Bg 2019 stand up

play this post

BgKaput

get up, stand up for you right

invito alla rivolta morale, culturale, politica,

invito rivolto a tutti i delusi, amareggiati, arrabbiati  e indignati per la vicenda Bg 2019:

riuniamoci in assemblea pubblica – forza pubblica per la costituzione di un comitato popolare Bg2019 stand up,

per sollevare questioni, incarichi, soldi: arrivano molte richieste di:

1) dimissioni dell’assessore/cultura Sartirani e/o del sindaco (e proposte di sua sostituzione con un soggetto collettivo, un comitato pubblico, di salute pubblica, da qui l’idea della “stand up” Bg 2019 ignoranza/pianoB)

2) immediato congelamento, o contrlollo e trasparenza  del budget Bg2019 + blocco dei pagamenti al “team internazionale”

(nota1: qualcuno teme che questi geni siano stati capaci di essersi già impegnati anche per i prossimi anni

nota2: il Comune quest’anno ha stanziato  €800.000, di cui €300.000 già spesi per la parcella faraonica al team Olivares&friend per il progetto “oltre le mura” e €87.000 in “comunicazione”, cioè sito, conferenze stampa e totem.

nota3: Siena non ha stanziato 1€ in spese di promozione-pubblicità, perchè “la città e la cultura non sono merendine”).

3) ergo, la richiesta è: utilizzo pubblico, intelligente, trasparente di “quel che resta del budget” per progetti condivisi dal comitato

ad esempio (prime proposte giunte):

– convention “pianoB”, raduno di sviluppatori del concept “città d’arte socio/eco-sostenibile” con coinvolgimento di tutte le 20 città bocciate, da svolgersi la settimana precedente Bg Scienza, a margine del festival ignoranza

– festival dell’ignoranza: tema della prima edizione “elogio della sana ignoranza” (proposta di adibire Casa Suardi a sede aperta organizzazione “festival dell’ignoranza” e “convention/pianoB”)

> fattore eccitante: l’invito, l’azzardo è proprio questo: ripartendo dalla consapevolezza della nostra ignoranza, facciamola davvero, con tipica follia bergamasca, la città partecipata, la città modello del cambiamento,

> obiettivo culturale: mostriamo alle istituzioni di cosa è capace questa “cittadinanza operosa”, accusata di freddezza e scarsa partecipazione dai suoi stessi amministratori,

> unica condizione richiesta per entrare nel comitato, proporre progetti e partecipare al cambiamento:  non aver preso parte né  sostenuto il Bg2019 ufficiale

> ne consegue che tutti i grandi sponsor, istituzioni, industriali, commercianti,

università, curia,  eco, corriere, banche etc sono esclusi in partenza!

e già questo questo è un bel risultato culturale:

la vera cultura e la sana ignoranza plebea a braccetto trionfanti sulla finta cultura e sull’ignoranza insana dei patrizi

> festival dell’ignoranza + pianoB è il vero concept consapevole e condiviso,

non interessa a nessuno invitare vip con libri snob in palazzi-prestigio,

si vogliono  spazi e possibilità per “fare le cose per bene”

giovani, anziani, artigiani, contadini urbani,

capacità, talenti, professioni, risorse e persone emarginate

è ora di prendere coraggio,

come scriveva Francesco Nullo organizzando l’impresa dei Mille “non state muti, giovani italiani, alzatevi con voce potente,

quando il governo vedrà che volete, non oserà più insultarvi e schernirvi”

sono le stesse parole riprese da Bob Marley: get up, stand up for yor rights

> ignoranza e cultura messe insieme producono i veri fermenti, rinasce l’idea dell’occupazione, ma dotata di progetto:

abbiamo grandi spazi pubblici “sequestrati” dalla burocrazia pubblica (Montelungo, ex-carceri, Astino, ex-riuniti) e destinati a degrado e abbandono secondo il ciclo della speculazione immobiliare,

c’è l’idea diffusa di liberare uno a uno questi spazi, occorre portare semi, piante, animali, vanghe, rastrelli, aprire le porte, è questo che sta nascendo dal prendere sul serio il concept “Bergamo oltre le mura”,

via l’asfalto, via gli ecomostri, via i sigilli, via il cemento,

viale delle mura pedonale, borghi e luoghi storici curati nell’anima,

ripiantumazione alberi nel parco della Rocca (c’è chi vuole farlo anche direttamente senza budget in modalità guerrilla gardening massivo)

progetto occupazione “social-start up” caserma Montelungo (o Astino? o ex Ospedali?) e trasformazione esemplare in cascina urbana galline-orti-cultura (!)

troviamoci la notte di Santa Lucia in un odi questi siti

sarà il nostro regalo alla città

un bel terremoto

i bergamaschi hanno bisogno di un terremoto per tirare fuori creatività e solidarietà.

