il progetto badante alighieri

play this post

DanteCacciaguida

BaDante è nuova figura professionale, il badante-biografo, dotato di competenze assistenziali e spirito dantesco, in grado di accudire nel presente,  accompagnare nel passato e proiettare nel futuro l’utente-autore che abbia deciso di rivolgere la propria vita come un romanzo.

L’idea BaDante nasce dalla summa di tre esperienze:

1) da bambino ascoltavo i racconti di mio bisnonno (che da bambino vide Buffalo Bill) che mi raccontava le imprese raccontategli da suo nonno (che fu garibaldino) e da suo bisnonno (che vide Napoleone)

2) prima come operatore socio-assistenziale (disabili, anziani) quindi come night-barman (papponi, buttafuori, cubiste) e infine come copy writer settore moda/design (designer, stilisti) ho capito che la prima cosa è saper ascoltare

3)  come editor  per diversi editori e anche in proprio nella collana “I Pergamini”  by Calepio Press ho (tra)scritto decine di storie d’impresa, di fatto storie di una vita.

Da queste esperienze l’idea di mettere in sinergia assistenza ed editoria, per “curare” e valorizzare la risorsa più preziosa della terza età: il vissuto, la memoria.

Con il progetto BaDante la scrittura diventa un metodo-valore socio-assistenziale.

Parliamo di trasferimento culturale, editoria e assistenza.

Il cuore dell’ impresa BaDante è la produzione di memoria come valore aggiunto alla pratica assistenziale. Clienti-utenti-committenti-partners-sponsor sono coloro che desiderano “tramandare memorie”: privati, famiglie, case di riposo, servizi sociali, istituzioni, associazioni sindacali e di categoria, aziende.

Input1: il senex, come ha bisogno di assistenza, così ha una storia da raccontare, un sapere da tramandare.

Input2: Ogni studente/operatore nel sociale, con capacità d’ascolto e di scrittura è in cerca di occasioni di lavoro culturale.

Sinergia: Risolvere queste due esigenze/opportunità è l’idea BaDante: un lavoro culturale/assistenziale, a un costo sostenibile, con moduli di ore/pagine, e pubblicazione testi con l’utente/autore e l’operatore/co-autore.

L’incontro tra generazioni per la co-produzione di memoria storica è il carattere costitutivo del progetto BaDante.

La scrittura come summa dell’accudire, come risultato di una pratica assistenziale dotata di senso, forma nuova e antica di valorizzazione della senectus.

Obiettivo del progetto è la sinergia generazionale, il trasferimento del sapere

In un’epoca critica e incerta, il bisogno del pubblico giovanile di recuperare il sapere antico, agricolo e artigianale, sarà la chiave per la diffusione e il successo della letteratura senile.

La tecnologia editoriale/assistenziale BaDante (protocolli e metodi per la ricerca documentale, il dialogo, la digitalizzazione dei reperti, la gestione del flusso di memoria, la trasposizione dal parlato allo scritto) è scalabile e riproducibile.

Il progetto BaDante opera per la trasformazione del ceto “dimesso” dal mondo del lavoro, persone che vivono sole o in strutture “di riposo”, in protagonista attivo del valore storico-culturale del comprensorio o della città.

BaDante trasforma l’assistenza da esigenza personale a opportunità culturale.

Ogni uomo, come ha una vita da vivere,  così ha un libro da scrivere.

Le tecnologie oggi disponibili (programmi di registrazione vocale/word) aiutano la produzione di cultura come frutto di un lavoro condiviso di ricerca, stesura, lettura, editing.

BaDante offre servizi integrati assistenziali-editoriali per la produzione, la pubblicazione e la diffusione della letteratura senile attraverso:

1) la tutela e la valorizzazione, nella cura della persona (igiene, vestizione, cucina, passeggiate) del dialogo, del racconto e della memoria orale.

2) la ricerca, il recupero e la digitalizzazione dei reperti autografi e cartacei (epistolari, documenti, cartoline, fotografie).

3) l’elaborazione assistita (registrazione, trascrizione, editing) di memorie personali, professionali, familiari e opere di fantasia.

4) la pubblicazione on-line e in volume di raccolte e opere prime

Obiettivo: l’obiettivo in prospettiva ideale della diffusione territoriale delle redazioni/BaDante è la trasformazione-fusione delle case editrici locali e delle case di riposo in una nuova struttura: la casa editrice di riposo, dove il senso della terza età è la produzione culturale.

