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c’era una volta uno scrittore arrogante e saputello,
già da bambino lo chiamavano “garzantina”
alle medie mandava corrispondenze ai giornali,
a 20 anni pubblicava racconti sperimentali con editori prestigiosi ed era invitato a Milano Poesia
a 30 scriveva slogan pubblicità moda e design e romanzi rosa comprati da milioni di lettrici
tutto andava a meraviglia nella vita dello scrittore di successo
quando ecco che una sera d’estate una maga a Brera gli predice il futuro: “diventerai un vero scrittore, ma prima dovrai passare le pene dell’inferno, perdere ogni bene e ogni affetto, e ridurti a chiedere l’elemosina agli estranei”.
Lo scrittore sorrise, dimenticò e continuò la sua “bella vita”:
passava le serate nei locali alla moda offrendo da bere a chiunque,
non c’era vizio che non coltivasse, andava a letto all’alba e si alzava al tramonto,
scriveva di malavoglia, facendosi pagare sempre più, ormai lavorare gli pesava,
passava sempre più tempo immerso in altri mondi, leggendo centinaia, migliaia di libri, di ogni tipo,
il virus della lettura stava spegnendo l’impulso alla scrittura,
donne importanti, uomini facoltosi si affezionavano a lui, gli dicevano sei come un figlio per me,
allora lo scrittore sentiva il dovere morale di tradirli, ferirli e denigrarli per farsi ripudiare, e tornare sulla strada,
a 40 anni si era ormai venduto e bevuto tutto, macchine moto, casa, soldi, committenti, contratti,
e una bella mattina si svegliò rinato, gli era tornata la voglia di scrivere, e il fuoco inestinguibile della bellezza e della verità,
per due anni si richiuse a scrivere il grande romanzo consumando le sue ultime risorse materiali:
quando il romanzo fu finito, lo scrittore era ridotto come un barbone, e il romanzo non gli piaceva,
ma come Ulisse, dopo un lungo viaggio, con tutti i suoi anni sulle spalle,
ora capiva davvero i suoi autori più amati,
e cosa intendevano dire Dante, Bianciardi e Landolfi (libertà, che è sì cara… a chi per lei fa vita agra… e gli tocca andar per minestra),
e andando per minestra, una sera in un bar incontrò un vecchio mago che gli rivelò i segreti dell’arte di scrivere e gli affidò l’alto compito:
“non pensare più a clienti, committenti, enti pubblici, fama, gloria, soldi,
lavora per l’umanità, per il cliente uomo, interpreta l’autentico spirito del reporter e dello scrittore, raccogli e racconta storie,
occupati degli ultimi, di chi non ha uffici stampa né sponsor, metti nelle tue storie le idee dei giovani, i ricordi dei vecchi, i guaiti dei cani,
e non disdegnare l’attualità, spiega la realtà intorno a te, la cronaca locale, che è la storia di tutti,
fai tutto questo disinteressatamente, e professionalmente”
Lo scrittore cominciò, andò a recuperare i suoi 20 anni di professionalità ai massimi livelli, e li mise sul piatto di questa nuova impresa:
diffondere nel nuovo mezzo, il web, il messaggio antico:
la libertà d’espressione, il diritto/dovere di cronaca, la verità dietro gli sponsor, la narrativa/reportage come testimone del nostro tempo,
e così lo scrittore di romanzi rosa per primo denunciò lo scandalo del parcheggio Fara/Rocca; dell’ecomostro di via Autostrada, della truffa alla cultura Bg2019…
e così facendo stabiliva record di visite, like e commenti, e riceveva moltissime lettere e attestati di stima, ma anche minacce, denunce, cartelle esattoriali,
e un drastico tracollo di committenti, clienti, incarichi.
Il prezzo della libertà d’espressione!
Allora si ricordò del consiglio del suo vecchio maestro:
“quando non avrai più di che vivere, lancia un appello, come fece Leopardi, pubblica il tuo bilancio da scrittore, troverai il tuo Colletta, e i tuoi lettori faranno il miracolo di Natale,
chi potrà, ti aiuterà, e chi non potrà mandarti soldi ti darà incoraggiamenti: anche quelli servono, e non poco!”
E così lo scrittore vinse ogni vergogna e pubblicò il suo bilancio:
1) produzionetotale 2013: c.ca 3000 pagine complessive di testi; 250 post pubblicati sul blog gratuito Calepio Press; 5 progetti start/up; 2 concept riconversione/innovazione; 2 romanzi inediti; 2 saggi inediti; 15 editoriali/rubriche per CTRL magazine – 1 twitter storify (#pensacheignoranza con CTRL e A.Bonaccorsi)
2) entrate totali 2013: € 6400 (fatturato totale Calepio Press 2013, redazione testi per conto terzi)
> donazioni-colletta: qualsiasi importo pro “leone lo scrittore in estinzione”:
conto n. 73965 Calepio Press di Leone Belotti – UBI, filiale S.Caterina, Bergamo,
ABI 05428 CAB 11102 IBAN IT98 K054 2811 1020 0000 0073 965
> Vediamo se il vecchio mago aveva ragione: tu fai del tuo meglio, e i lettori faranno il miracolo. (photo: Leone Belotti in vetrina)
(ps: un grazie a tutti gli amici, collaboratori e sostenitori, li considero “soci in pectore”, li ripagherò continuando a scrivere tutto quel che sento di dover scrivere. Un grazie speciale a Federico-Obliquid cui si deve la piattaforma grafica, l’hosting e l’esistenza fisica del sito)