(imago: minatore bergamasco che spacca pietre in miniera bergamasca, cioè nostro nonno, proposta come locandina di Bg2019 Stand Up,  foto by Bepi Merisio “Terra di Bergamo” )

Bergamo capitale dell’ignoranza

play this post

BG2019ignoranza

con la sacrosanta bocciatura di Bg2019, è finalmente sotto gli occhi di tutti quello che tutti hanno sempre sospettato (e io scrivo da mesi): “Bergamo capitale della cultura” è una commedia dell’assurdo, senza alcuna possibilità reale,

messa in scena in modo irresponsabile da un trio-ignoranza (sindaco commercialista + assessore agenzia eventi + moglie di un banchiere esperta in salotti) che ci ha preso in giro per mesi (a caro prezzo!) e adesso ha pure  il coraggio di dire “la commissione ci ha presi in giro”

senza considerare il vero semplicissimo motivo dell’esclusione, e cioè aver dato prova di totale imperdonabile ignoranza sui punti decisivi della candidatura:

1) prima prova di ignoranza, come un alunno che non ha nemmeno capito il titolo del tema:  il primo requisito richiesto dal bando è infatti la “partecipazione dei cittadini”,

e invece i nostri  hanno pensato bene di non far partecipare nessuno, affidarsi a professionisti internazionali e soprattutto, a differenza delle città promosse, hanno avuto questo colpo di genio di non rendere pubblico il progetto, come si trattasse di un brevetto industriale privato!

Questo è il vero motivo della bocciatura: a prescindere dalla validità del progetto, affidarlo a esterni e non condividerlo con la città significa non aver capito niente di cosa significhi oggi far “cultura”: rendere partecipi, pubblicando e condidivendo!

Hanno titolato il progetto “Bergamo oltre le mura” e per cominciare col piede giusto  l’hanno tenuto chiuso nella stanza dei bottoni! Ridicoli!

2) seconda dimostrazione di ignoranza: i nostri sono andati sicuri e tronfi con i loro numeri “aziendali”, i milioni di euro di budget pubblico-privati, i milioni di passeggeri-shopping di Orio, dimenticandosi completamente dei numeri cui era interessata la commissione, quelli relativi alla cultura:

e i numeri della cultura, cioè livelli di alfabetizzazione e consumi culturali, spesa pro capite in libri etc,  ci dicono che Bergamo è attualmente una delle città sì più ricche, ma anche più ignoranti d’Italia e d’Europa: record di centri commerciali, mentre le librerie chiudono per fallimento e i locali dove si fa musica vengono fatti chiudere per motivi di “ordine pubblico”,

spendere 10euro per l’happy hour è pratica comune quotidiana, spenderli per comprare un libro ci si deve pensare su molto bene, una cosa da fare un paio di volte all’anno, perché poi il libro resta lì, a dirti quanto sei ignorante.

3) terza prova d’ignoranza, nel progetto non si dice una parola su questa curiosa contraddizione per cui pretende di essere capitale della cultura una città capace negli ultimi 5 anni non solo di lasciare chiusa senza un vero motivo la sua più importante risorsa culturale-artistica (l’Accademia Carrara)

ma anche di mandare sciaguratamente in rovina e abbandonare come fosse un’area dismessa il suo più notevole gioiello di storia/architettura e memoria civica: la Rocca,  l’acropoli della città,

cioè il cuore del sistema di baluardi-mura venete patrimonio unesco, fatta quasi crollare per farci dentro un parcheggio, e poi lasciata lì così, con sopra un cellophane.

Infine, appena saputo di essere stati trombati, hanno anche avuto l’arroganza ignorante di auto assolversi e insinuare che la commissione abbia premiato città “meridionali” e “di sinistra” per motivi geopolitici!

Basta guardare il sito web delle altre città (o leggere i progetti) per capire che non solo il progetto Bergamo è completamente fuori tema, ma è penosamente non competitivo in quanto a capacità di comunicare (vogliamo parlare dei totem?)