Il progetto d’impresa che ne deriva, in sintesi:

focus: 1) ogni anziano ha una vita intera da raccontare / i giovani scrittori non sanno mai cosa scrivere 2) ogni anziano ha bisogno qualche ora al giorno di aiuto nella faccende domestiche, preparazione pranzi, igiene personale, uscite / ogni scrittore/studente è sempre in cerca di un “lavoretto”

mission: implementare l’attività assistenziale (badante) in conversazione, registrazione e trascrizione della memoria orale in formato digitale-narrativo (alighieri)

business:  1 ) l’agenzia propone il servizio alle categorie potenziali utenti/clienti  2) cura la selezione e la formazione degli operatori di care/writing 3) stabilisce con l’utente un programma mensile/trimestrale/semestrale/annuale; 4) cura l’editing e la pubblicazione on line e/o in volume degli elaborati prodotti; 5) promuove la diffusione della letteratura senile  attraverso il proprio sito/blog

servizi offerti: 1) accompagnamento, assistenza igiene personale, terapie, ginnastica; 2) pulizie domestiche, guardaroba, lavanderia; 3) preparazione pasti, governo cucina; 4) conversazione, intervista, ricerca, riordino documenti di memoria  (foto, lettere); 5) trascrizione e digitalizzazione documenti di memoria  6) racconto, narrazione, romanzo per capitoli storia familiare  (nonni, genitori, infanzia, fratelli, scuole, primi lavori, fidanzamento, lavoro, matrimonio, figli) 7) edizione, pubblicazione/vendita e.book sul sito/agenzia letteraria, eventuale edizione stampa, con anziano che racconta e operatore che scrive come co-autori dell’opera.

timing > 2/4 h/die – 2/5 gg la settimana (min 4h/sett – max 20)

operatori > studenti/scrittori,  operatori socio-assistenziali, blogger. utenti > disabili, anziani, lungodegenti.

slogan > se Monet ha dipinto le Ninfee da cieco, se Beethoven ha composto la Nona da sordo, il Nonno può benissimo scrivere la storia di famiglia con l’Alzheimer

(Per info: mail to info@calepiopress.it > oggetto: baDante)

 

sweet sand fried

play this post

rinascente1932

Alice Lewis, 101 anni, socio senior di Calepio Press dal 1921, scrittrice “rosa”, pubblicata in Italia da Mondadori (“Il sogno infranto”, biografia di Lady Diana; novelle su Confidenze 1996-2001) inizia la sua collaborazione a BaDante care&writing agency con le sue ricette di cucina poverissima ultracreativa a budget extra minimal –

Il sandwich come tutti sanno deve il nome al IV Lord di Sandwich, incallito e vizioso giocatore di carte del XVIII secolo che come ogni ludopatico non si staccava dal tavolo da gioco nemmeno per mangiare,

perciò il suo maggiordomo creò il “sandwich”, alimento rapidamente commestibile usando una mano sola, senza interrompere l’impegno al tavolo da gioco,

i sandwich non consumati, un poco induriti, venivano poi riportati in vita facendoli abbrustolire sulla piastra della stufa, e con ciò il buon maggiordomo creò il “toast”;

quando poi in Italia il Duce lanciò la campagna per la purezza della lingua e l’abolizione di ogni parola straniera, specialmente anglofona, il copy-writer ufficiale del regime, il vate Gabriel d’Annunzio,

già creatore de “La Rinascente” e della “Standa” (ex “Magazzini Standard”) con felice ispirazione creò il neologismo – di derivazione edilizia –  “tramezzino”;

ai giorni nostri, in Italia, con le orribili piastre elettriche di nuova generazione, o i tostapane a norma, e le sottilette light, è quasi impossibile avere un vero toast,

se non in qualche vecchio bar di periferia o di paese, che abbia conservato un tostapane anteriore al 1980,

solitamente questi bar espongono ancora il cartello “toast” (ma se insieme a “toast” c’è “piadine” non fidatevi).

L’unica soluzione come sempre è arrangiarsi, e sperimentare in proprio.

La mia proposta di oggi, variazione sul tema sandwich-toast, è il tostant, il toast-croissant, nome scientifico “sweet sand fried”.

