momento.

A casa  mio padre mi sfotte dalla nascita per la mia faccia da pesce lesso.

Alle elementari avevo gli occhiali spessi e mi chiamavano la talpa.

Nell’età dello sviluppo, tra le medie e le superiori, sono diventato il tonno.

Per i palati più difficili: il tonno pinna verde..

Poi un bel giorno appena divento maggiorenne un giornalista chiede a mio padre se io, suo figlio, sono il suo delfino, e lui risponde: ma quale delfino, è un trota!

Da quel momento divento famoso in tutta Italia come il Trota.

Mi invitano a presiedere associazioni di pesca sportiva.

Poi, come la maggioranza dei figli di papà in Italia, per superare le umiliazioni inflittemi da mio padre, o come ulteriore umiliazione, ho avuto una BMW in regalo e una laurea pagata.

Per questo adesso  sarei uno che ha rubato alla collettività, un ladro, oltre che un Trota.

Già sui social vedo che mi chiamano la Trota ladra.

Sul blog di un segaiolo che fa giochi di parole di una noia mortale ho letto, senza capirla, questa battuta:

“Bossi in lacrime davanti alla grossa salma del figlio suicida dichiara: era un trota, adesso è un salmone”.

Adesso che siete nei miei panni, capirete anche perché mi tocco spesso i colleoni.

Detto questo, torniamo al mio amico di Bergamo, che tra l’altro ha anche lui un nome da pesce, ma nessuno lo prende per il culo.

Anzi, tutti gli chiedono eccitati se è parente dei Persico degli stampi Persico di Luna Rossa.

Lui di solito risponde: no, ma se vuoi ti stampo qualcosa in faccia lo stesso.

Io quel coraggio lì non ce l’ho mai avuto.

Gli dico: ciao Persico, ti ricordi l’anno scorso quando ci hanno sbattuto fuori ubriachi dal mi-sex e ti sei messo a discutere con un totem della coop sei tu, biascicando:

la coop sarà tua sorella, io sono un partita iva?

il cane che correva sull’acqua

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UpperDogNuota

Mi chiamo Bea Lee e sono nata in Manciuria.

Fin dalla nascita mi hanno addestrata a correre sull’acqua.

Per tutta l’età dello sviluppo le mie zampe sono state fasciate molto strette tra due tavolette di legno.

Lo scopo era quello di costringere le mie zampe a diventare simili a quelle delle anatre. Con me c’erano altri cani di ogni razza.

La selezione è stata durissima. Dopo tre anni di esercizi quotidiani riuscivo a fare più di cinquanta metri di corsa sull’acqua.

Il mio maestro lanciava un bastoncino nel lago io correvo a prenderlo e glielo riportavo.

La difficoltà più grande è nel momento dell’inversione di marcia.

E’ lì che rischi di andare a fondo.

Un bel giorno è arrivato un uomo d’affari italiano.

Dopo aver visto quello che sapevo fare mi ha comprata.

Mi ha portata a casa sua, a Sarnico.

Il sabato mattina ci siamo recati sul molo.

Il mio nuovo padrone ha lanciato un bastoncino nel lago e io sono andata a prenderlo di corsa.

Un vecchietto dell’associazione marinai di Sarnico era sul molo a guardare e scuoteva la testa.

Allora il mio padrone ha lanciato di nuovo il bastoncino e io di nuovo sono corsa a prenderlo e a riportarlo. Ma il vecchietto scuoteva ancora la testa.

Per la terza volta ho dovuto correre sulle acque del lago.

Quando sono arrivata sul molo, il vecchietto, scuotendo la testa ha detto:

“Quel cane lì non impara più a nuotare”.

tratto da “Upper Dog – Le avventure di Otto e Bea”  Calepio Press 2008

disegno di http://www.jennifergandossi.it/home.html

un cane non sceglie il suo padrone

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UpperDog2

Va bene, mi hai provocato, ti racconto la mia vera storia, poi ci penserai due volte prima di darmi del povero bastardo cagasotto.