Bergamo capitale della cultura se presa sul serio è un’utopia che richiederebbe di cambiare completamente la visione, il metodo, e chiaramente le persone:

il pianoB, elaborato “dimostrativamente” a zero euro da Calepio Press, è un provocazione in questa direzione, ma nel contesto di potere attuale, con attori come Bruni Tentorio Curia L’Eco Percassi etc  si tratta chiaramente di fantascienza, fantamarketing.

Viceversa, realisticamente, paradossalmente le stesse ragioni per le quali oggi Bergamo non ha senso come capitale della cultura, ne fanno la candidata perfetta a essere “capitale dell’ignoranza”.

Ecco un progetto realizzabile, onesto e sincero, e certamente di immediata comprensione e votato a successo internazionale:

Bergamo capitale mondiale dell’ignoranza  – il fuori-salone della cultura

festival dell’ignoranza doc (salone dell’ignoranza a km0).

“perché senza sana ignoranza non si fa cultura!”:

programmino provvisorio:

> conferenza stampa d’inaugurazione: Tentorio, Olivares, Sartirani: “La nostra ignoranza al servizio della città, dell’Europa e del World”

> segue concerto rock star genuinamente ignorante (Vasco, Liga, etc) nel piazzale dell’Oriocenter.

> al Donizetti e al Sociale: commedie dialettali in bergamasco

> nelle piazze: torneo no-stop di scopa/briscolone per over 75 prelevati dalle case di riposo e dai circoli acli alta valle (con tanto di bestemmie in lingua berghem + megascreen +  riprese TV tipo poker texas).

> al KmRosso: un convegno filosofico-epistemologico inaudito sulla playstation e l’X.box e Wii come forme occidentali di meditazione-mandala per cogliere l’inutile assoluto nel vuoto della propria mente.

> Balotelli e Cassano: seminario “un calcio ai libri”

> associaz. di categoria: le risorse d’eccellenza ignorante del territorio (edilizia, agroalimentare, lavorazioni plastiche, etc)

> sponsor tecnico: Cantina Sociale Valcalepio + birrifici indipendenti

> ambasciatori: gli stessi della cultura (Atalanta, Pooh, Gimondi, etc)

> madrine-presentatrici: le sorelle Parodi.

> organizzatore/produttore tv: il marito-cognato.

> slogan: per non saper né leggere né scrivere…

 

Bg2019 pianoB: progetto Bergomens

play this post

5fauna

pianoB/ progetto Bergomens (bergreen)

opportunità per ambientalisti, architetti, designer, urbanisti, animalisti, orticoltori, contadini urbani: la città ideale, verde, pedonale, con orti, cascine urbane e vie d’acqua, accessibilità, vivibilità, qualità della vita, green economy, prodotti km0:

– flora cinta (green belt) realizzazione anello verde/pedonale Bg bassa/alta (viale delle mura, borghi, piazza pontida, sentierone, parco marenzi, orti urbani, cascina urbana montelungo, parco suardi, ciclabile sotto le mura)

– hortus conclusa (vega belt) sviluppo della fascia di orticoltura bio km0  degli orti urbani sotto le mura e sui colli

– aquae via (waterbelt) ricostituzione/riapertura utilizzo delle vie d’acqua, rogge, fontanelle, fontanili, fossi, navigli, canali

– fauna autoctona (animal site) – ri/creazione aree-percorsi zone dedicate alla fauna urbana-locale, aree cani, parco fauna rocca, maneggi, stalle urbane.

– villa agricoliis suburbana – urban farm belt – costituizione di una cintura di cascine urbane-suburbane snodo-centro della cintura orticola e acquatica,

(abstract da Bergomens, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

Foto: il mesto rientro in città del comitato Bg2019

Bg 2019/pianoB: progetto Bergheimer

play this post

NulloCheFuxia

Bergheimer (Bergamaster): opportunità per scultori, architetti, designer:

vogliamo esibire “come si deve” i grandi bergamaschi, nascosti o dimenticati, i padri della patria, e della cultura,

non con effimeri totem pubblicitari, ma con grandi sculture permanenti nella scenografia madre, le mura venete.

