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Candido Rossi, 45 anni, pastore di Casnigo, si è ucciso nei giorni scorsi.
Piero Annoni, autore della foto, in primavera scriveva:
La conduzione di un gregge non è mai stata tanto ricca di difficoltà, ostacoli ed imprevisti come mi racconta Candido Rossi, un pastore nativo di Casnigo ancora innamorato del suo lavoro nonostante tutti gli ostacoli posti dalla continua urbanizzazione ma pure da una miope quanto aggressiva burocrazia.
Oggi oltre alle preoccupazioni di sempre nel condurre e gestire un gregge, curarne la salute, trovare acquirenti, gestire gli occasionali aiutanti ve ne è una nuova, quotidiana, sempre più difficile da gestire: la ricerca di un appezzamento per nutrire le bestie.
Ogni giorno infatti il pastore deve lasciare il gregge alla ricerca di quei prati che non troverà più, occupati da nuovi edifici industriali, villette a schiera, strade e superstrade, svincoli e rotatorie.
Uno stato d’ansia continuo che non ti aspetteresti certo di intravvedere tra le rughe di un uomo che conduce una vita sana, semplice, essenziale.
Cinque anni fa, sul sito degli alpini, c’era questa nota:
Il gregge di proprietà di Rossi Candido di Casnigo dovrebbe intervenire nella zona di Gandino come gli anni scorsi. Impiegate in alcune aree “a rischio” della bassa Valseriana, le “pecore antincendio” hanno contribuito negli anni a ridurre notevolmente il numero degli incendi che, in precedenza, si sviluppavano numerosi e che determinavano la percorrenza del fuoco, anno dopo anno, delle stesse superfici (mettendo anche in pericolo la stabilità stessa del suolo oltre che creando pericoli per la transitabilità delle vie di comunicazione con alcuni centri).
Oltre al numero di incendi è molto diminuita anche l’area interessata perché la rimozione della biomassa combustibile in alcune fasce “strategiche” (es. crinali) fa si che si riduca, anche in presenza di vento, la propagazione del fuoco.
In questi anni le pecore hanno efficacemente contribuito anche al mantenimento della biodiversità e alla qualità e fruibilità del paesaggio.
A causa delle sempre meno risorse disponibili, la Comunità Montana Valseriana è riuscita a raggranellare solo il 50% della somma che gli altri anni riusciva ad erogare ad indennizzo delle perdite che subisce il pastore pascolando in zone così difficili come quelle dove si esplica il “pascolo di servizio” anti-incendio boschivo, spesso ripide e con scarsità di punti d’abbeverata.
Spiace constatare come iniziative efficaci per la cura del territorio, la protezione e il miglioramento ambientale si debbano confrontare con gravi difficoltà di finanziamento mentre si spendono centinaia di migliaia di euro per ….
Altro in rete su Candido Rossi non si trova.
Notizie sui suicidi, come è noto, su L’Eco di Bergamo non sono ammesse.
Sul manifesto delle affissioni funebri che comunica decesso e funerale è riportata una della tipiche “frasi ambigue” che gli “uffici stampa” della curia usano per far capire in modo ipocrita che si tratta di suicidio, senza dirlo: preghiamo perchè possa essere ammesso in paradiso.
A questa ipocrisia, e a conforto dei credenti e delle persone che lo conoscevano, rispondiamo con le parole del Vangelo di Giovanni:
IO SONO IL BUON PASTORE – IO SONO LA PORTA PER LE PECORE – CHI PASSERA’ DA QUESTA PORTA SARA’ SALVATO – POTRA’ ENTRARE E USCIRE E TROVARE VERDI PASCOLI
IL PADRE MI AMA PERCHE’ SACRIFICO LA MIA VITA – HO IL DIRITTO DI OFFRIRLA E RIPRENDERLA COME MI PARE – IL PADRE STESSO MI HA DATO QUESTO ORDINE
IN UN ALTRO OVILE HO ALTRE PECORE DA GUIDARE –
Vangelo di Giovanni, X, 1-21 (qui sotto, vulgata ufficiale vaticana e traduzione)
1 “ Amen, amen dico vobis: Qui non intrat per ostium in ovile ovium, sed ascendit aliunde, ille fur est et latro;
2 qui autem intrat per ostium, pastor est ovium.
3 Huic ostiarius aperit, et oves vocem eius audiunt, et proprias oves vocat nominatim et educit eas.
4 Cum proprias omnes emiserit, ante eas vadit, et oves illum sequuntur, quia sciunt vocem eius;
5 alienum autem non sequentur, sed fugient ab eo, quia non noverunt vocem alienorum ”.