Lo “sweet sand fried” è un sandwich dolce, abbrustolito-fritto, una sorta di croissant fatto in casa,

ingredienti: 2 fette di pan carrè preferibilmente avanzate e già mezze stantie; 1 noce di burro (anche rancido); 1 noce di marmellata quodlibet (qualsivoglia)

preparazione:

usando una qualsiasi padella antiaderente, o una piastra in ghisa,

fate tostare con calma e voluttà (fuoco minimo, 5 minuti) una faccia delle due fette a tostatura incipiente (quando appaiono le prime nouances rouges e un accenno di black stripes)

quindi spalmatele di burro e marmellata e chiudetela  a sandwich,

fate quindi tostare ipso modo il sandwich su entrambi i lati, girandolo una sola volta

otterrete una sorta di primitivo croissant, croccante in crosta, burroso in pasta e dal cuore dolce, di conserva,

lasciate riposare 2-3 minuti, per far riassorbire il burro sciolto nella trama della tostatura

infine addentate e mangiate in quattro morsi, partendo da uno spigolo

con un solo “sweet sand fried” avrete soddisfatto in modo sano, rapido ed economico ogni esigenza nutritiva:

25% fabbisogno calorico giornaliero; 90% fabbisogno grassi giornaliero; 30% fabbisogno proteine giornaliero; 20% fabbisogno zuccheri giornaliero

Imago: una giovanissima Alice Lewis modella per La Rinascente

Bergamo commedia dell’assurdo

play this post

DanteMart

BaDante Care&Writing Agency raccoglie l’invito del comitato Bergamo2019 a formulare idee per Bergamo capitale della cultura: ecco i punti indicati dal signor Dante A., 93 anni, ex insegnante di latino, dall’alto delle Mura Venete, nel corso dell’intervista-tour  S.Agostino-Colle Aperto-Piazza Vecchia- Corsarola (in sedia a rotelle, con l’intervistatore che spinge l’intervistato):

dal baluardo di S.Agostino indicando oltre il Pitentino:

il fatto che da anni gli extracomunitari debbano stare ore e ore accalcati sotto il sole o sottozero in coda fuori dalla Questura, sul marciapiede, è indegno di una capitale della cultura;

da porta S.Agostino, indicando la scaletta della Noca:

la più preziosa risorsa culturale della città, la Pinacoteca dell’Accademia Carrara, chiusa da sei anni per volgari beghe di potere, non può accadere in una città civile;

dal baluardo di S.Michele, indicando oltre l’area verde del parco Suardi:

la più grande area pubblica di città bassa, la Caserma Montelungo, luogo ideale per ogni attività sociale (asili, centro anziani, orti urbani) in abbandono da decenni, non è un segno di cultura urbana;

dalla piattaforma di S.Andrea, indicando la zona pedecollinare della Val Seriana :

avere alle porte della città la più grande e pericolosa industria chimica d’Italia, mi fa paura;

da porta S.Giacomo sollevando il palmo al vicino orizzonte:

avere in città la sede del più grande cementificio d’Italia, mi fa capire molte cose;

dal baluardo di S.Giacomo, levando ad alzo zero l’artiglio con gittata 3000 metri

avere il più trafficato e inquinante aeroporto da turismo-shopping d’Italia annesso al più grande centro commerciale d’Italia, mi deprime;

dalla piattaforma di S.Grata, dando le spalle al panorama, indicando il convento di S.Grata:

avere la città con la più alta percentuale di proprietà immobiliare ecclesiastica nel mondo dopo il Vaticano, è più consono a una capitale religiosa;

dal baluardo di S.Giovanni, indicando la conca d’oro:

la zona più salubre e scenografica della città, l’ex Ospedale Maggiore, luogo ideale per un vero campus universitario, oggetto di speculazione immobiliare,  in degrado e abbandono precoce, mi fa tristezza;

dal baluardo di S.Alessandro indicando il muraglione del Seminario:

Il fatto che le anime belle si dilettino nel passegiare in via Arena, la via “più poetica della città”, senza mai chiedersi perchè si chiami così, mi fa venire voglia di rivelarlo:

perché portava all’Arena Romana di Bergamo Alta, d’impianto simile a quelle di Verona e Arles, sopra il quale  hanno costruito l’ecomostro-Seminario vescovile intitolandolo al Papa Buono:

il fatto che nessuno lo sappia, che nessuno lo dica da 150 anni, mi fa specie;

da via Colleoni (corsarola) indicando il Teatro Sociale:

il più significativo luogo espositivo della città, il Teatro Sociale, sempre stato un luogo magico per mostre, ristrutturato e imbellettato e riportato in vita “così com’era”, mi fa ribrezzo;

entrando in Piazza Vecchia:

l’idea di spostare i libri dalla biblioteca Angelo Mai per usare i saloni per banchetti di nozze, mi fa venire il voltastomaco;

da Piazza Vecchia, dalla fontana del Contarini:

anche solo il fatto che abbiano avuto l’idea di piazzare Mc Donald in Piazza Vecchia al posto dell’Università, mi dà l’ulcera;

da via Gombito, davanti al negozio Kiko:

avere i negozi delle grandi catene commerciali nel cuore di città alta al posto delle botteghe degli artigiani e dei negozi storici, mi fa una pena immensa;

da Piazza Angelini:

il fatto che artisti, musicisti, scrittori di riconosciuto valore internazionale, crepino di fame, o si suicidino, o cambino mestiere, o città, mentre intere genealogie di nuovi e vecchi ricchi  ingrassano nell’ignoranza a dismisura, mi spaventa;

da via alla Rocca: 

la più rappresentativa area storica della città, l’Acropoli, la Rocca con il Parco delle Rimembranze, fatta franare dalla giunta pazza che intendeva scavarci dentro un parcheggio per vip, e abbandonata in stato pericolante da 5 anni, mi fa una rabbia indicibile;

da piazza Mercato delle Scarpe:

il fatto che per loro investire in cultura significhi mettere in piedi una lobby per comprarsi a Roma il titolo di capitale europea, per poi avere da Bruxelles  qualche sbadilata di milioni da convertire in cemento armato e asfalto  per i costruttori amici per fare strade e ancora strade con la scusa delle infrastrutture per il turismo, è un’offesa, un insulto alla cultura;

il turismo per questa gente è l’unico scopo della cultura, capisci,

d’altra parte il sesso è l’unica forma di conoscenza e d’amore che praticano,

nonostante il Papa Buono, Bergamo è oggi una moderna capitale dei vizi dell’ignoranza e dell’arroganza, il gioco d’azzardo, il lusso vistoso, la prostituzione e il suo indotto;

nei condomini in città, nei residences nelle valli, nelle strade della bassa, nei bilocali, nei locali, nei loft

la gente spende 1 per leggere libri, ascoltare concerti, vedere opere d’arte, monumenti storici o musei

e spende 100 per fare sesso a pagamento, consumare droghe, acquistare beni di lusso, vacanze esotiche, giocare a slot machines e gratta e vinci,

capisci, anche un bergamasco come me o come te, se in buona fede, deve ammettere che fare Bergamo capitale della cultura effettivamente è un’operazione culturale,

si, una commedia dell’assurdo.

 

 

Unicredit? Da non credere!

play this post

bbarzOK

sono nata nel 43 a Stalingrado durante un bombardamento,

per questo mia madre mi ha chiamato Borislava, coraggiosa in guerra,

ieri sera ho festeggiato 70 anni bevendo vodka e facendo la guerra col signor Antonio,

che ha solo due anni più di me, ma ha avuto un leggero ictus vent’anni fa, quando era impiegato statale, e da allora ha la pensione di invalido del lavoro,

io invece ho studiato balletto, architettura, tedesco e francese,

poi sono stata nove anni in un campo di lavoro in Siberia,

poi sono stata riabilitata,

poi è crollato il comunismo,

adesso parlo anche italiano, e preparo da mangiare al signor Antonio, gli faccio il bucato, le pulizie, la spesa, gli cambio il pannolone e guadagno 5€ all’ora;

la discussione è cominciata dopo cena, quando il signor Antonio ha detto:

“dai Borislava, è il tuo compleanno oggi, prendi la vodka, siediti qui a vedere la partita con me”

a me il calcio non interessa, ma la vita è una sorpresa, e come dice il signor Antonio quando guarda la televisione dieci ore al giorno: “c’è sempre da imparare”;

così ho imparato che per vedere la partita Bayern Monaco – Juventus su Sky basta schiacciare OK sul telecomando, e si pagano 10€ a Sky, proprio come 2 ore di badante;

“però tu cucini meglio” ha scherzato il signor Antonio;

durante la partita, prima e dopo, ho cercato di spiegare al signor Antonio che la musichetta della Champions League che tanto gli piace è musica sacra barocca, scritta da Johan Sebastian Bach, ma lui non mi ha creduta, pensava a uno scherzo,

“è il ritornello pubblicitario della birra Heineken” diceva lui

“è Johan Sebastian Bach, il kantor” dicevo io

“no, hai ragione, non è la Heineken, è la pubblicità della Ford”  diceva lui

Poi nell’intervallo hanno trasmesso un nuovo spot della Gazprom.