Diamo immediata e duratura riconoscibilità storica-culturale alle icone della città che incarnano i più nobili valori della gens bergheimer: incoscienza, determinazione, genio, eroismo

– aereo biplano Ansaldo di Antonio Locatelli, in una bolla, cupola o piramide di vetro sullo spalto di S.Giovanni

– statua equestre di Bartolomeo Colleoni, la “più bella statua equestre del mondo”, copia gemella in bronzo dell’originale del Verrocchio e Leonardo di Venezia,  sul baluardo di S.Giacomo,

– busto marmoreo di Ambrogio da Calepio, l’inventore del vocabolario, precursore del web, sul baluardo di S.Agostino,

– statua del “più bello dei mille” Francesco Nullo, gigante, in cemento, come statua della libertà, sul mastio della Rocca

(oppure: in via autostrada/città dei mille, come colosso di Rodi)

imago: Francesco Nullo è + figo di Che Guevara, 2013by CpFfe 

Bg2019 pianoB: progetto Bergheimat

play this post

14premioh

il vero lavoro dell’artista e dell’intellettuale

consiste nel sovvertire e ricreare il mondo

Bergheimat (Bergamart)

opportunità per scrittori, saggisti, romanzieri, poeti, pittori, scultori, fotografi, disegnatori, musicisti, compositori, videomaker, registi.

Start: per essere una città d’arte e di cultura, bisogna coltivarle, l’arte e la cultura, come piante vive, alberi da frutto, e poi anche addentare il frutto della conoscenza.

In una città d’arte occorrono artisti e intellettuali veri, capaci, potenti, in quantità, che producano cibo per la mente, idee, libri, immagini, progetti, opere, onde.

Invece a Bergamo abbiamo una società culturale statica, piramidale come una torta da cerimonia,

al vertice vecchie cariatidi di vario tipo, di rappresentanza o di potere,

poi uno strato rigido di burocrati chiesa, comune e azienda, che foraggiano una pletora di grandi leccapiedi, che danno lavoro o lavoretti a schiere di mezze seghe ammanicate di vario tipo,

tutto questo in un contesto fatto per la maggioranza di onesti depressi anche disgustati, con parecchi talenti inespressi, e con ogni probabilità anche qualche genio incompreso.

Up: il lavoro da fare consiste semplicemente nel ribaltare la piramide, cioè distribuire la torta. Per questo il pianoB.

Trovare, valorizzare i geni incompresi cominciando col far esprimere i talenti veri, con un programma, un investimento vero per avere il prodotto, produrre cultura:

questo si può fare decidendo, per esempio, di utilizzare questo budget di 200.000€/anno non già – come stanno facendo – per piazzare ogni tre mesi centinaia di incredibilmente costosi totem insulsi inutili ignoranti e inquinanti,

ma invece per finanziare ogni anno 100 artisti, o meglio produrre 100 opere,

con tematica site-specific Bergamo: spirito del luogo, carattere, storia, sia con opere nuove che proponendo concorsi tematici,

ad esempio: romanzi storici sui grandi bergheimer del passato, romanzi psicologi sulla psicologia-follia bergheimer,

reinterpretazioni contemporanee dei grandi maestri come Fra Galgario o il Moroni, in grado di ritrarre il vero volto, l’espressione, la psiche, l’anima dell’homo bergomens,

nuove esecuzioni e incisioni di capolavori “vergini” della musica barocca (Pietro Antonio Locatelli dovrebbe essere per Bergamo quel che Vivaldi è per Venezia…)

l’idea Bergheimat è ovvia e semplice: un concorso-premio d’arte multisciplinare  per la produzione (cioè sostegno pubblicazione, esecuzione, installazione, distribuzione, diffusione, promozione) delle 5  migliori opere (romanzo, saggio, opera d’arte visiva, composizione musicale, video/film)

– premio narrativa bergheimat (coinvolge autori, editori, fiera del libro, stampatori agenti, potrebbe assorbire e implementare il premio Narrativa Bergamo  come evento propositivo di nuove opere)

– premio arte bergheimat (coinvolge artisti, scuole d’arte, gamec, a.carrara, gallerie d’arte, collezionisti, deve riprendere, rilanciare la tradizione del premio d’arte Bergamo, che negli anni Trenta aveva rilevanza internazionale)

– premio musica bergheimat (coinvolge musicisti, compositori, classica, jazz, pop, organizzatori, scuole, cdpm, conservatorio Donizetti, festival pianistico, bg jazz, radio locali, etc)

– premio video bergheimat (coinvolge filmaker, registi, fotografi, attori, scenografi, sceneggiatori, produttori, rassegne, bg film meeting, sale cinematogr, tv locali)