Mi chiamo Otto e sono un lupetto bastardo.

Il mio primo ricordo è una mano umana che mi  prende dalla cesta e mi infila in un sacco di juta insieme ai miei sette fratelli

per poi tirarci fuori dopo una mezz’ora in un campo gelato per ammazzarci a bastonate

prima uno poi l’altro poi il terzo poi il quarto il quinto il sesto e il settimo mentre io per pura fortuna mi infilavo nel buco di una talpa.

Fuori nel mondo crudele sentivo questa voce di uomo che gridava: erano otto, ne ho ammazzati sette, dove sei numero Otto? Dove sei scappato, Otto?

Questo è stato il mio battesimo.

Nel buco della talpa sono rimasto per sette giorni, mangiando i ranocchietti e le lumachine che la vecchia talpa padrona di casa mi metteva davanti al muso. Le erano morti recentemente i suoi due talpini.

All’età di due mesi, mentre facevo le mie prime piccole escursioni fuori dal mio bozzolo di cane-talpa, sono stato preso e portato via da due tipi, il tipo e la tipa, i quali tra di loro si chiamavano proprio così: ehi tipo, scusa tipa.

Sono stato con loro un paio d’anni in una mansarda in un vecchio quartiere. Poi loro si sono lasciati. Lui l’ha mollata. Non ti reggo più, tipa. Io sono rimasto con lei.

Le prime sere non faceva che tenermi abbracciato, piangere, e dire: bastardo.

Poi c’è stato un periodo in cui si è messa a bere. Da ubriaca, mi prendeva a calci e mi diceva: bastardo.

Effettivamente lei non mi ha mai voluto bene. E’ con lui che io mi divertivo. E’ con lui che mi capivo.

Ma un cane non si sceglie il suo padrone.

Un povero bastardo deve prendere quel che viene.

tratto da “upper dog – le avventure di Otto e Bea – Calepio Press 2008 – disegno di http://www.jennifergandossi.it/home.html

quel bastardo di mio fratello

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bio-bau_upper_dog_048

quel bastardo di mio fratello Otto,

cagasotto senza limiti, che si squaglia dalla fifa appena vede la Rita, che è una gattina mignon, e mezza scema, che va a tre zampe e ha un occhio solo;

leccapiedi a tempo pieno, capace di far le feste a qualsiasi pirla che puzzi di pancetta,

mangiamerda senza ritegno, sempre pronto a sbavare per un culo sporco di merda e a leccar su la merda molle di suo nonno Socrate,

un figlio di cagna che si venderebbe sua madre per una crosta di formaggio:

onestamente, si può volere del bene a una merda di cane del genere?

tranquilli, quelli  che finiscono al canile sono gli upperdog fieri e impavidi, i cani merdosi come il bastardo di mio fratello con l’occhio impostato al sentimento se la sfangano sempre,

e infatti il bastardo ha una padrona che lo ama come e più di un figlio, gli prepara sbobbe fantastiche e calibrate due volte al giorno e fa venire i migliori veterinari per sturargli le orecchie,

ha la cuccia estiva in legno, la cesta per l’autunno, e lo sportello diretto in casa per sbivaccarsi dove vuole, estate e inverno, tappeti, divani, poltrone;

e poi: solo cibi bio e shampoo naturale prodotto in Danimarca, e due volte la settimana passeggiate in centro a socializzare, e altrettante nei boschi a fare fitness e sniffing nel sottobosco,

quando la sua padrona deve cambiare la macchina, è il suo parere che conta,

quel gran bastardo di mio fratello Otto, guardatelo, sembra sempre in posa per la pubblicità della protezione animali,

il peggior cane che conosco, trattato come un principe, amato da tutti, anche da me: se ci penso mi fa una rabbia, da staccargli un orecchio con un morso!

Upper Dog