6 Hoc proverbium dixit eis Iesus; illi autem non cognoverunt quid esset, quod loquebatur eis.
7 Dixit ergo iterum Iesus: “ Amen, amen dico vobis: Ego sum ostium ovium.
8 Omnes, quotquot venerunt ante me, fures sunt et latrones, sed non audierunt eos oves.
9 Ego sum ostium; per me, si quis introierit, salvabitur et ingredietur et egredietur et pascua inveniet.
10 Fur non venit, nisi ut furetur et mactet et perdat; ego veni, ut vitam habeant et abundantius habeant.
11 Ego sum pastor bonus; bonus pastor animam suam ponit pro ovibus;
12 mercennarius et, qui non est pastor, cuius non sunt oves propriae, videt lupum venientem et dimittit oves et fugit — et lupus rapit eas et dispergit —
13 quia mercennarius est et non pertinet ad eum de ovibus.
14 Ego sum pastor bonus et cognosco meas, et cognoscunt me meae,
15 sicut cognoscit me Pater, et ego cognosco Patrem; et animam meam pono pro ovibus.
16 Et alias oves habeo, quae non sunt ex hoc ovili, et illas oportet me adducere, et vocem meam audient et fient unus grex, unus pastor.
17 Propterea me Pater diligit, quia ego pono animam meam, ut iterum sumam eam.
18 Nemo tollit eam a me, sed ego pono eam a meipso. Potestatem habeo ponendi eam et potestatem habeo iterum sumendi eam. Hoc mandatum accepi a Patre meo ”.
19 Dissensio iterum facta est inter Iudaeos propter sermones hos.
20 Dicebant autem multi ex ipsis: “ Daemonium habet et insanit! Quid eum auditis? ”.
21 Alii dicebant: “ Haec verba non sunt daemonium habentis! Numquid daemonium potest caecorum oculos aperire? ”.
1« Chi non entra attraverso la porta dell’ovile, ma cerca d’intrufolarsi ad ogni costo, scavalcando il recinto, è un ladro. 2 Il pastore, invece, entra per la porta. 3 Il custode gli apre, le pecore sentono la sua voce e gli si avvicinano; egli le chiama per nome e le porta fuori. 4 Le fa uscire tutte dall’ovile e cammina davanti a loro. Le pecore lo seguono, perché riconoscono la sua voce. 5 Certamente non seguiranno un estraneo, anzi scapperanno, perché non ne riconoscono la voce ».
6 Quelli che ascoltavano questa parabola di Gesù, non riuscivano a capirne il significato. 7 Gesù, allora, spiegò: « Per la verità, io sono la porta per le pecore. 8, 9 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono ladri e assassini, ma le pecore non li hanno ascoltati. Proprio così, io sono la porta. Chi passerà da questa porta, sarà salvato. Potrà entrare e uscire e trovare verdi pascoli. 10 Il ladro viene per rubare, ammazzare, distruggere. Io, invece, sono venuto per dar loro la vita in grande abbondanza.
11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. 12 Un dipendente, quando vede avvicinarsi un lupo, scappa a gambe levate e lascia le pecore indifese. Che gliene importa di loro? Non sono mica sue! Così il lupo assale il gregge, prende alcune pecore, mentre altre scappano. 13 È naturale che il dipendente se la dia a gambe, perché lavora per soldi e quindi le pecore non gli stanno a cuore.
14 Io, invece, sono il buon pastore, conosco le mie pecore e loro mi conoscono, 15 proprio come mio Padre conosce me ed io conosco lui; e per le pecore do la vita. 16 In un altro ovile ho altre pecore da guidare. Anch’esse daranno ascolto alla mia voce, e allora ci sarà un solo gregge con un solo pastore.
17 Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per riprenderla poi di nuovo. 18 Nessuno può togliermela; sono io che la offro di mia iniziativa, perché ho il diritto e il potere di offrirla e riprenderla, quando mi pare. Il Padre stesso mi ha dato questo ordine ».
19 A queste parole, le opinioni dei Giudei sul conto di Gesù furono di nuovo contrastanti. 20 Molti di loro dicevano: « È indemoniato e pazzo, perché lo ascoltate? » 21 Altri invece dicevano: « Non ci sembra proprio indemoniato! Può, forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi? »
foto e citazione dal blog di Piero Annoni: http://lasteventphoto.wordpress.com/2012/03/07/greggi-urbani/