Budget: con il “progetto ufficiale” stiamo spendendo 1 milione di euro solo per il misterioso progetto del team-lobby Olivares e per i totem-spazzatura,

con il pianoB – premio Bergheimat tra 5 anni avremo speso questo milione per avere 100 nuovi romanzi e saggi, 100 opere d’arte contemporanea, 100 prodotti musicali 100 prodotti video,

il 90% di queste opere certamente sarà e resterà nella categoria “opere minori”, ma altrettanto certamente tra 5 anni avremo creato 5-10 autori, artisti, e opere in grado di affermarsi a livello nazionale e internazionale,

e con ciò avremo avremo creato un patrimonio culturale contemporaneo radicato in città e diffuso nel mondo,

avremo persone che vengono a vedere la città che hanno visto in un film, o letto in un romanzo storico,

cosa che oggi non accade perché manca il prodotto, le opere,

ha un bel dire la Olivares che Bergamo non si sa vendere come città d’arte: peggio, non vuole, o non può, perché non ha, o non vuole avere, il prodotto vero, la cultura viva, contemporanea,

Bergamo è probabilmente l’unica città italiana che non ha nemmeno uno scrittore affermato, di livello nazionale, e non solo contemporaneo, ma in tutto il Novecento e l’Ottocento…

e non perché non siano esistiti o non esistano scrittori e opere degne, ma perché per una specie di ignoranza-arroganza-provincialismo di sistema e di carattere, non vengono riconosciute, né prodotte e valorizzate:

pare assurdo, ma oggi sta accadendo questo: la città di Bergamo per proporsi come capitale della cultura ha il coraggio di spendere 1 milione di euro in totem e team internazionali,

ma non ha il coraggio di spendere 1 euro per un libro, o un’opera d’arte, cioè il prodotto, la cultura, quella “sostanza” che non c’è, e che si pretende di promuovere spendendo 1 milione in “fumo”.

(abstract da Bergheimat, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

immagine: il Teatro Sociale di Bergamo Alta, luogo magico, di grandissima suggestione, perfetto per mostre ed eventi culturali:

con la pretesa di “riportarlo in vita”, la banale ristrutturazione ha di fatto ucciso lo spirito di questo spazio che nella sua nuda austerità disponeva di una mistica della luce ormai perduta,

in questo ex-teatro la “luce del vero” penetrava improvvisa e misteriosa dall’alto, una lama nell’ombra come un grido nel silenzio,

ti trascinava nelle danze del pulviscolo, metteva le ali ai tuoi pensieri.

 

ultra Noceram Inferiorem Lecta non intellegit

play this post

nocerainf

ultra1 Noceram Inferiorem Lecta2 non intellegit

una svelatum est artificium pallae pedestrorum

tum duumvir3 Lecta maximum rigorem invocat4

et veritatem expellit quod spectaculorum regula sacra est

de facto ludi toti sunt ficti et facti ad plebem narcoticam reducendam

similia sunt pedestrorum et ministrorum mendacia

similmodo in arena et in foro plebis in girum capta est

ad hoc caput mundis populum in arbore reducit5

ergo situ actionistarum palindromum6 nobis virescit

in girum imus nocte et consumimur igni7

lecta dextra aut sinistra verba volant ibidem

Letta non capisce al di là di Nocera Inferiore:

per una volta che si rivela la finzione del sistema calcio,

subito il duumviro Letta invoca il massimo rigore

ed espelle la verità in nome della sacralità delle regole dello spettacolo.

Di fatto tutti gli spettacoli pubblici sono finzioni finalizzate a narcotizzare la massa

le sceneggiate dei calciatori sono simili a quelle dei ministri

la massa è presa in giro nello stesso modo allo stadio e nella vita civile

a questo scopo la capitale del mondo trasforma il popolo in una pianta

per contro a noi fiorisce il palindromo dei situazionisti

“andiamo in giro di notte e siamo consumati dal fuoco”

le parole volano nello stesso posto lette da destra o da sinistra

(note:

1 Ultra: allusione, riferimento etimologico al fatto di cronaca sportiva con protagonisti gli Ultras della Nocerina cui è stato impedito dal prefetto, per motivi di ordine pubblico “preventivo”, l’ingresso allo stadio di Salerno  in occasione del derby Salernitana-Nocerina, atteso da anni, nonostante i tifosi avessero rispettato tutta la normativa di controllo prevista dalla cosiddetta “tessera del tifoso”.