“è il nuovo main sponsor della Champions League” ha spiegato il signor Antonio,

e io “ma questo è Tchaikovsky, concerto per piano n.1!”

allora il signor Antonio è scoppiato a ridere, sicuro scherzavo,

e mi sono messa a ridere anche io, ma poi mi sono arrabbiata: “Come potete essere così ignoranti, voi uomini italiani? Vi possono dire che gli asini volano, e siccome l’hanno detto in televisione voi pensate che è vero!”

“Dai Borislava, secondo te milioni di spettatori sono tutti degli idioti, degli ignoranti da prendere in giro come vogliono?”

“Precisamente!” “E come fai a dimostrarlo, Borislava? Dai!”

In quel momento, in televisione, finita la sigla della Champions League, è apparso il nome Unicredit

e nelle nostre orecchie sono risuonate le seguenti parole: “La partita Bayern Monaco – Juventus è stata offerta da Unicredit”.

“Ha sentito signor Antonio cosa hanno appena detto?”

Sono saltata in piedi!

“Paghi 10€ presi dalla pensione per vedere la partita, e alla fine della partita sei già convinto che l’abbia offerta Unicredit! Da non credere! Se riescono a fare questo, possono fare tutto!”

“Hai ragione” mi ha detto abbattuto.

Ma io ero più abbattuta di lui, e pensavo: sono io l’ìdiota, è Borislava la più ignorante di tutti,

perchè è Borislava che paga la Champions League, con il suo lavoro, e senza nemmeno saperlo.

Juventus-Senectus 1-1

play this post

3

La letteratura giovanile invecchia come la moda. La letteratura senile è il vero terreno di formazione per un aspirante scrittore. Fatti raccontare dal nonno la sua vita, trascrivi le sue parole, fanne un romanzo.  Ogni uomo, come ha vissuto una vita, ha una storia da raccontare.   Impara a raccontare le storie degli altri, le storie vere, se vuoi fare lo scrittore. Ecco l’idea. La scrittura come valore socio-assistenziale.

BaDante è nuova figura professionale, il badante-biografo, dotato di competenze assistenziali e spirito dantesco, in grado di accudire nel presente,  accompagnare nel passato e proiettare nel futuro l’utente-autore che abbia deciso di rivolgere la propria vita come un romanzo.

BaDante offre servizi integrati assistenziali-editoriali per la produzione, la pubblicazione e la diffusione della letteratura senile attraverso:

1) la tutela e la valorizzazione, nella cura della persona (igiene, vestizione, cucina, passeggiate) del dialogo, del racconto e della memoria orale.

2) la ricerca, il recupero e la digitalizzazione dei reperti autografi e cartacei (epistolari, documenti, cartoline, fotografie).

3) l’elaborazione assistita (registrazione, trascrizione, editing) di memorie personali, professionali, familiari e opere di fantasia.

4) la pubblicazione on-line e in volume di raccolte e opere prime.

Il/la baDante-ghost writer, e il senex autore, diventano co-autori, insieme salvano e trasmettono il più importante patrimonio: la memoria. Anche e soprattutto se questa memoria è danneggiata. Monet ha dipinto le Ninfee da cieco . Beethoven ha composto la Nona da sordo. E il nonno può benissimo scrivere la storia di famiglia con l’Alzheimer.

O qualcuno ha  paura di quello che potrebbe scrivere?

Pare che la prima preoccupazione riguardo agli anziani sia quella di imbottirli di medicinali per avere esami del sangue perfetti, non bere, non fumare, non mangiare, non prendere freddo, non strapazzarsi, non agitarsi, quasi che un integralismo salutista sia la risposta alle prospettive della vecchiaia, di modo che siano pronti a partecipare alle Olimpiadi, al momento della dipartita.  Dare un senso al proprio tempo, lasciare un segno del proprio passaggio, una storia per i nipoti, questo mi pare meglio di giornate scandite dagli antibiotici, che, come dice la parola, sono contro la vita, a differenza della biografia, che la trasmette ai posteri.