Con un’azione dimostrativa imprevedibile e mai vista, i tifosi della Nocerina sono riusciti a sabotare il regolare svolgimento della partita avvalendosi di uno stratagemma del regolamento del giouco del calcio, che prevede la sospensione della partita nel caso in cui una squadra, a causa di infortuni ai giocatori, rimanga con meno di 7 giocatori. Al primo minuto della partita, infatti, la Nocerina effettuava le tre sostituzioni, quindi nel giro di pochi minuti uno dopo l’altro 4 giocatori al primo contatto di gioco stramazzavano a terra, costringendo infine l’arbitro a sospendere la partita.

In seguito è stato detto che i giocatori sono stati minacciati e costretti dagli Ultras a recitare questa “sceneggiata”.

Lo scopo “politico” di questa “azione dimostrativa pacifica” era quello di reclamare il diritto dei tifosi a sostenere al propria squadra. Il risultato è stato quello di scatenare una nuova campagna d’opinione contro “la violenza degli ultras”.

2  Lecta: si riferisce al primo ministro Letta

3  Duumvir: duumvirato, triumvirato, quadrumvirato sono forme di governo in condivisione con uno, due o tre “colleghi”

4  Letta ha definito “fatti gravissimi” e dichiarato “tolleranza zero” agli ultras.

5  allusione a Roma (caput mundi) e al curioso caso etimologico di “piazza del popolo”: così chiamata per la presenza di un grande pioppo,“populi”, che in latino può significare sia popolo che pioppo.

6  ”palindromo” è una parola (es: osso, kayak) o una frase (es: arte tetra, elica facile) che può essere letta indfferentemente da sinistra a destra o da destra a sinistra.

già usato da Baudelaire e dagli Scapigliati, ripreso dai neosituazionisti, è anche il titolo del film-manifesto di Guy Debord)

Imago: Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano (Grosseto)

Text by Leone XIV – CalepioPress, “scripta latina in aethera una”

 

Bg2019/pianoB: progetto Berghumus

play this post

12casartist

La cultura non è un titolo, un business, una lobby o un bene di lusso,

ma un’arma di costruzione di massa, pericolosa, esplosiva.

Berghumus (berghost)

opportunità per artisti, studenti, designer, architetti, arredatori, sociologi, artigiani.

Start: un centro storico vive di botteghe, artigiani, osterie, ritrovi, circoli, anziani, scrittori, pittori, musicisti, cani e gatti.

Senza questo humus sociale la città d’arte perde identità.

Città alta senza artisti e residenti è una città morta.

Up: Berghumus è un programma di valorizzazione del centro storico attraverso la coltivazione in loco di nuovi artisti e la creazione di case d’artista;

il comune  dispone di aree, edifici, locali, residenze inutilizzate, “da riattare”, in città alta: le affidi per gara-concorso a nuclei-squadre di artisti che per un anno soggiorneranno gratuitamente in queste case, ristrutturandole, arredandole e “segnandole” del proprio operato artistico,

– ogni residenza affidata a n.4-5 artisti di diversa disciplina (arti visive, musicali, letteratura, video) selezionati con concorso pubblico/social

– in cambio dell’ospitalità l’artista si impegna con gli artisti conviventi a ristrutturare-arredare-valorizzare la casa di residenza

– dopo 2-3 anni vissuti da artista, la casa acquista valore  e cambia funzione, diventa B&B d’arte o è venduta alla classe colta/agiata

– con il reddito da casa d’artista il comune acquista nuovi locali “da riattare” e implementa l’humus artistico del centro storico.

In questo modo il Comune, cioè la città, diventa curatore del proprio patrimonio immobiliare-culturale, crea un humus artistico aperto ristabilisce il carattere “culturale” del centro storico.

– parallelamente alle case d’artista, il Comune promuove la permanenza (o il ritorno) nel centro storico della memoria storica umana, gli anziani, creando piccole “case editrici di riposo” dove persone che sono nate e hanno lavorato e vissuto una vita in città alta, anziché finire espulse dal “gioiello urbano”, ne costituiscono il filo connettivo:

nella “casa editrice di riposo” l’ottuagenario, affiancato da un giovane “badante-alighieri”, potrà dedicarsi alla vera missione della “senectus”: mettere per scritto la propria vita e con ciò contribuire alla produzione della memoria storica collettiva, base di ogni fermento culturale.

– parallelamente alle “case d’artista” e alle “case editrici di riposo” il Comune promuoverà la permanenza e il ritorno delle botteghe artigiane e degli esercizi storici, oggi espulsi dalle s-regole del mercato immobiliare,

e al contempo vieterà l’apertura di negozi e catene grandi marche che di fatto stanno trasformando il nervo vitale di città alta, l’asse via Colleoni/Corsarola, in un’anonima galleria commerciale, con perdita irreversibile di valore del centro storico.

Il crogiolo di artisti, artigiani e anziani è la base viva, l’humus, di ogni possibile carattere “culturale” della città.

2- segue

(photo by Mattia Dal Bello, abstract da Berghumus, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

 

 

Bg 2019/pianoB: progetto Bergomum

play this post

arenaromanaBG

Bergomum (bergamedil)

opportunità per architetti, ingegneri, impresari edili, artigiani, archeologi: le risorse dell’imprenditoria edile per interventi di recupero e valorizzazione beni storico-architettonici.

start: le intenzioni dichiarate della lobby Bg2019 sono quelle di utilizzare l’eventuale budget/finanziamento europeo per “completare le infrastrutture per il turismo”, ovvero ancora strade e parcheggi, utilizzando così la cultura per far lavorare il settore edilizia e realizzare grandi opere assurde come il parcheggio interrato sotto la Rocca (fermo da 5 anni).

up: l’idea del pianoB ribalta la prospettiva e partendo dal valore della cultura crea lavoro per l’edilizia: non nel costruire strade e parcheggi, ma nell’abbattere ecomostri, nel recuperare aree ed edifici di valore, nell’implementazione ecologica di accessi e spazi:  basta posti auto, è il momento dei posti uomo.

Capitale della cultura “oltre le mura”  in 5 interventi:

– arena romana (respect origins ): recupero funzionale per spettacoli all’aperto dell’arena romana di piazza cittadella-seminario con parziale abbattimento del seminario e sua riconversione in ostello/artisti.

Il seminario di città alta è il vero ecomostro, costruito sopra l’Arena romana di Bergamo (cui si arrivava percorrendo via Arena) .

In una capitale della cultura l’edifico pubblico più elevato sarà dunque l’Arena, al suo fianco l’ex seminario sarà un ostello artisti-studenti-viaggiatori, mentre il nuovo seminario cattolico conformemente alle indicazioni di papa Francesco sorgerà francescanamente in una o più cascine suburbane in abbandono, da recuperare all’uopo.

– necropoli longobarda (respect ancestor): recupero della necropoli longobarda di via Porta Dipinta/Viale delle Mura e stop al park interrato (fermo da anni appunto per il ritrovamento di importanti tombe logobarde, personaggi di rango reale, protagonisti della rivoluzione “longobarda”, l’introduzione delle cuciture, sconosciuta ai romani, e dunque dei “pantaloni”, da cui il nome “longo-bardati”.

8roccabergamo

– rocca medievale (respect heroes): stop al park interrato + ripristino parco della Rocca con annesso parco fauna orobica, inserito nel sistema faunistico “parco dei colli” e cintura verde urbana + ripiantumazione degli “alberi della memoria”,

l’idea base del colle della Rocca come acropoli della città è infatti un bosco dove ogni caduto o martire di guerra rivive in un albero per lui piantato (e li hanno abbattuti per fare posti auto per i suv dei vip col pass!)

9skyline

– mura venete (respect skyline): demoliz. ecomostro via autostrada: dopo  l’assurda e inquietante approvazione dell’edificio che taglia la vista a chi proviene dall’autostrada del profilo skyline delle mura, da sempre vera cartolina d’accoglienza della città, oggi la capitale della cultura ha stabilito i nuovi limiti  di altezza (in pratica ha chiuso la stalla dopo che i buoi sono fuggiti 18 metri oltre il piano regolatore che pure c’era).

Una vera capitale della cultura deve dare un segnale forte: e dunque abbattere, e in quell’area fare parcheggi, dove accogliere chi viene dall’autostrada, con ufficio turismo, tram leggero urbano, inizio piste ciclo-pedonali per centro città bassa e alta, etc.

– palazzo littorio (respect space): sede aperta e razionale del Comune e di tutti i servizi sociali/culturali invece dell’aristocratico/asfittico Palazzo Frizzoni.

10palazzolittorio

L’edificio ex palazzo Littorio, capolavoro dell’architettura razionalista, spazio funzionalmente perfetto, da sempre sotto o male utilizzato,

mai accettato, diversamente ad esempio dal palazzo di giustizia di Milano,

è la vera sede del Comune di Bergamo, del consiglio comunale (nell’auditorium, o d’estate all’aperto, in piazza della libertà) e degli assessorati a turismo, cultura, sport, servizi sociali.

Palazzo Frizzoni sia la sede dei capitani d’industia, dei circoli nobili, e di un museo dell’industria bg 800 e 900. L’aula consiliare sia un teatrino di culto (per cittadini e turisti)  dedicato a un genere nobile e autoctono come la commedia dialettale.

1- segue

(abstract da Bergomum, linee di progetto per la trasformazione di Bergamo in città d’arte sostenibile,

Il pianoB prevede 5 aree d’intervento/progetti/iniziative  in 5 anni:

1 Bergomum  – valoriz. opere architettura storica, mura, arena, rocca

2 Berghumus  – coltivazione artisti nel cuore e nei borghi della città

3 Bergheimat  – creazione continua nuove opere d’arte per la città

4 Bergheimer – dignità di veri monumenti per le icone della città

5 Bergomens – infrastrutture ambientali, accessibilità, cintura verde)

 

servizi segreti

play this post

Ssegreti

Hai paura di essere spiato, ascoltato, intercettato?

C’è una sola difesa contro il “grande fratello” informatico: assumi uno specialista in servizi segreti domestici, bonifiche ambientali e sistemi anti-intercettazione.

Nell’immagine (courtesly by KGB) l’agente segreta “Neve” impegnata  in una classica missione di controspionaggio:

dopo aver scovato la “cimice”, la spia nemica viene sottoposta a un interrogatorio di terzo grado,  e a qualche innocente crudeltà, prima di essere “disattivata” definitivamente.

Nei servizi segreti non c’è posto per i sentimenti.

3 alberi secolari per 3 posti auto privilege

play this post

taglialberis

Ieri il parco di Sant’Agostino in Città Alta-Capitale della Cultura  era chiuso, un cartello scritto a mano avvisava “per operazioni di taglio alberi”,

al posto di tre piante plurisecolari sbucava un novissimo cartello design con il logo “Università di Bergamo, Scienze della Formazione, parcheggio riservato ai dipendenti”.

Cosa pensare? Tre secoli di architettura della natura tagliati in un pomeriggio per farci tre posti auto per scienziati posto fisso-posto auto.

Scienze della Formazione è una facoltà creata nel 2005 dal filosofo Mauro Ceruti.

Mentre tagliano gli alberi, vengo a sapere che il filosofo Mauro Ceruti, probabilmente il nome più autorevole dall’Università di Bergamo, si è dimesso.

Mauro Ceruti è l’autore di un libro importante dal titolo “Il vincolo e la possibilità” (1986, Feltrinelli) dove, riprendendo Prigogine e Stengers, spiega che il vincolo non è solo ciò che limita le possibilità, ma esso stesso è opportunità.

Quasi una filosofia del “border line”: è sui confini, sui limiti, che si gioca il cambiamento.

Una lotta tra chi sta all’interno del sistema, e ne difende identità e confini, e chi dall’esterno e agisce per il cambiamento, cioè la caduta dei confini e/o l’inglobamento del sistema entro sistemi più ampi.

Tuttavia per condurre la sua lotta l’osservatore esterno deve sempre mantenere la “consapevolezza epistemologica della sua irriducibile ignoranza  del dettaglio di ciò che avviene all’interno del sistema”: altrimenti si fa neutralizzare dalle ragioni del sistema.

Bene, volendo comunque saperne di più su questo “taglio” di alberi (e di filosofi) scopriamo che Ceruti senza tanti giri di parole, si è arreso all’evidenza: l’Università di Bergamo è di serie B, e l’idea della capitale della cultura rientra in questo quadro.

Gli alberi, invece, stando a notizie riportate dall’associazione “amici di città alta” erano malati e pericolanti, e la decisione di tagliarli è avvenuta con l’avallo di Italia Nostra.  Speriamo sia così. Ma allora non si capisce come mai, in questi casi, non venga esposto un cartello con motivazioni, tempi ed enti responsabili dell’intervento.

Quando si abbatte, costruisce o restaura un edificio, anche insignificante, è obbligatorio esporre il cartello con tutte le informazioni e i permessi e i nomi e cognomi dei responsabili,

quando si tagliano alberi secolari che fanno parte della storia della città e del suo ambiente architettonico storico-naturale, niente di niente, chi se ne frega di tre alberi,

da queste cose, l’osservatore esterno, deduce il rispetto che il Comune ha per gli alberi, e per i cittadini.